Cap. 1 - Mira

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Stirling, 13 settembre 2022

POV Mira

C'è qualcosa, nella nebbia, che serpeggia sottile, quasi sussurrando un'antica canzone.

Amo la nebbia, da sempre. Mentre i miei passi si muovono nella campagna scozzese, la mente corre alle cose che nonna mi raccontava quando ero piccola.

La nebbia è il volto di Maya. Lei dipinge illusioni sul velo della vita. Per vedere la verità, bisogna chiudere gli occhi, ma gli uomini non vogliono vivere con gli occhi chiusi. Così Maya ha deciso di creare la nebbia, per costringere gli uomini a camminare senza vedere.

È bello ricominciare, quest'anno. Sento l'aria che racconta, c'è attesa, aspettativa. Potrei quasi urlare per la gioia, mentre i miei passi sfiorano l'erba e mi portano sempre più vicina al Luminae College. Posso sentire l'umidità accarezzare la mia pelle e penetrarvi gentilmente, come in un abbraccio. L'aria sa di muschio e tristezza, non mi stupirei se spuntassero all'improvviso i fantasmi di amanti disperati.

Sorrido. La mia mente si arrampica su quel pensiero, ricordando quando in famiglia la nonna ci riuniva tutti per raccontare le vecchie leggende indiane. Sospiro per allontanare da me il senso di nostalgia che mi assale. Non vedo la nonna da due anni. Da quando, cioè, è tornata in India per "morire nello stesso posto in cui è nata".

Partita lei, sono rimasta sola.

Come se rispondesse a questo pensiero, la nebbia si dirada leggermente e la meravigliosa struttura gotica del Luminae College si staglia contro il cielo.

Sono arrivata.

Il cuore inizia a battere veloce, pieno di adrenalina. Quest'anno sarà tutto diverso. Per la prima volta il Luminae ha una Rettrice. Non solo: Evelyn Roth, oltre ad essere la prima Rettrice donna nella storia dell'istituto, è anche la persona più giovane ad aver conquistato quella posizione.

C'è aria di cambiamento. Una delle prime decisioni prese è stata quella di assumere una psicologa che vivesse in istituto come i ragazzi. Ed è proprio lei ad accogliermi all'ingresso.

«Mira! Vieni qui ragazza, fatti abbracciare!»

Mi perdo nell'abbraccio di Fiona, la mia più vecchia amica. Ci conosciamo da quando io avevo 15 anni e lei 18.

La guardo e non mi sfugge l'aria di stanchezza che aleggia sul suo viso. «Quando sei arrivata?»

«Stanotte, il tempo di prendere possesso del mio appartamento e farmi una doccia, ed era già ora di mettermi in attività!»

«Santo cielo, Fiona, non dovrei essere io a dirti di prenderti cura di te...»

Lei scrolla le spalle. «Infatti, detto da te non conta»

Ridiamo entrambe. Fiona ha ragione, non sono esattamente il massimo esempio di persona che si prende cura delle proprie necessità, nonostante ne abbia particolarmente bisogno.

Ci incamminiamo all'interno dell'edificio, e come sempre vengo invasa dall'odore che solo qui riesco a ritrovare. Sa di antico, di legno, di conoscenza.

«Buongiorno, professoressa Grant!»

«Buongiorno Patrick. È bello rivederti. Come va la tua schiena?»

Lui fa una smorfia. «Male, cara, male! Credo proprio che questo sarà il mio ultimo anno da custode.»

«Lo hai detto anche l'anno scorso. E anche quello prima», gli faccio notare, con un sorriso.

Patrick borbotta qualcosa e se ne va, con la sua andatura leggermente curva.

«Che tipo interessante, vero?»

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