rosa e fiori

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Joy's pov

È passata circa una settimana da quando è ripresa la mia solita routine quotidiana, ma con un leggero cambiamento rispetto alle settimane precedenti.

Stavo infatti uscendo da scuola, mentre salutavo le mie amiche, pronta per dirigermi verso la stazione della metropolitana, quando un forte rombo di moto riecheggia davanti scuola.

Di scatto mi giro, e credo che quella che avevo davanti ai miei occhi era una delle moto più belle che avessi mai visto, decorata con molte linee di blu elettrico mischiate ai pezzi della moto grigio/neri, a Plant sarebbe piaciuta un sacco...

La persona che guidava la moto si fermò proprio davanti l'entrata della scuola, cosa che non mi sembrò strana, perché frequentando una scuola abbastanza prestigiosa, ero abituata a vedere ragazzi e ragazze che si facevano accompagnare in macchine di lusso, facendo molto rumore per cercare di farsi notare.

Cercai di distogliere lo sguardo e continuare a parlare con le mie amiche, ma quella moto mi intrigava.
Il ragazzo si tolse il casco... ma aspetta quello è Plant!!
Che carino, era venuto a prendermi da scuola

Ma prima di cominciare a fare i film mentali, sia meglio che spieghi come siano cambiate le dinamiche tra me e Plant.
Dopo ciò che successe a Sanremo, dopo essere tornati a casa, Plant mi chiese un vero e proprio appuntamento alla quale accettai, e chiarimmo qualsiasi dubbio era sorto nelle nostre menti durante la settimana di Sanremo.
Arrivammo alla soluzione di voler provare a frequentarci e se tra noi due sarebbe funzionata bene, avremo proseguito con il fidanzamento, poi il resto sarà storia.

Quella era la seconda volta in quella settimana che mi veniva a prendere, risparmiandomi mezz'ora di viaggio tra mezzi pubblici e camminata a piedi.

Una delle ulteriori cose soddisfacenti di ciò, era la faccia di Samantha, veramente impagabile, soprattutto la prima volta che Plant si presentò davanti scuola per venirmi a prendere.

Fatto sta che saluto le mie amiche per correre verso la moto e il ragazzo dai capelli blu elettrico, che appena mi vede si alza dalla moto per prendere il secondo casco che portava con se.

"Come va bimbo sad? anche oggi libero?" dico dopo essermi avvicinata a lui, mentre lui era ancora di spalle per prendere il secondo casco.
Plant si gira e mi da un dolce bacio sulla guancia per poi porgermi il casco

"No, teoricamente sono in pausa pranzo, e sono passato a prenderti" sorrido alle sue parole, che carino aveva pensato a me

"Che pensiero dolce" Plant abbozzò un sorriso e vederlo sorridere con so né come né perché ma mi scaldò il cuore

"Su forza sali, ti porto a casa" non me lo feci ripetere due volte che salii dietro di lui, e partimmo spediti verso casa mia

Per i miei gusti Plant guida troppo veloce, infatti mi sono ritrovata più volte a stringergli forte la vita per paura di cadere quando accelerava.
Arrivammo finalmente fuori il vialetto di casa mia

"Plant sicuro di non voler entrare?" gli chiedo mentre gli riconsegno il casco

"Piccola, te l'ho detto, siamo pieni di lavoro, tra poco esce l'album e dobbiamo ancora sistemare un bel pò di cose" disse Plant in un tono leggermente affranto

"Va bene, allora ci sentiamo dopo?" gli chiesi speranzosa

"Tranquilla, ti chiamo stasera" alle sue parole sorrido, e lui mi abbraccia, continuo a credere che i suoi abbracci valgano più di mille parole o baci

"Su forza vai" mi disse Plant appena ci staccammo, io salii le scale e bussai alla porta di casa che fu immediatamente aperta da papà Marco, entrambi salutammo con un cenno della mano Plant che abbassò la visiera del casco e sfrecciò di nuovo via per le strade di Milano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03 ⏰

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