Dall'estremità della porta del vagone del treno su cui ero salita, potevo intravedere alberi, case, palazzi, vedevo scorrere velocemente tutte quelle cose che erano la mia vita.Seduta accanto alla finestra, l'unica cosa a cui potevo pensare era il sollievo di aver lasciato quella vita che mi soffocava sempre di più per incominciarne un' altra molto lontano. Lontano, dove nessun amico, genitore, potesse trovarmi, lontano da quella città meravigliosa che si era trasformata in un incubo dove non riuscivo più a respirare.
New York resterà sempre un ricordo, le passeggiate a Central Park, Manhattan, Broadway, l' Upper East Side... Dove non sarei mai più tornata.
Dovevo rimuovere ogni singola cosa di quella notte, perché con essa mi ritroverei sepolta.
Il treno era già arrivato all'aeroporto, il mio volo verso la nuova casa era arrivato, mi voltai un'ultima volta ad ammirare e salutare per sempre New York.
Non ho nemmeno salutato i miei migliori amici perché non mi avrebbero permesso di andare, li amerò per sempre anche se non penso il contrario dopo la mia partenza inaspettata.
Presi un respiro e salii sul l'aereo.
-" le auguro buon viaggio signorina Lucy Connette-
- '' grazie"-
Cercai il mio posto sull'aereo, avevo la fila vicino al finestrino, da sola.
Le hostess fecero lo stesso discorso che fanno sempre riguardante le norme di sicurezza, poi iniziarono ad offrire da bere e da mangiare.
- Desidera qualcosa?-
Chiese gentilmente un hostess.
-un té freddo per favore-
Poi se ne andò.
L'aereo era già in alto, potevo ammirare le nuvole tutte intorno, erano bianche come il latte.
Feci un respiro profondo, un pensiero mi passò tra la mente, stavo facendo la cosa giusta? Ce l'avrei fatta a sopravvivere in una nuova terra con una cultura differente dalla mia?
Mi girai intorno per vedere le altre persone che con me erano su quell'aereo, la maggior parte stava dormendo o leggendo, comunque aveva le proprie cose da fare. Come temevo il mio cellulare squillò, la schermata si riempì con una foto di una bellissima e sorridente ragazza, la mia migliore amica in assoluto: Mégan.
Lo lasciai squillare fino a quando non smise, poi ci fu una raffica di messaggi del tipo: dove diavolo sei? perché a casa tua non ci sono la metà dei vestiti? Lucy Connette rispondimi! poi i messaggi di Mégan finirono e arrivarono quelli degli altri miei migliori amici, che come tutti gli altri ignorai a malincuore.
Dopo diverse ore, come previsto, l'allarme allaccia cintura dell'aereo s'illuminó, e le hostess annunciarono l'atterraggio a quella che sarebbe stata la mia nuova casa: London.
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New life, new beginning H.S
Fanfiction" e tu chi diavolo sei?" mi chiese il ricciolino tatuato appena entrato dalla porta. " io sono..." " Lei è Lucy" rispose Niall. " E perché è qui ? " " L'ho invitata io, non aveva posto in cui andare" "Non siamo mica un canile dove ci occupiamo di...