Come posso aver dimenticato tutto?
Com'è possibile che queste informazioni siano rimaste nascoste dentro di me per così tanto tempo senza lasciar traccia?
Ma soprattutto, perché tornano ora in superficie?
Scuoto la testa e mi alzo con uno scatto: "Cosa mi hai fatto? Mi hai drogato? Come hai fatto a farmi vedere quelle immagini?" la tonalità esce più rigida di quel che voleva essere.
Solo una persona che si è ritrovata la verità sbattuta in faccia, può capire come mi sto sentendo adesso.
È tutto così irreale.
Come posso credere al concetto di verità, quando ogni giorno cambia?
Socrate si starà rivoltando nella tomba dopo questa domanda, ma davvero, cos'è la verità?
"Jason ascoltami..."
"No, no, no, tu mi stai prendendo in giro vero? Tutto questo non è reale, è un sogno anzi, un incubo. Tu mi hai fatto questo. Pazza, perché lo hai fatto?"
La osservo e mi ricordo di lei.
Le parole sussurrate durante le simulazioni di gruppo.
Lo sguardo di rimprovero quando tornavo ferito.
La delicatezza che la caratterizzava.
No, è tutto vero.
Lo sento, me lo sento dentro, come una consapevolezza che mette radici nelle parti più profonde, una sensazione che scuote le membra dall'interno.
È la verità. Ma allora perché solo adesso questi ricordi nuotano nel mio conscio?
Lei mi osserva, non fiata, non si lamenta né tantomeno mi attacca.
Mi sta lasciando il tempo di metabolizzare.
"È-è tutto vero?" sussurro alla fine, dopo una lunga pausa.
Lei annuisce debolmente: "Sì Jason, purtroppo è tutto vero"
Il mio nome pronunciato da lei fa un effetto strano. Come dovrei comportarmi con qualcuno che era come una sorella in passato, ma che fino a un paio di minuti fa non rimembravo nemmeno? Non penso esista una risposta esatta.
"Tu ricordi. Perché tu ricordi tutto, perché io no? E Miranda? Lei ha la nostra stessa memoria? E Lucas invece?" esprimo le mie domande con tono affranto e ansioso.
Quando hai un assaggio di realtà, devi mangiare l'intera portata.
Ed è quello che intendo fare.
I nostri occhi si incrociano per la prima volta dopo anni e fa strano dirlo.
Il castano si inchioda al cristallino.
I ricordi stanno bussando ancora di più e deduco lei stia provando la stessa cosa.
Aveva un'amica, degli amici, che mi volevano bene nonostante il luogo in cui siamo cresciuti e io non ne sapevo nulla, non fino ad adesso.
Ho passato un anno convinto di non aver mai conosciuto l'affetto o l'amicizia, quando in realtà, sotto questo aspetto, ho avuto più fortuna di altri.
"Calmati, la situazione è nuova anche per me, di certo non mi aspettavo di aver la possibilità di parlare con te, non in questo modo" dice lei con un tono più rilassato e familiare "Ero vivamente convinta che tutti ricordavamo, tant'è vero che mi sono sentita abbandonata quando nessuno di voi a provato a contattarmi. Vi ho cercato per mesi interi e quando ebbi l'opportunità di parlare con te e Miranda, beh, notai subito che non vi ricordavate di me. La delusione era forte, davvero Jason, eppure ci provai, per tanto tempo a lasciarvi degli indizi, dei messaggi. Non sai quanto mi riempie di gioia sapere che ora non sono l'unica a sapere. Anche se non oso immaginare la confusione che stai provando in questo momento"
STAI LEGGENDO
Fall into the dark
FantastiqueDue ragazzi, un passato comune, nessuna memoria uno degli altri. In un tempo futuro ma indefinito, un ragazzo e una ragazza vivono una vita apparentemente normale. Ma dietro i sorrisi e le battute sarcastiche, si nascondono mostri che aspettano di u...