*Nest*

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Sei giorni.

Sei giorni senza il suo Omega.

Dio, gli mancava da morire. Non è che non lo avesse visto del tutto ma... quasi.

Jimin era a casa di Jungkook e del suo compagno Taehyung per aiutare quest'ultimo durante i pochi giorni rimasti della sua gravidanza oramai a termine, prima del ricovero in ospedale. Fortunatamente sarebbe rientrato di lì a poco, il parto era previsto per l'indomani, doveva lasciare i due soli, inoltre il calore di Jimin era prossimo. Sapeva che Kookie non l'avrebbe mai nemmeno guardato in quel modo ma avere il suo Omega vicino ad altri Alpha durante il calore non era un qualcosa che la sua parte animale potesse neppure lontanamente sopportare.

Aveva preparato il nido sul loro letto usando le proprie camicie, maglioni e sciarpe, alternate a qualche capo di Jimin stesso, come sapeva piacere all'Omega. Adorava rotolarsi tra le lenzuola nascondendo il piccolo nasino delicato nei vestiti, così impregnati dei loro odori mescolati. Aveva inoltre cucinato il piatto preferito di Jimin, torta al caramello salato e noci, e un delizioso profumo si spandeva ora per tutta la piccola casetta in mezzo alla graziosa radura nel bosco in cui vivevano, leggermente isolati dal resto del branco.

Yoongi era sempre stato un solitario, almeno fino a quando all'inizio dell'anno precedente il giovane Omega era giunto presso il villaggio in cui viveva. Jimin era membro di un branco vicino che era venuto in visita a gennaio e nell'istante in cui i loro sguardi si erano incrociati avevano entrambi capito che erano destinati l'uno all'altra.

Non era stato un lungo corteggiamento, Jimin era andato in calore dopo nemmeno una settimana dall'arrivo e non aveva preso soppressori. Si era semplicemente presentato alla sua porta in un qualunque mercoledì mattina che Yoongi non avrebbe mai potuto dimenticare. Era freddo fuori, tutto il terreno ghiacciato benché il sole splendesse alto in cielo, sciogliendo la brina creatasi durante la notte. Il suo odore meraviglioso di mandarini, biscotti e miele lo aveva invaso con una forza inaspettata e un attimo dopo si era ritrovato ad attirarlo dentro la sua casetta modesta con un gesto brusco, terrorizzato che qualche altro Alpha sentisse l'odore dell'Omega in calore e non ancora marchiato.

Aveva cercato di resistere ma non era durato più di mezz'ora. Jimin aveva deciso che lui sarebbe stato il suo compagno e che lo voleva. Subito. Era un Omega estremamente dolce e gentile ma allo stesso tempo quando era in calore diventava un altro, provocante, sensuale e disinibito. E l'Alpha dai lunghi capelli rosso ramato lo aveva imparato in fretta. Era stato per l'Omega il primo calore che passava con un Alpha e il suo odore era stato talmente forte e invitante, talmente intenso, che aveva finito con lo scatenare il rut di Yoongi.

Quel giorno si erano marchiati e Jimin non era più ripartito col suo branco.

Da allora erano passati quasi due anni e il piccolo Omega, di natura generosa e solare, aveva cambiato la vita del suo Alpha riempiendola di sorrisi, risate, amore e torte alle noci. Era stato subito accettato dal branco, aveva legato con alcuni amici di Yoongi e si era perfettamente inserito nella comunità, benvoluto da tutti.

Yoongi non era il classico Alpha geloso e possessivo, né tantomeno autoritario. Non che tutti lo fossero, chiaramente, ma molti erano piuttosto territoriali con i propri compagni. Lui non era così di solito, anche perché tendeva ad essere piuttosto introverso e ad avere difficoltà nell'esprimere certe emozioni. Ma con Jimin semplicemente era come se il mondo fosse un luogo più solare, più felice. E questi sei giorni senza di lui erano stati onestamente piuttosto bui. Lo vedeva al mattino prima di recarsi al lavoro, nella falegnameria che aveva ereditato dal padre ormai in pensione, e ripassava a trovarlo la sera quando staccava. Ma non era minimamente sufficiente. Gli mancava da morire.

L'improvvisa deliziosa zaffata di mandarini, biscotti e miele gli giunse alle narici, facendogli voltare di scatto la nuca in direzione dell'uscio col sorriso sulle labbra e in men che non si dica fu fuori dalla loro graziosa dimora pronto ad accogliere il compagno.

Fu travolto dall'abbraccio del minore e se lo ritrovò a cavalcioni l'istante successivo. Jimin gli stampò un sonoro bacio a schiocco sulle labbra, mentre il moro lo afferrava per le gambe per impedirgli di cadere, poi si staccò leggermente fissando lo sguardo scintillante nel suo, un ampio sorriso che gli si allargava in volto.

"Mi sei mancato Yoongi!"

"Anche tu cucciolo, mi sei mancato come l'aria."

Si chinò a raccogliere il piccolo zaino con alcuni effetti personali che l'Omega aveva portato con sé per quei pochi giorni e fatto volare a terra nel corrergli incontro. Rientrò poi in casa con ancora a cavalcioni il suo bellissimo ragazzo e richiuse la porta con un calcio.

"Uhm... hyung che cos'è questo profumino delizioso? -i grandi occhi dorati dell'Omega presero a guardarsi intorno sgranati in cerca di ciò che il suo olfatto aveva già percepito- Caramello e noci?"

Il maggiore nascose il volto nel collo candido a pochi centimetri di distanza ed inspirò forte. L'odore di Jimin stava già iniziando a farsi più forte e dolce, man mano che la vicinanza con il suo Alpha risvegliava sempre più il calore "Già... ne vuoi una fetta? La torta è ancora tiepida..."

"Se fai così non credo che riuscirò a mangiare altro che non sia tu." sussurrò suadente il ragazzo dai capelli castano caldo mentre gli accarezzava la schiena con bramosia facendo scorrere le manine piccole sui muscoli dell'Alpha in un vagare indefinito ma dal tocco sicuro.

Un verso rauco anticipò la risposta dell'uomo dai capelli rosso fuoco "Ti diverti, piccoletto?"

Invece di rispondere Jimin gli leccò il lobo dell'orecchio, lo strinse brevemente tra i denti, succhiò piano e poi vi soffiò contro.

L'Alpha rabbrividì e strinse la presa sulle cosce del minore mentre sentiva la propria eccitazione risvegliarsi.

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