"Trova sempre il tempo
per fare qualcosa
che rende la tua anima felice"
James
Sento la sveglia suonare. Non ho la minima voglia di alzarmi dal letto. Rimango disteso a pancia in sù a fissare il soffitto, con un braccio sotto la nuca e l'altro poggiato sul petto.
Poi mi ricordo che oggi è sabato, ciò significa solo due cose: niente scuola e squadra nuova.
Aspetto questo momento da quando ci siamo trasferiti, finalmente potrò ricominciare gli allenamenti e conoscere i miei nuovi compagni di squadra.
Improvvisamente la mia porta si spalanca, sbattendo contro il muro, emettendo non poco rumore, mentre una sottospecie di demonietto con i capelli spettinati entra correndo e si mette a saltare sul letto.
<James svegliati! Svegliati! Sei sveglio!?> La bambina in questione inizia a urlarmi in un orecchio, rendendomi mezzo sordo.
<Sono sveglio, sono sveglio cucciola, ma abbassa la voce che la mamma dorme.> le rispondo ridendo per poi prenderla per la vita e lanciarla giocosamente sul lato opposto del mio letto.
<Oggi avevi promesso che mi avresti preparato i pancake con il cioccolato! Me lo hai promesso!> mi chiarisce le ragioni del suo assalto, tra le risa.
<Hai ragione, hai ragione, arrivo> le rispondo prendendola in braccio, per poi alzarmi e dirigermi verso la cucina.Finita l'ardua preparazione dei miei capolavori e dopo aver sistemato la cucina, lascio il resto dei pancake sul tavolo con allegato un post-it per mia madre, infine torno in camera a prepararmi, trepidante all'idea di ciò che sto per fare.
Indosso la mia tuta preferita, che io reputo fortunata, sistemo dentro il borsone le ultime cose utili, me lo carico in spalla e corro giù per le scale, rischiando di inciampare oserei aggiungere, mi fiondo fuori di casa chiudendo la porta e mi dirigo verso il mio amato campo da calcio.Winter
Appena socchiudo gli occhi vengo accolta da un'abbagliante luce proiettata proprio su di essi, come se oggi il Sole avesse deciso di scendere e darmi il buongiorno lui stesso, che caro.
Quando riprendo abbastanza lucidità e racimolo quella poca voglia di salutare il mondo che mi ritrovo, mi sporgo verso il mio comodino e accendo lo schermo del telefono.
12.30
Buongiorno fiorellino, mi dico mentalmente.
Faccio mente locale di chi sono, dove mi trovo e perché sono, infine mi alzo controvoglia da letto.
L'obbiettivo della giornata è andare innanzitutto in palestra, ho un viscerale bisogno di scaricare lo stress che ho accumulato questi ultimi giorni, tra studio, test e novità.Entro in bagno, do un'occhiata allo specchio e per poco non rischio l'infarto.
I miei capelli ricci da leonessa, come li chiamo io, sono tutti arruffati e annodati, hanno bisogno di un'urgente sistemata; la mia guancia sinistra è solcata dalle impronte delle pieghe del cuscino mentre i miei occhi sono contornati da profonde occhiaie, che pure il Gran Canyon, per rispetto, dovrebbe venire a pulirmi casa.
Mi complimento mentalmente per non essere il tipo di persona che indossa trucco e cose varie, perché se fossi stata una di quelle, credo che le mie condizioni attuali avrebbe potuto essere ben peggiori di così.Dopo essermi sistemata, se così si può definire farsi due misere trecce e chiudere gli occhi davanti alla propria immagine riflessa, mi dirigo in cucina per mangiare qualcosa di leggero.
Finita la mia pran-colazia, come la definisce sempre mio padre, mi carico il mio borsone in spalla, appoggio il cordino che collega i guantoni sul collo e vado in palestra.Ok allora, non so come dirlo: ecco a voi un nuovo capitolo!
Non so cosa mi sia successo, ma avevo voglia di aggiornare e così ho fatto.
Ciò dimostra che la disperazione, alla fine, porta a fare grandi cose.
Come al solito, se notate errori o coniugazioni scorrette, fatemelo notare, ma la colpa non datela a me, datela al greco che mi esaurisce, lo giuro.
Detto ciò, spero che questo capitolo vi piaccia e senza sentirvi obbligati (invece si) lasciate una stellina e un commento.
Ci vediamo al prossimo capitolooo❤
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Quella maledettissima doppietta
ChickLitTW: VIOLENZA, LINGUAGGIO (LEGGERMENTE) SCURRILE, TEMI FORTI Questa è la storia d'amore di Winter e James, la personificazione di "odi et amo". Lei, una ragazza forte, decisa e testarda, con un passato di dolore e traumi; lui, ego smisurato e sicuro...