Camden Town

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Ecco, finalmente sono arrivata a Londra, il mio telefono non faceva altro che squillare, quanto è fastidioso! Decisi di spegnerlo una volta per tutte. Tutta la gente che era con me sull'aereo si stava dirigendo a prendere le loro valigie, mentre camminavo notavo quanto l'aeroporto fosse piccolo rispetto a quello di New York, eppure le persone si comportavano allo stesso modo, tutte stressate che correvano su e giù per le scale mobili. Bene, mi trovavo a Gatwick ma ora come facevo a raggiungere la mia meta? Piuttosto quale era la mia meta? Quest'idea è stata stupida, ho solo uno zainetto e una borsa rossa con me, qualche vestiti e un po' di soldi. Soldi! mi sarebbero bastati unicamente per qualche giorno. È stata un'idea stupida, da immatura, eppure lo avevo fatto, e ora non posso tornare indietro perché nonostante questi problemi, un grande peso è andato via, non ho più quel peso e quell'ansia dopo quella notte. Forza Lucy, ormai l'hai fatta perché non andare avanti? Decisi dunque di dirigermi verso una cartina, iniziai a fissarla, c'erano un casino di strade e diversi nomi eppure uno attirò la mia attenzione... Camden Town, mi ricorda qualcosa, forse durante una presentazione fatta in classe ad inglese...sta di fatto che da questo momento Camden Town è diventata la mia meta. Mi dirigo all'info desk, dopo aver chiesto informazioni mi dirigo verso la stazione dei treni per dirigermi verso Londra, Camden Town.

Il viaggio in treno non è durato moltissimo, una mezz'oretta, dopo aver preso il tram finalmente ero arrivata a Camden. Non mi ero accorta che qui fosse già notte, non mi ero ricordata del cambiamento d'orario. Camminai attraverso queste strade, passando davanti diversi club notturni e discoteche, l'odore di erba e alcool era allucinante, niente di nuovo per me. Nei pressi dei locali di New York era la stessa cosa se non più accentuato. Lessi un indicazione di un motel, decisi dunque di dirigermi. Mentre camminavo seguendo l'indicazione del cartello notai di essermi persa, dunque decisi di accendere il gps sul cellulare e seguirlo. Dopo 10 minuti sfortunatamente il mio telefono si spense, fantastico! Mentre svoltavo l'angolo iniziai a sentire qualche passo dietro di me, avevo paura a girarmi, non sapevo chi fosse.

- ehi bellezza, dove corri?- disse la voce di un uomo ridendo,era totalmente ubriaco. Decisi di aumentare il passo, stavo quasi praticamente correndo.

- ehi non correre dolcezza, possiamo divertirci insieme- disse nuovamente e i suoi passi si facevano sempre più vicini. Poi sentì una mano afferrarmi per la spalla, di scatto mi girai e gli tirai un calcio nelle parti basse e poi corsi a più non posso. Non sentivo più i passi, non sapevo dove stavo andando. Svoltai in un altro angolo e andai addosso a qualcuno cadendo per terra.

- hei, ma che diavolo?!, stai bene?- mi chiese un ragazzo biondino. 

- io..io...- non avevo fiato e stavo ancora tremando.

- dolcezza... dove stai andando, sai che non mi puoi scappare- urlava la voce di quell'uomo. 

Il ragazzo mi porse la mano, non so perché ma l'accettai, quel ragazzo m'ispirava fiducia.

- tutto bene?-

- io si, scusa, mi sono persa, stavo camminando alla ricerca di un motel poi quell'uomo ha iniziato a seguirmi era ubriaco e mi ha afferrata così io gli ho tirato un calcio e mi sono messa a correre e poi mi sono scontrata con te- dissi tutto d'un fiato

- ma cosa ci fa una ragazza come te a quest'ora della notte per di più da sola in strade come queste?- mi chiese con un ghigno ponendomi la borsa che era caduta

- io, mi sono persa, non so dove sono-

- tu non sei di Londra, hai un altro accento-

- si non sono di Londra-

- di dove sei?-

- New York-

- americana, lo pensavo, e cosa ci fa un americana a quest'ora della notte a Londra?-

New life, new beginning H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora