CAPITOLO 1.FUGA

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tutti siamo i cattivi in una storia raccontata male

ARIA

Non dovrei essere qui.

Le sirene della polizia urlano nelle strade di San Francisco,un suono che mi fa gelare il sangue.

Questo ghetto?

uno dei più malfamati della città pieno di droga,alcol,violenza,strupi,traffici di qualsiasi cosa...

Non dovrei essere qui cazzo.

ma qualcosa è andato storto terribilmente storto.

"Muovetevi,idioti!"
grido ai miei uomini,il volto teso e coperto di sudore.
Corriamo attraverso i vicoli bui,
i nostri passi rimbombano sulle pareti sporche.
Le luci blu e rosse lampeggiano dietro di noi,creando ombre inquietanti.

Non posso credere di essere stata così stupida.

Dovevo solo supervisionare la consegna,ma ora siamo in fuga,con la polizia alle calcagna.

Dovevo essere dall'altra parte del ghetto ad uccidere quel bastardo,e invece ora mi ritrovo in fuga.

Boris mi ucciderà.

"Qui!"urlo,indicando una porta di metallo semi-nascosta.
La apro con un calcio deciso e ci infiliamo dentro,chiudendola rapidamente dietro di noi.
Il nascondiglio è un vecchio magazzino abbandonato,pieno di casse polverose e ragnatele.
Mi lascio cadere a terra,cercando di riprendere fiato.

"Ce l'abbiamo fatta?"chiedo,la voce dura.

"Per ora sì,ma dobbiamo muoverci. Boris ci aspetta"
risponde uno dei miei uomini,il volto segnato dalla preoccupazione.

"Oh cazzo,Boris mi uccide."

Mi alzo,le gambe che tremano per l'adrenalina.
"Dove andiamo?"

O la testa che gira,non capisco più un cazzo.

"Al quartier generale"
dice,prendendomi per mano.
"Ma dobbiamo essere veloci."

Usciamo dal magazzino e ci infiliamo in un altro vicolo.
Il ghetto è un labirinto di strade strette e pericolose,ma ormai le so a memoria,ogni angolo.
Finalmente arriviamo davanti a una porta nascosta dietro un mucchio di casse.
La apriamo e ci infiliamo dentro.

Il quartier generale è enorme,un vero e proprio fortino nel cuore del ghetto.
Le pareti sono coperte di graffiti,ma all'interno tutto è organizzato con precisione militare.
Mi lascio cadere su un vecchio divano,il corpo che finalmente si rilassa,e mi accendo una canna.

"Non possiamo continuare così"
dico,guardando i miei uomini.

"Dobbiamo trovare una fottuta soluzione!
Siete degli scalmanati e vi fate beccare troppo facilmente cazzo"

Uno di loro abbassa il capo.
"Lo sappiamo,Aria."

La porta si apre con un colpo secco e Boris entra.

Il volto una maschera di rabbia.

Dite addio alla mia vita.

Gli occhi grigi come l'argento sono appuntiti come spilli verso di me,
i capelli neri ondeggiano sul viso squadrato.
La pelle pallida,è alto e muscoloso, con tatuaggi che ricoprono le braccia e il collo.
Ogni muscolo è teso.

"Che cazzo è successo?"
urla fissandomi con occhi di fuoco.

"Non dovevi essere lì,Aria!"
continua,avvicinandosi minacciosamente.
"Hai messo tutti in pericolo,cazzo!"

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