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Pov. John
Sarà l'ultima volta che faro un favore a quell'uomo, ma poi come mi è venuto in mente di dargli retta!? Aaahhh che nervoso. Sarà da un ora che gironzolo da queste parti e non ho trovato per niente il negozio dove devo andare. Uffa però, ma poi che significa "se cerchi il negozio dove cerchi sempre difficilmente la troverai, ma se cerchi in posti nei quali mai guarderesti la troverai molto piu facilmente". Io e la mia stupida idea che gli ho dato anni prima a trovare una passione, che non implicasse morte e distruzione, lui la trovata nei indovinelli e metafore al posto di rispondere semplicemente alla domanda fatta senza farti scervellare per venirne a capo, solo dopo chissa quanto. Non lo odiato mai quanto adesso, neanche quando mi stava per staccare un dito non mi ero arrabbiato poi tanto, ma adesso che giravo da ore per trovare chissa quale negozio poi.
Mi guardo intorno e noto che a pochi metri sta il tanto introvabili negozio, stavo quasi per fare i salti dalla gioia, ma è meglio non farsi notare tanto, poi mi prenderanno per pazzo se mi vedessero farlo.
Mi avvicino all'entrata e la spingo per entrare, appena aperta la posta si è sentito un campanellino suonare. Mi guardo in giro e vedo parecchi abiti maschili davvero raffinati, e da quello che ho potuto notare anche molto costosi. Oddio mi ha fatto venire qui per prendergli l'abito ? Che poi dovrei pagare io ovviamente dato che non ha un soldo bucato.
Mi avvio al banco dove sta una ragazza che legge un libro, non era tanto vecchia ,come mi aveva detto lui, se per questo avra al massimo 20/25 anni non di piu , lunghi capelli di colore castano chiaro tendente al biondo , carnagione chiara, un bel viso rotondo, delle belle guance rosa e labbra di un rosa scuro un pochino carnose credo ma non ne sono sicuro. Appena mi notò alzando lo sguardo dal libro le sue guance si colorano di un rosa piu scuro che ha già aveva, devo dire che aveva davvero dei bellissimi occhi verdi, non il solito ma luminosi al dire il vero.
-mi scusi non lo sentita entrare, ero assorta nel leggere il libro. Con cosa posso aiutarla?- mi disse imbarazzata, con la voce un pochino tremolante.
Le sorrisi assicurandomi di averla un po tranquillizzata.
-salve, non si preoccupi anche io quando leggo mi esterno dal mondo esterno dal non sentire niente, stia tranquilla. Comunque, si , mi servirebbe una mano. Sono qui da parte di un amico che mi ha chiesto questo favore, e devo dire che il direttore d'orchestra vuole il numero 89.-Dico con fare sicuro, appeno ho finito di dire quella cosa banale lei spalancò gli occhi e mi guardò neanche se avessi detto che il presidente volesse un vestito su misura da quel negozio. Mi guardo ancora per qualche secondo e poi si giro facendo pochi passi prima di fermarsi e rigirarsi a guardarmi, con un piccolo sorriso sgembo.
-prego mi segua, avrete quello che desiderate.- disse in tono gentile e professionale. Feci il giro del banco e mi affiancai a lei e cosi riprese a camminare fino alla parete su cui era appeso un tessuto, lo sposto rivelando un porta vi entro con me al seguito fu breve il percorso che facemmo in quel piccolo corridoio entrando in una grossa stanza con tanti, ma davvero tanti manichini su cui vi erano davvero tanti abiti di qualsiasi modello maschile possibile ma soprattutto erano tutti eleganti, colori strani questo si, ma tutti davano quel senso di eleganza che pochi potevano mostrare, invece questi anche con colori tipo verde acceso, ho rosso sangue, o lilla, o peggio ancora rosa confetto, erano tutti fatti in maniera da far sembrare colui chi l'avesse indossato elegante.
Si avvicino ad un armadio e ne estrasse una custodia per abiti nero con dei ghirigori in argento ricamati sopra, si giro verso di me e me lo porse.
-ecco a lei, spero che al direttore piaccia, quanto quelli di mia madre-disse molto orgogliosa di questo come se fosse il suo capolavoro.
-beh.... ehm.... credo che lo sarà proprio. Grazie ancora. Quanto le devo?- chiese iniziando ad uscire dalla stanza da dove eravamo ed arrivare nel negozio, superai il banco e mi rigirai per guardarla, e aspettare che mi dicesse quanto le dovessi.
-oh no, niente. Questo ed altro per lui. Quando lo vede lo saluti per me, dica che Sophie la saluta- dice con dei occhi molto piu luminosi di prima e un sorriso davvero raggiante.
La saluto cordialmente ed esco dal negozio, forse ci rifarei un salto, ma solo per poterle parlare.
Ora il bello era che potevo tornare a casa finalmente. Perché di certo ora non mi andava proprio di andare da lui adesso, ci sarei andato domani ma con molta calma.
Mentre camminavo per tornare a casa, pensai al fatto che joker mi avesse detto come si chiamasse, di sua spontanea volontà senza che io lo costringessi a dirlo come i vecchi medici che lo hanno avuto come paziente. In effetti a fatti piu progressi con me che con tutti gli altri.
Riconoscendo la stradina che conduceva verso il piccolo palazzo dove avevo il mio appartamento, affrettai il passo cosi in poco tempo fui dentro casa. Poggiai il porta abiti nel mio armadio facendogli piu spazio possibile che non lo toccassero le varie giacche che avevo.
Usci dalla stanza ed andai a sistemare un po la stanza dei ospiti, che appresta jok... jack avrebbe occupato. In realtà non mi dava nessun disturbo aspitarlo. Se solo lo si conosceva piu affondo si poteva vedere tutt'altr'uomo, simpatico, sempre con la battuta pronta. In questi anni ho capito che soffrisse di doppia personalità, in questi casi i soggetti creano o fanno emergere un altra parte della loro personalità. In vari casi per proteggersi, cosi mettendo la parte piu sensibile dentro e lasciando furi la parte corazzata, in altri casi perché il soggetto viene tradito da persone che gli sono piu vicine e fanno uscire/creano questa persona che fisicamente e uguale a loro, ma emotivamente molto piu forte, come se fosse una specie di protezione contro quelli he lo hanno ferito/tradito. E credo proprio che jack avesse avuto una grande delusione o una grave perdita, dalla quale ha fatto esternare un altra parte di lui, quella crudele, subdola tutta la sua parte negativa facedone uscire un altra persona, cioè joker.
Mentre sistemavo la stanza pensai a come sarà vivere insieme, come si sarebbe sentito ad essere fori da li. Forse un po piu in la avrebbe anche potuto prendere in considerazione il fatto che potesse operarsi e iniziare veramente un'altra vita. Ma non credo proprio che lo fara, le cicatrice sono cio che lo caratterizzano, che lo hanno fatto andare avanti.
Finito di preparare la stanza per bene, usci e andai in cucina preparare qualcosa da mangiare dato che non mangiavo niente da colazione.
E come mai John non mangi?
Subito la mia coscienza venne a farmi visita dato la sua lunga assenza. Finii di mangiare e usci dalla cucina, dirigendomi in camera a mettermi dei pantaloncini e una canottiera per dormire. Dopo essermi cambiato andai in bagno a lavarmi i denti e mentre uscivo dal bagno con due piccoli salti mi buttai sul letto, il bello di avere il bagno per se era anche questo.
Mi chiesi come diavolo fa joker a conoscere quella ragazza, e chissa che ci fosse nella custodia che mi ha dato. Non ci pensai molto dato che poco dopo cadi fra le braccia di Morfeo.
Il giorno seguente mi sbrigai a vestirmi e fare colazione perché gia sapevo che se fossi arrivato in ritardo da lui, mi avrebbe ripreso neanche fosse mia madre. Comunque appena entrai nel piccolo studio che avevo ad arkam mi misi subito il camice e prendendo la custodia del porta abiti usci e andai verso la sua cella gia nel pomeriggio saremmo potuti uscire e portarlo a casa mia.
Mi avvicinavo sempre di piu alla sua cella, bussai giusto per sentirlo dire qualcosa borbottando prima che dicesse aventi io era gia dentro. Lo trovai steso sul suo letto se lo possiamo definire così. Steso sul letto con un braccio a coprirgli gli occhi, passò poco prima che lo togliesse e mi guardasse prima di mettere a fuoco, credo proprio di averlo svegliato.
