Tutto sta per cambiare

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"La dolce brezza pomeridiana mi scuote i capelli mentre guardo il mare dall'alto della scogliera.
Mi piace venire quassù, mi da un senso di coraggio e libertà mentre le onde si infrangono una trentina di metri sotto di me, contro la alta muraglia di rocce.
Ogni volta che vengo qua lo faccio al tramonto, non so perché, ma mi ricordo di un giorno, quando ero ancora molto piccola,in cui qualcuno mi ha raccontato una storia su questo posto, non so se sia vera o no, ma parlava di due ragazzi che qua passavano i loro giorni da innamorati, venendo ogni giorno al tramonto, e stavano a parlare e a baciarsi facendo penzolare i piedi oltre il bordo.
Adesso tutto mi fa ricordare quella storia, i gabbiani con il loro verso stridulo, l'odore di salsedine che mi pizzica le narici e la dura roccia che mi preme sulle gambe e tutto ció non fa altro che farmi pensare che anch'io vorrei essere qui con qualcuno, senza pensieri e pericoli che mi disturbano.
Il mio nome è Katie, ma non ho un cognome, qui nessuno ce l'ha.
Abito in un piccolo villaggio costruito in una foresta, ho i capelli neri come la pece e gli occhi blu come l'Oceano come mia madre, e sono curiosa e coraggiosa come mio padre, almeno da quello che mi dicono gli altri, ma io loro non me li ricordo, sono morti quando avevo appena 2 anni.
Adesso siamo nel 2110 e durante i miei 16 anni di vita è stato mio "zio" a prendersi cura di me, anche se in realtà è il migliore amico di mio padre e non mio zio, ma lo considero come uno della famiglia.
Si chiama Minho, ha i lineamenti tipici degli asiatici ed è alto e muscoloso, anche se ormai la vecchiaia sta iniziando a sfigurargli il volto.
Il nostro villaggio è piccolo, con palazzine di legno, e non siamo in molti a viverci, siamo circa una centinaia.
Qui ci conosciamo tutti, ma io ho solo 2 amici veri: Jhonas e Dave.
La mia storia è complicata da raccontare, perciò farò in fretta, io faccio parte di un gruppo di persone sopravvissute alle eruzioni solari, che ci sono state quasi un secolo fa, queste hanno colpito la Terra e hanno devastato completamente il pianeta, rendendolo un'immensa fornace ricoperta di sabbia.
Un'anno dopo queste ondate di calore, si è sviluppata una nuova malattia, più contagiosa della peste e più letale del tifo, è stata chiamata Eruzione.
Essa colpisce il cervello, divorandolo lentamente, facendo così impazzire le persone e trasformandole in bestie assetate di sangue.
Noi li chiamiamo Spaccati.
Essi vivono lontani da dove stiamo noi adesso, ma qualche volta ci è capitato di incontrarne qualcuno che si era inoltrato troppo fuori dal suo territorio.
Comunque noi non ci dobbiamo preoccupare troppo dell'Eruzione, noi siamo gli odiati Muni, coloro che non possono essere contagiati dal virus.
Quando circa 70 anni fa i miei genitori sono riusciti a sfuggire dalle grinfie della C.A.T.T.I.V.O. e ad arrivare qua, questo posto era completamente fiorito e pieno di alberi per chilometri e chilometri, ma ora una buona parte della foresta è stato disboscata, lasciando spazio al deserto e al calore, e di conseguenza all' Eruzione, una nuova Eruzione.
All'inizio non ce ne siamo preoccupati, tanto noi siamo immuni al virus, ma quello che non sapevamo è che questa malattia si evolve, modificandosi nel tempo per rafforzare i propri punti deboli.
Pochi giorni fa abbiamo avuto un caso di contagio fra i membri del Consiglio del Villaggio.
All'inizio non sapevamo di cosa si trattasse perchè anche i più vecchi non hanno più a che fare con queste cose da diverse decine d'anni, ma poi Minho se n'è accorto, ha riconisciuto lo sguardo folle che solo gli Spaccati possono avere e da lì è iniziato il vero panico.
La donna è stata uccisa, ma essendo così in alto nel Consiglio ha parlato con molte persone e allora potrebbe non essere l'unica contagiata.
Quindi adesso è per questo che sono qua sulla scogliera, di solito vengo per leggere, ma oggi no, oggi sono venuta a dire addio a questo posto perché domani mattina all'alba io, Minho, Jhonas e suo padre e Dave e sua madre partiremo, e se mai torneremo qua sarà fra molti, moltissimi anni, e si, questo posto mi mancherà proprio."
Questo fu tutto ciò che lessi sul mio vecchio diario, il mio diario di quando avevo ancora 15 anni, di quando ancora vivevo nella foresta, di quando ancora sapevo cos'era la felicità.
Adesso di anni ne ho 17 e vivo ancora con Dave, Jhonas e Minho.
Noi non viviamo in un posto fisso, siamo nomadi, siamo sopravvissuti all'eruzione, di nuovo.
La nostra vita è difficile, ma lasciate che vi racconti la mia storia dall'inizio.

Se vi piace commentate e io continuerò❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2015 ⏰

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