Due

48 10 20
                                    

La giornata sembrava non passare mai.

Sanem si concentrò sul lavoro, ma la sua mente era costantemente rivolta all’incontro con Can.
Ogni volta che la campanella della libreria suonava, il suo cuore saltava un battito, sperando che fosse lui a tornare.

Finalmente, dopo un’ora che sembrava un’eternità, il momento tanto atteso arrivò. Can entrò nella libreria con un sorriso radioso, come se la luce del sole lo seguisse ovunque andasse.

"Pronta per il caffè?" chiese, con un tono che faceva palpitate il cuore di Sanem.

"Pronta!" rispose lei, cercando di mantenere la calma mentre si avviavano verso il caffè dall’altra parte della strada.

Si sedettero a un tavolo vicino alla finestra, dove potevano osservare la vita frenetica della città. Ordinarono due caffè e iniziarono a chiacchierare.

"Allora" disse Can
"dimmi qualcosa di te. Cosa ti ha portato a lavorare in una libreria?"

Sanem sorrise, felice di condividere la sua passione.
"Amo i libri da quando ero bambina. Sono una via di fuga per me, un modo per esplorare mondi diversi. E poi, sogno di diventare scrittrice."

Can la guardò con interesse.
"Wow! Hai già scritto qualcosa?"

"Qualche racconto," ammise lei
"Ma non ho mai avuto il coraggio di mostrarli a nessuno."

"Perché non me li fai leggere?" propose Can con sincerità
"Magari potrei darti qualche consiglio."

Sanem arrossì nuovamente.
"Non so... è una cosa molto personale."

"Io prometto di essere onesto," disse lui con un sorriso incoraggiante
"E chi lo sa? Potresti scoprire che hai talento!"

La loro conversazione continuò fluida e naturale, come se si conoscessero da sempre. Parlarono di sogni e aspirazioni, di viaggi e avventure mai vissute.

Ogni parola che scambiavano sembrava tessere un legame invisibile tra di loro.

Dopo qualche tempo, Can si fece serio. "Sai, credo che le storie siano importanti perché ci aiutano a capire noi stessi e gli altri," disse. "E tu hai una storia da raccontare."

Sanem sentì il cuore battere forte nel petto.
"Forse hai ragione," rispose timidamente.

Quando i caffè furono finiti e le ombre della sera iniziarono ad allungarsi, Can si alzò in piedi e le porse una mano.
"Ti va di fare una passeggiata?"

Sanem accettò senza pensarci due volte.

Uscirono dal caffè e si immersero nei vicoli animati della città.
Le luci dei lampioni illuminavano il loro cammino mentre chiacchieravano e ridevano come vecchi amici.

Dopo aver camminato per un po', si fermarono davanti a una fontana illuminata. Sanem si sentiva viva come mai prima d’ora.

"Questo posto è bellissimo," disse lei, guardando l’acqua riflessa nei suoi occhi.

"Proprio come te," rispose Can senza pensarci.

Le parole lo colsero entrambi di sorpresa e per un attimo rimasero in silenzio.

"Grazie," sussurrò Sanem, sentendo il calore delle guance mentre il loro sguardo si incrociava.

Can fece un passo verso di lei e le prese delicatamente la mano.
"Non voglio che questa serata finisca," disse seriamente

"E nemmeno io," ammise Sanem, mentre un brivido attraversava il suo corpo al contatto delle loro mani.

In quel momento magico, tra le luci scintillanti e il suono dell'acqua che scorreva, entrambi capirono che qualcosa di speciale stava nascendo tra loro.

Can e Sanem love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora