Capitolo 2

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«Aspetta, tu vuoi che io lanci la palla senza usare tutti i miei quirk?» Dissi, rivolgendomi verso mio padre. «Esatto. Scegline uno.» Sospirai ed iniziai a pensare.

"Il fuoco..? nah, acqua? mmm.. ghiaccio? Oh, ci sono"

Poi, lanciai la pallina grazie al vento che feci fuor uscire dalla mia mano destra.

«Quanto?» Mi rivolsi verso mio padre.

«722.» Disse, mostrandomi il risultato. «Mhm..Pochetto..»

Dissi, per poi allontanarmi ed andare dai miei compagni di classe. «722? Sei una forza, quel numero è davvero tanto!» Mi disse un ragazzo dai capelli biondi. «Si? io credo di poter fare di meglio. Come ti chiami, comunque?» «Kaminari Denki.» Disse, sorridendomi. «(Tn) Aizawa.» «Aizawa..? sei la figlia del professore?» Mi chiese una ragazza in rosa. «Si, sono sua figlia. Potete chiamarmi per nome.» «Io sono Mina Ashido.» Si presentò quella rosa.

«Vieni avanti, Bakugou.» Mio padre chiamò il biondo scazzato. «Levatevi dalle palle, comparse di merda.» Disse, camminando in mezzo a noi, spingendoci.

«Certo che i suoi genitori hanno fatto un pessimo lavoro ad insegnargli l'educazione.» Dissi.
«Proprio vero.» s'intromise un ragazzo dai capelli rossi. «Kirishima Eijirou.» Si presentò. «Sarà stato sempre così?» Chiese Kaminari. «S-Si..» Guardammo da dove proveniva la voce. Era un ragazzo dai capelli verdi. Sobbalzò, notando che aveva gli occhi di tutti noi puntati addosso. «Kacchan.. è sempre stato così..» "Kacchan?"
«E-ecco, lo conosco da quando siamo piccoli..»
«Amici d'infanzia?» Gli chiesi. Sorrise nervosamente «U-Una cosa del genere.» 

«Alle medie quanti metri avevi fatto nel lancio della palla da softball?»

Chiese papà, rivolgendosi al biondo. «sessantasette metri.» Rispose. «Vieni allora, tocca a te.»

si mise pronto per lanciare la palla, per poi urlare
«MUORI!» Tutto d'un fiato, susseguito da un'esplosione.

«705.» Disse mio padre. «COSA?! Ho fatto di meno di quella nullità?!» Io aggrottai le sopracciglia «Scusami?! Nullità a chi?!» «Non ti scuso, la nullità sei tu!» «MA LA SMETTI, ti credi divertente?!» «CHIUNDI IL BECCO RAZZA DI-»

«Basta.» Interruppe mio padre. «Ha iniziato sto cesso a pedali!» «IO SONO BELLISSIMO.» «Si, quanto una diarrea.» «IO TI FACCIO ESPLODERE.»
Disse, per poi correre verso di me. «Ho detto..» Il mio sguardo passò dal biondino a mio padre, gli occhi gli divennero rossi e i capelli si alzarono leggermente. Il biondo mi portò una mano verso il viso, susseguito da un'esplosione, che mai arrivò. Fù bloccato dalle bandane di mio padre. «Basta.» Io guardai mio padre, con uno sguardo da santarellina, il biondo invece, imprecava incazzato.
«Ripeto: volete far visita a Nezu?» «Scusa.» Dissi io. Mio padre liberò il biondino «Tsk.» «Mettiti in fila.» Disse papà con voce severa al biondo ed esso lo fece.

«Adesso, siccome i vostri compagni di classe si sono comportati in questo modo, chiunque otterà i primi quattro punteggi più bassi verrà espulso dalla scuola.» Disse, con voce severa.

"Questa è una balla." Pensai. «Cosa?! È ingiusto!» Disse qualcuno. «Ringraziate questi due.»

«Tocca a te.» Disse mio padre, guarda Midoriya.

«O-ok..» Disse, per poi prendere in mano la palla si mise in posizione, per poi lanciarla con tutte le sue forze.

Notai gli occhi di papà divenire rossi.

«42 metri.»

«E-eppure..io..» Midoriya iniziò a borbottare tra sé e sé

«Ho neutralizzato la tua unicità. L'esame d'ingresso non è per nulla razionale, si vede già. Ha permesso ad uno come te di entrare alla Yuei.»

Midoriya lo guardò con shock. Erano tutti sorpresi. «Tu non sai controllare la tua unicità, eh? Chiunque ti stia in torno, dovrà per forza aiutarti. Che razza di eroe vuoi essere?» Prese un'attimo «Il tuo potere non ti permetterà mai di diventare un'eroe. Fattene una ragione.»

"Papà, sei così cattivo."  «Tuo padre è sempre stato così...aspro?» Si rivolse a me un ragazzo dai capelli neri, Hanta Sero, credo. «Insomma. Con me è molto coccolone.» Sussurrai, cercando di non farmi sentire. Fallì miseramente, poiché mi arrivò un'occhiata minacciosa da mio padre.

«Lancia di nuovo la palla.» Ordinò.

Così, dopo un'attimo d'attesa Midoriya si mise pronto e lanciò la palla con tutte le sue forze, usando la sua unicità.

«Io posso ancora muovermi, professore.»

Papà ghignò. «705.»

«AH?! Come cazzo è possibile, nerd del cazzo?!» Sbraitò il biondo.
«Ma questo litiga con tutti?» Pensai ad alta voce.
«Passiamo alla prossima prova.» Disse mio padre in modo seccato, per poi incamminarsi.

Guardai il biondo, che rimaneva fermo. Era visibilmente frustrato.

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Ci furono un sacco di prove fisiche, eravamo tutti stremati, più o meno. Sono abbastanza abituata a spingermi oltre il limite, papà ha sempre cercato di farmi lavorare duramente nonostante mi desse i miei spazi per fare le mie cose, quindi sono abbastanza abituata.

«Passiamo ai risultati.» Disse mio padre.

Guardai i risultati. Seconda. «Che palle.» Sospirai.
«Comunque l'espulsione era una balla.» Disse mio padre.

Alcuni erano scioccati, altri invece, avevano capito fin da subito che fosse una bugia.

«Abbiamo finito.» Disse papà.

Subito dopo papà, abbiamo avuto lezione d'inglese con Present mic e dopo le lezioni d'inglese, siamo passati al pranzo.

E finalmente, abbiamo raggiunto le lezioni pomeridiane. Fondamenti dell'eroismo, con All might.

«Oggi, faremo del combattimento simulato!»
Disse con energie.

«Che forza!» Disse Kaminari davanti a me.
«Cambiatevi e mettete i vostri costumi, una volta finito, dirigetevi nel ground beta.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 16 hours ago ⏰

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