1 - Regrets - Frozen hearts

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Federico

«Caffè in arrivo.»

«Sarà bene, altrimenti potrei risponderti in cinese, Fil.» risposi divertito, seduto contro la testiera del letto.

Lui si affacciò dalla cucina, e i nostri occhi azzurri si ritrovarono. «Quello lo fai già quando dormi, dici cose talmente strane che deve essere per forza quella lingua.» rise, e tornò a preparare la colazione.

Gli lanciai un cuscino che evitò facilmente, e mi godetti quel risveglio senza stress. Ero rimasto a casa di Fil, perché la sera prima avevamo parlato fino all'alba del suo concerto.
Da tutti si faceva chiamare Irama, solo da pochi Filippo, e io ero tra quelli.
Dopo la partenza di Benjamin, il mio ex socio, mi aveva consolato a letto, ma oltre la passione tra noi non era mai scattata la scintilla; inoltre da qualche mese, lui aveva perso la testa per Sangiovanni, e io ero diventato il depositario delle sue confidenze.
Mi sentivo al sicuro lì, lontano dalle pressioni dei Media e dai ricordi dolorosi.

Sovrappensiero, afferrai il mio Apple e aprii Instagram. Non ci andavo spesso, e le molte notifiche rosse lo testimoniavano.
«Quante cazzate.» sussurrai, annoiato.

C'erano un sacco di messaggi che ignorai; sapevo di deludere molte fan che avevano continuato a supportarmi, però gli ultimi quattro anni erano stati un lungo tunnel buio per me. Stavo per bloccare il telefono, quando un post dove ero taggato, attirò la mia attenzione.
Era una lunga lettera, scritta da un account che conoscevo fin troppo bene.
Profondi occhi verdi, sorriso dolce e pentito...
Cazzo, quello era Benjamin.

Appena il mio cervello processò ciò che vedeva, mi si gelò il sangue nelle vene e il mio respiro si bloccò in gola. Con le mani che tremavano, cliccai sul post per leggerlo...

«Fede, ti scrivo una lettera perché penso che questo sia il modo migliore per parlarti con il cuore in mano...»

Turbolente emozioni iniziarono a incrinare la corazza che avevo costruito in quegli anni, e una rabbia sorda mi accecò, ma io dovevo sapere...

«Entrambi siamo stati persi per tanti anni, ci siamo persi crescendo e ci perdiamo costantemente, e anche se odio sentirmi "perso" preferisco questa insicurezza che il falso senso di sicurezza di una vita con il freno a mano tirato. Io qui ti scrivo per dirti che anni fa ci siamo trovati, e potremmo farlo di nuovo. Insieme abbiamo fatto qualcosa di magico...»

Troppo scosso, lanciai il telefono sul pavimento, «Vaffanculo, Benjamin!», e mi presi il volto tra le mani.

«Fede che succede?!»

Udii appena i passi di Fil, e la sua voce preoccupata. Mi sentivo soffocare, così mi alzai di scatto e presi a calci la poltrona. «Quello stronzo! Quel coglione! Come cazzo si permette di chiedermi di tornare insieme, eh?!» urlai, le mani tra i capelli. «Quattro anni di silenzio, Fil, quattro! Non ha nemmeno le palle di chiamarmi! È solo un fottuto vigliacco!»

Fil mi afferrò per le spalle, la presa sicura e ferma. «Calmati Fede, si tratta di Ben?»

«Sì, Benjamin!» sputai, furioso. «Ha pubblicato un cazzo di lettera aperta su Instagram, dove mi chiede di tornare insieme. Col cazzo che lo farò!» dissi tutto d'un fiato.

«Cazzo, bro, vieni qua.»
Solo quando mi strinse contro il suo petto, scoppiai a piangere senza freni. Dopo quella che mi parve un'eternità, lui si spostò e mi fece sedere sul letto. «Credo che dovreste vedervi e chiarire.» esordì, spiazzandomi.

«Cosa?! Ma hai capito cosa ti ho detto?» sbottai, ferito.

«Sì, però so che tra voi non c'è mai stato solo lavoro.» disse, centrando il punto «Ha sbagliato, è vero, ma Benjamin teneva davvero a te.»

«Per un cazzo! Lui ha preferito Bella a me.» sbottai, ricordando alla perfezione il dolore lacerante che avevo provato. «Ha inseguito una carriera incerta negli States, piuttosto che coltivare il successo che avevamo... cosa dovrei fare, secondo te, eh? Abbracciarlo e perdonarlo, come se nulla fosse?»

Lui scosse la testa. «No, Fede, però dovresti dirgli quello che hai detto ora a me.» disse, dimostrando ancora una volta quanto bene mi conoscesse. «Tenere tutta quella rabbia dentro non ti fa bene.»

«Fanculo!» urlai, scattando in piedi. «Senza di lui sto bene, anzi, benissimo! Ho dei progetti in corso e la mia carriera da solista va alla grande! No, non lo voglio vedere.»

Lui rise, spiazzandomi. «Sai che ti voglio bene, vero? Ma la verità è che da quando avete chiuso, sei spento. È vero, scrivi testi, fai concerti e chi non ti conosce pensa che stai bene, ma io so che non è così.»

«E tu che ne sai?» mi rigirai, incazzato come un cobra.

«Solo insieme a Benjamin i tuoi occhi brillano sul serio. E, credimi, so di cosa parlo perché vi ho visto.» insistette, incurante delle mie occhiate fulminanti.

«Cazzate!» negai, col sapore della menzogna sulla lingua. «Non so cosa farei se me lo trovassi davanti!»

Lui inclinò la testa di lato e si picchiettò l'indice sul mento. «Penso che prima lo picchieresti, poi lo atteccheresti al muro e infine lo baceresti. E non perché sei uno zerbino, no, ma perché non esiste un Fede senza Ben, né un Ben senza Fede. Punto.»

Le sue parole mi colpirono come un proiettile, sapevo che c'era del vero ma tutto in me respingeva quell'idea.

«Ho bisogno di pensare.» dissi vestendomi a caso. «Scusa Fil, non volevo gettarti addosso la mia merda.»

«E non lo hai fatto.» replicò alzandosi a sua volta, il tono sincero. «Noi siamo amici e niente di quello che dirai cambierà questo fatto. Prenditi il tempo che ti serve, ma non ignorare Ben, oppure diventerà il tuo peggiore rimpianto.»

Angolo autrice:

Fin da quando ho saputo della loro reunion, ho iniziato a immaginare questa storia che, tra il vero e l'inventato di sana pianta, spero vi tenga compagnia e vi emozioni.
Mi era mancato scrivere qui e farvi sclerare male.
Mi siete mancati tutt* voi.
Questa storia avrà circa 6 capitoli, e pubblicherò ogni due/tre giorni circa.
Buona lettura 🙂☺️

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