1 -Ali

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Aziraphale si allontana di qualche passo dalla parete, rimirandola. I suoi occhi brillano per l'entusiasmo: l'angelo non aveva mai provato a dipingere su una superficie così grande e il risultato è molto meglio di ciò che si aspettava.

Il murales si estende per tutta la parete del salottino e rimarrà perfettamente incorniciato tra divano e soffitto, una volta che avrà rimesso i mobili al loro posto.

Sul muro, prima bianco e anonimo, si stagliano ora due figure in abiti larghi e semplici, di spalle: una vestita di nero, con i capelli rossi e lunghi; l'altra vestita di bianco, con dei morbidi ricci color platino. Sopra i due, un'ala bianca troneggia, a ripararli dalla pioggia, la prima pioggia mai venuta al mondo. Sotto di loro, le mura del giardino dell'Eden.

Il loro primo incontro sulla Terra.

Aziraphale è emozionato all'idea di come reagirà Crowley quando lo vedrà. Era da tempo che desiderava arricchire quell'angolo e quasi quasi è un peccato che il divano gli dia le spalle.

"Angelo!": la voce di Crowley suona allegra dall'ingresso. Il demone è appena tornato da una serie infinita di acquisti che l'ha tenuto lontano dal cottage tutto il giorno. Sembrava che Aziraphale gli avesse commissionato le cose più improbabili: a cosa poteva mai servirgli un sostegno per asciugamani a forma di pianta grassa? Se non fosse assurdo, il demone penserebbe che l'angelo l'abbia tenuto fuori casa apposta.

Aziraphale non riesce a contenersi oltre: Crowley DEVE vedere cos'ha fatto! "Caro! Raggiungimi pure nel salottino!". Con uno schiocco di dita, l'angelo miracola un fuoco vivace acceso nel camino e spegne la luce: l'atmosfera è perfetta, con la penombra rossastra che rende più vividi i riflessi sulle ali nere di Crowley.

"Angelo, non sono sicuro di aver trovato proprio tutt...": Crowley mette piede nella stanza e rimane a bocca aperta. Davanti a lui, sul muro, si stagliano due figure bellissime e assolutamente familiari. La pioggia tratteggiata tutt'intorno a loro risulta quasi veritiera, nei bagliori arancioni delle fiamme che si alzano e si abbassano.

Poco distante, un Aziraphale eccitatissimo agita i pugni in su e in giù: l'angelo non sta più nella pelle dalla felicità.

"Ti piace?": chiede gongolando e quasi scodinzolando.

Crowley si porta una mano agli occhiali e se li sfila lentamente, sempre guardando il muro a bocca aperta. Poi, avanza di qualche passo, per fissare meglio i dettagli del disegno.

"Angelo, io...è...bellissimo. Siamo bellissimi".

Aziraphale sposta il peso da un piede all'altro e porta i pugni vicini, all'altezza del petto: "E' il nostro primo incontro qui sulla Terra! Sulle mura del Giardino dell'Eden!".

"Sì...me lo ricordo...": lo sguardo di Crowley si sposta lentamente su Aziraphale; vedere l'angelo così eccitato e felice gonfia il petto del demone di qualcosa che non riesce a descrivere con le parole umane. La lingua biforcuta sguscia appena tra le labbra sottili e la coscienza del demone viene investita da una nube di colori brillanti, su tutti il giallo, pieno e vibrante: Aziraphale è felice, felice come l'ha visto poche volte finora.

Lo sguardo di Crowley accarezza avido la figura vestita di nero sulla parete davanti a lui: anche di spalle, così dimessa, spaventata dalla prima pioggia, è aggraziata ed elegante. I capelli rossi ricadono sulla sua schiena in lunghe ciocche scomposte ma corpose, ricche di sfumature meravigliose. E' così che lo vede Aziraphale, dunque?

Così bello?

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Le labbra dei due si allacciano nell'ennesimo bacio appassionato. Angelo e demone sono avvinghiati stretti, arrotolati tra le lenzuola satinate color crema, le pelli appena imperlate di sudore. Il demone in questo momento sta sovrastando l'angelo ma è una vittoria momentanea.

Ineffable Kinktober 2024Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora