Prologo

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"Mamma, tranquilla, ho preso tutto" ribadì Camilla, seguendo la madre in auto.

Era un caldo lunedì di agosto. Il sole era alto e batteva sull'asfalto nero del parcheggio davanti alla casa dove la corvina abitava con la propria madre.

"Sicura? Nella valigia ti ho messo anche delle medicine, non si sa mai". Camilla ascoltò le parole della madre, rivolgendole poi un sorriso dolce.

Quel giorno, Camilla, sarebbe partita per il suo anno all'estero in Spagna a Barcellona. Era felice, anche se avrebbe voluto partire per gli Stati Uniti come aveva sempre sognato da bambina.

Un po' le dispiaceva, ma la sua indole da viaggiatrice le diceva che accontentarsi e godersi il momento avrebbe reso quell'anno indimenticabile proprio come se fosse stata nel paese dei suoi sogni.

La strada verso l'aeroporto fu un misto di emozioni. Il volo non sarebbe durato molto, un'ora e qualche minuto e sarebbe arrivata a Barcellona, accolta dalla famiglia ospitante che si componeva dal padre, la madre e addirittura due sorelle: Julia, che aveva la sua stessa età e Estrella che invece di anni ne aveva solo sei.

La madre cercò parcheggio con tutta la calma possibile. Per quanto fosse contenta dell'imminente partenza della figlia, provava anche molta ansia nel pensare Camilla sola in un altro paese.

Camilla era figlia unica. Sua madre la trattava sempre come una bambola di porcellana. Quando la figlia espresse la volontà di voler fare l'esperienza dell'anno all'estero, la madre, Lucia, negò immediatamente.

Lucia era sola, aveva solo sua figlia Camilla e forse era proprio il pensiero di passare un anno in solitudine che la frenava ad accettare la proposta della figlia. Ma dopo giorni di discussioni e di riflessioni, Lucia decise di mettere da parte l'egoismo e cedette.

Camilla decise di andare in Spagna, per non allontanarsi dalla madre. D'altronde anche Camilla aveva solo la madre a cui era davvero molto legata e inoltre masticava un ottimo spagnolo siccome lo studiava a scuola dalle medie. Gli Stati Uniti sarebbero rimasti un sogno che si era promessa di raggiungere.

Prima di scendere dall'auto, dopo aver trovato parcheggio, le due si guardarono. Camilla agganciò gli occhi a quelli della madre. Avevano entrambe sofferto parecchio ma erano sempre state unite.

Quella sarebbe stata la prima volta in cui le due non avrebbero passato un giorno, una nella vita dell'altra.

Lucia rivolse un sorriso alla figlia e prima di scoppiare a piangere, aprì la portiera, scendendo dall'auto e dirigendosi verso il baule, seguita dalla figlia. Afferrarono le due valigie e insieme si diressero verso l'entrata dell'aeroporto.

Il cuore di Camilla batteva forte e quello della madre si era sincronizzato alla stessa frequenza della figlia. Si fermarono davanti ai controlli, dove si sarebbero separate e prima di salutarsi, Lucia strinse Camilla in un abbraccio.

Con le lacrime agli occhi, le due si separarono, salutandosi. Camilla, afferrò goffamente le due valigie e iniziò a camminare, rigirandosi verso la madre per salutarla.

L'anno successivo, quando Camilla tornò in Italia, oltre alle due valigie, portava con sé il ragazzo che finalmente era riuscito a farle credere nell'amore.

Per caso - Lamine YamalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora