SOSPESA MOMENTANEAMENTE ‼️‼️‼️ per motivi personali.
Ines è una giovane soldatessa, strappata dalla sua vita e imprigionata in un carcere di massima sicurezza a Mosca dove sarà notata dai servizi segreti russi, che le daranno una possibilità di risc...
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Quella notte riuscii a dormire in modo sereno. Per la prima volta dopo molte notti, riuscì ad addormentarmi presto, senza sentire il gravoso peso delle paranoie che puntualmente mi tenevano con gli occhi aperti. Quella sera con Luna, staccai la spina da tutti i pensieri che giorno dopo giorno mi affliggevano. Non serve dire che mi ricresi in fretta, caro lettore, Luna non sarebbe stata un peso.
Anzi, una piacevole compagnia era ciò di cui avevo bisogno, è vero, avrei avuto un pò più di difficoltà, ma non mi avrebbe ostacolato così tanto come pensavo.
Luna era una ragazza sempre impegnata, le piacevano le passeggiate, aveva una comitiva di amici, e anche un buon lavoro, conduceva la vita di una normale 23enne.
La invidiavo, e anche molto. Ma ciò non vuol dire che io non le abbia voluto bene, tutt'altro. Passammo la mattinata a fare un tour per la città, cominciammo da alcuni musei. Il primo da cui facemmo tappa fu il Museo di storia naturale, il più vicino a casa nostra. Mi divertì molto a guardare tutte le sale, ad ognuna era assegnato una categoria di animale. I pesci, i dinosauri, i rettili e tant'altro.
La visita nel primo ci rubò molto tempo, così facemmo direttamente un salto al National Gallery. Tenevo molto a vedere di persona i dipinti olio su tela di Monet, Botticelli, e anche Van Gogh.
Quella fu una delle visite che più mi piacquero tra tutte. <<E' incredibile.>> <<Molto.>> <<Mia madre era una pittrice. Si guadagnava da vivere dipingendo, da giovane. Ricordo quanto mi parlò l'ultima volta delle tecniche di Monet. Quando si parlava di arte, aveva una luce negli occhi. Una luce speciale. >> dissi mentre scrutavo con attenzione Il Tamigi sotto Westminster. <<Viveva grazie alla sua arte. Dev'essere stata molto felice.>> <<Si, lo era molto.>> la fila di ricordi generata nella mia mente stava prendendo il sopravvento su di me, così mi sforzai di pensare ad altro.
Si era fatto tardi, avevamo poco tempo per pranzare, Luna doveva essere in anticipo a lavoro, e io avevo le mie cose da sbrigare. Come da programma, ci fermammo in un piccolo ma accogliente ristorante nei pressi di Trafalgar Square. Faceva molto freddo quel giorno, per fortuna avevo con me dei vestiti molto pesanti. Avrei dovuto procurarmene altri, non potevo mettere sempre gli stessi vestiti. Purtroppo non potetti portare tutto con me. Prima di partire, Roman mi procurò alcuni vestiti e io dovetti accontentarmi. Ma avevo con me il mio cappotto beige oversize che mi piaceva tanto, che indossai molto spesso in quella fredda stagione.
Finimmo di pranzare e ordinammo il caffè. Luna mi parlava di come si svolgevano le feste natalizie a Londra, dei numerosi turisti in città, di come andasse a trovare i genitori ogni Natale e altro ancora. Io invece, guardavo un punto fisso, e mi chiedevo cosa avessero fatto Hannah e la zia Dorotea quel giorno.
<<Hai capito?>> mi guardò. <<Mh? Cosa?>> <<Non mi stavi ascoltando, Jane?>> <<Perdonami, stavo pensando ad altro.>> <<Lo so. Lo vedo che hai un'aria preoccupata. Che succede Jane?>> avrei tanto voluto confidarmi con lei, ma sarebbe stato un pericolo per me e per lei stessa. E sicuramente non sarebbe stata contenta di sapere che vive con una sicaria. <<No niente, pensavo a mia madre. Festeggiavamo le feste natalizie insieme, anche senza mio padre.>> <<I tuoi erano divorziati?>> <<No, mio padre andò via quando avevo 6 anni.>> <<Oh, perdonami, non lo sapevo.>> <<Tutto bene, ormai è storia vecchia. Nemmeno me lo ricordo.>> Seguì qualche secondo di silenzio, mentre sorseggiammo il nostro caffè. <<Secondo te si può soffrire per qualcosa che non si ricorda?>> Mi guardò, <<Ti riferisci a tuo padre?>> <<Sì. anche.>> <<Beh, non so. Però credo si possa magari sentire un vuoto perchè, piuttosto che non ricordare, avresti preferito avere dei ricordi.>> <<No, io credo sia meglio non avere alcun ricordo.>>