Le goccioline di sudore scivolano lungo la fronte del principe, i capelli biondi cadono sulla fronte, il viso che piano piano diventa sempre più rosato per l'attività fisica. Erano ormai ore che l'allenamento stava procedendo.
Caesar:-Non riuscirai mai a proteggere il tuo popolo in questo modo!- ancora una volta, il giudizio del padre si faceva strada nella sua mente.
Assisteva sempre agli allenamenti del figlio, d'altronde, come da regolamento, il futuro re doveva essere pronto per ricoprire quel ruolo. E di conseguenza di proteggere il suo popolo e se stesso.
Caesar:-Per oggi l'addestramento può finire qui- si arrende, non rivolgendo neanche per un istante lo sguardo al biondo.
Il giovane china il capo, il padre così si congeda nelle sue stanze. Prende un grosso respiro, le inservienti avevano lasciato dell'acqua nel tavolino del porticato esterno. Ma prima di fare qualsiasi cosa, il principe si dirige verso la serra, che la madre aveva fatto costruire quando era ancora in vita.
Era lì che per suo volere aveva fatto piantare delle piantagioni di gigli bianchi, i suoi preferiti, da quando era andata via Charlotte nessuna domestica si era avvicinata alla struttura. Bhe lui ci aveva provato ad innaffiare quelle piante, ma per poco non le faceva morire, aveva quasi perso le speranze. Erano giorni che non andava lì per paura di avere perso anche l'ultima cosa che lo teneva legato a sua madre.
Apre la porta della serra, quasi sconsolato, appena mette piede dentro la struttura, sente dell'acqua sgorgare, alcune delle finestre che potevano essere aperte, facevano entrate quel leggero venticello e la luce entrava maggiormente.
Un ragazzo dalla figura esile stava canticchiando una melodia, al quanto anche piacevole.Il ragazzo castano, più basso di lui, teneva in mano un annaffiatoio, stava infatti dando da bere alle povere piante. Piano piano esse stavano riaffiorando, ovviamente i fiori non erano ancora sbocciati ma era una buona notizia! Non era andato perso nulla.
Chi sa da quanto quel giovane si stava occupando di mantenere sani quei fiori, chissà quanto impegno.
Aron:-Posso sapere chi sei? E perché sei qui dentro!?- forse il suo tono era stato un po' troppo brusco, non ci aveva pensato molto prima di fiatare.
Il giovane era sobbalzato, non si era accorto che era entrato qualcuno, e non un qualsiasi qualcuno, era entrato proprio il principe. Che inoltre non sembrava nemmeno molto contento della sua presenza, anche quel suo tono freddo lo stava suggerendo.
???:-Mi scusi! Non volevo, ho solo visto questa grande serra e non ho resistito, sono solo un umile servo- si chinò dispiaciuto dell'accaduto -Le piante non erano ridotte molto bene, volevo dare solo un aiuto!-
Aron:-Non c'era bisogno di questo tuo aiuto- disse marcando le ultima parole -Nessuno l'ha chiesto, quindi puoi anche andartene!- anche queste parole erano uscite troppo dure dalla sua bocca. Ma non poteva farci nulla, non voleva l'aiuto di nessuno, dove riuscirci da solo. Ormai si era rinchiuso in una bolla da cui non poteva più uscirne.
Quelle parole non andavo proprio giù al castano, questo era il ringraziamento che gli veniva dato, per il suo aiuto? Ohh no no, ecco se bisognava descrivere il castano, lo si poteva descrivere una persona impulsiva.
???:-Che arroganza! Tutti voi nobili siete uguali!- disse -La prossima volta spero che marciscono, così dovrà implorare per ricevere il mio aiuto- ed ecco che l'acqua che era rimasta nell' annaffiatoio venne rovesciata sui quei pregiati vestiti, mentre la figura del castano scomparse rapidamente.
Il biondo rimase sbalordito per quel gesto anzi per quella protesta, così improvvisa.
Avevano ragione le persone che lo paragonavano a suo padre, si odiava per questo più di quanto chiunque potesse immaginare. Si avvicinò ai baccelli, rimase a fissarli giá impaziente di poter vedere i fiori sbocciare.Angolo me
Sarà un incontro voluto dal destino? Bhe chi lo sa.
E chissà chi è questo ragazzo misterioso?
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Φάρμακον
RomanceOgni Re ha bisogno della sua Regina per salire al trono, ma se non fosse così per qualcuno. Cosa succederà se non si rispetta ciò che è stato già pianificato? E se si trovasse la propria felicità in qualcuno di "sbagliato"?