-sai, ieri credevo che ti avessero mangiato i cani del macellaio che ce da quelle parti dato che non ti vedevo piu arrivare, invece noto con piacere che sei ancora intero.-dice con un sorriso straffottente.
-ha ha ha, che spiritoso che sei oggi. Neanche un grazie per aver fatto quello he mi hai chiesto?- dico con altrettante strafottezza. Solo allora joker guardo quello che avevo tra le mani e fece letteralmente un salto dal letto fino a me per prendere la custodia, e rivolgermi un piccolo sorriso dicendo a bassa voce un "grazie".
-ah un altra cosa, non cera nessuna donna sui 40/45 anni ma 20/25 anni mi ha detto di dire di salutarti da parte sua- dico, ricordandomi di quello che mi disse prima che uscisse fuori dal negozio.
-come ha detto d-di ....chiamarsi?- chiese dopo un po, con voce quasi emozionata e.... felice(? ).
- credo Sophie, si proprio Sophie-dico cercando di ricordandomi il nome della ragazza.
- ah la piccola Sophie e cresciuta tanto gia da stare al posto della madre. Mi accompagnerai un giorno da lei da vederla? E da quando aveva 12 anni che non la vedo, sarà diventata una bellissima ragazza ora. Credo proprio come la madre. Anche lei era bella....-dice con occhi sognanti, e stringendo sempre di piu al petto la custodia.
- Ha hai portato anche le altre cose vero?!- chiese per essere sicuro che avessi davvero portato tutto, senza dimenticare niente.
-si si, ho tutto. Ma sai mi sono sorpreso quando non hai voluto mettere il trucco, oh almeno colorare i capelli. - dico davvero sorpreso quando qualche giorno fa mi aveva chiesto la lametta sapone, asciugamani e dopo barba. Senza accenare al fatto di vol avere i vari trucchi per fare la sua maschera.
- come mi hai detto tu una volta si inizia a cambiare anche dalle piccole cose come queste. Adesso tu ti siedi metre io mi faccio la barba e mi sistemo, e iniziamo un piccola seduta prima di incontrare il "capo", che mi faccia il suo interrogatorio e poi siamo furi da qui.- disse con vice tranquilla, iniziando a prendere il sapone e il asciugamano, andando verso il piccolo lavandino che aveva. Quando fini si mise un po di dopo barba, e mi si avvicinò, ma devio all'ultimo verso la custodia aprendo piano la cerniera che aveva al centro. Tirando furi un paio di boxer blu scuro. Mi guardo, per farmi capire che dovevo girarmi, e così feci. Dopo esserli messi, tiro furi dei pantaloni di un blu scuro, eleganti, se li mise insieme alla cintura senza allacciarla mettendosi la camicia bianca e infilandola nei pantaloni, allaccio quasi tutti i bottoni tranne i primi due, mise un panciotto altrettanto blu finendo con la giacca, mise i calzini , e tiro fuori dalla custodia anche della scarpe. Ecco perché era cosi pensante! Non c'erano solo abiti dentro, curioso guardai dentro per vedere se ci fosse stato qualcos'altro data la marea di robba che ne ha tirato fuori, e trovai un orologio da taschino che gli porsi forse non avedolo visto, quando glielo porsi, fece una faccia interrogativa.
- c'è anche quello nella custodia-dico ovvio guardando poi lui che con riluttanza lo prese in mano, e lo guardo per un po, prima di posizionarlo nel taschino del panciotto. Quando lo vidi quasi non lo riconoscevo piu.
Uscendo dalla cella entrambi ci avviamo vero l'ufficio del direttore.




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Salve gente eccomi con il nuovo capitolo, spero che vi piaccai. Scusate per eventuali errori grammaticali o verbali ma è l'una e mezza e non ci sono poi tanto con la testa.
Parlando della storia, e subentrata un altro personaggio chissa chi sarà Sophie per joker, ma chi lo sa, lo scoprirete solo continuando a leggere la storia.
Con questo vi saluto e ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Ciao ciao, buonanotte. Oh forse buongiorno dipende da quando lo leggerete. Vabbe addesso vi lascio per davvero. Ciaooo

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