Quel Bar

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25 Ottobre

Caro Diario,
Ho un problema.
Forse più di uno.
E non so che nome dargli tra l'altro.
Anzi, darle.
Sai, di solito ai problemi c'è sempre un nome da associargli: la matematica, la fisica, Luke o molto altro.
So solo che era così... non lo so, forse era semplicemente indescrivibile.


***


27 ottobre

Ciao, mi presento, non sono niente per te.
Ma se solo avessi un po' di forza ti direi che

E Diane era lì.
In quel bar.
In quel fottuto bar.
A guardare quella ragazza davanti a lei, come ogni fottuta volta.

Ti ho visto spesso, ma non è lo stesso per te.
Ma se solo avessi del coraggio ti direi che

Non si spostava mai da lì, solito posto, solito computer, solita acconciatura.
Era sempre lei.
Capelli neri sistemati disordinatamente in uno chignon e legati con una matita, pelle un po' pallida, occhi così verdi da poterli vedere anche a distanza e un'aria un po' svogliata alla quale ogni tanto si aggiungeva un piccolo sorriso guardando il telefono.
Forse erano i suoi amici, Diane non lo sapeva.

So che non ci conosciamo ma
Vorrei proprio sapere perché non ti sposti da quel bar.

Diane non sapeva un bel niente di lei, eppure avrebbe voluto conoscerla come nessun altro.
I libri che leggeva, quanti viaggi compiva, se aveva, non so, dei cani o se aveva un sogno.
Sopratutto un sogno.
Ma non aveva mai l'occasione di chiederglielo.

Luke, davanti a lei, schioccò le dita, riportandola alla realtà.
"Diane, ci sei?"
"Sì, scusa..."

Luke era il suo migliore amico, spesso venivano lì insieme.
E, con spesso, si intende: quando Diane aveva l'occasione di costringerlo.
La sua scusante in quel momento era un progetto per la scuola.

"Solo perché storia dell'arte non ti piace, non sei autorizzata a fissare tutto il tempo quella strafiga e lasciare a me tutto il lavoro"
"Ma tu non eri gay?"
"Sì, tesoro, ma quella la considerano figa pure i muri"

Luke e Diane erano di Roma, entrambi facevano parte della 4D del liceo classico Dante Alighieri, un piccolo liceo situato vicino Piazza Del Popolo da decisamente troppo.
Diane amava quel posto, non tanto la struttura, quella faceva abbastanza cagare, ma il liceo classico in sè.
Luke un po' meno, era stato costretto dai suoi genitori, per sua fortuna, prendeva comunque voti alti studiando il minimo.

I due potevano tranquillamente passare per fratelli, e in fondo, si consideravano praticamente tali.
Entrambi capelli biondi, Luke più sul castano e Diane sul cenere, occhi azzurri Luke e marroni Diane, uno più muscoloso, l'altra più magra.
A vederli sembravano effettivamente tali, anche vari lineamenti del viso erano simili, ma erano semplicemente due amici.

"Quindi? Dove eravamo rimasti?"
Chiede Diane beccandosi un'occhiataccia da Luke.
"Dove ero rimasto"
"Sì sì, quello"
"Al bacio di Hayez, ricordi?"
Alla nomina di quel quadro, altri film mentali partirono dalla testa di Diane.

Possibile che le sue connessioni neurali non se ne potevano star ferme e in pace?

Alla bionda venne normale posare nuovamente lo sguardo sulla ragazza che continuava imperterrita a scrivere sul suo computer.

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