Sotto un cielo grigioblu, plano nei sogni.
Greca di Barra, ti cerco in un rione silente
tra tanti volti, dei miei bisogni, nessuno sa niente.
Come una leggenda di seta pregiata,
fluttui invisibile a pelo di strada,
mentre di acqua per le nostre vie
n'è assai passata.
Affondo nei ricordi e come stivali nel fango,
poi resto ancora sotto il cielo,
sono un'sassofono annaffiato, piango!
Strozzato il tuo nome in gola,
singhiozzo nelle note lunghe,
vorrei gridarlo ma è notte,
non so arrivare al dunque.
Le strade sono vuote, senza te che ne dai senso,
ma il cuore è pieno come un coppo di castagne
è la tristezza danza sulla brace come un lento.
Sogni di mare e sale, di un'estate lontana,
aroma balsamico di alberi,
una verità che si dipana.
Cercando un abbraccio tra le lenzuola e i cuscini,
il silenzio tombale della notte,
ci lascia disillusi e soli come i bambini.
Avrei dovuto parlarti, chiederti di te
ma ora è tardi e resto con sapori di amarezza e se.
Tu selvaggia e calma, danzi in me,
sei come flutto che scuote ogni parete,
come la vita che scorre trai miei perché.
Sei il fiume che resta lo stesso, mentre l'acqua va,
oh celestiale mito, ellenica beltà.
Come i gatti sul lastrico,
una sorsata di vino,
la tua risata è canto,
nel buio tra l'eucalipto e il pino.
Tenerti a me diletta, la torre arrocca il re,
che sempre più vicino, sembra fatto per te.
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LA GRECA DI BARRA
PoetryVicende legate ad una donna che per più di 14 anni ha sconvolto la vita di un uomo che non sapeva dirle ciao.