PROLOGO

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Katerine

Rido sottovoce, dato che il professore Smithy ci avrà ripreso almeno trenta volte.

«Williams e Miller, la volete smetterla di ridere o volete andare direttamente dal preside?» ci rimprovera per la millesima volta il professore.

«Scusi.» risponde Lucy affianco a me, trattenendo ancora le risate.

Il prof riprende la lezione, ma il fato vuole che oggi lui non debba fare le lezione, dato che qualcuno, fuori la porta inizia a bussare.

«Avanti.» dice, sbuffando il prof.

La porta si apre, rivelando la figura del collaboratore. «Salve, scusate il disturbo, ma dovrebbe uscire Katerine Williams, la sono venuta a prendere.»

Guardo Lucy, accigliata.

Non sapevo dovessero venirmi a prendere prima.

«Signorina Williams, si prepari e se ne vada, forse così non disturberà più la signorina Miller.» dice il prof.

Mi preparo per andare, «Dopo ti chiamo.» dico a Lucy, per poi andare verso la porta e salutare il professore.

All'entrata però non trovo né mia mamma e né mio padre, bensì mia zia Tara.

«Zia? Cos'è successo?» chiedo, uscendo insieme a lei da scuola.

Lei non risponde, quindi appena arrivate vicino all'auto le rifaccio la stessa domanda.

«Katerine, sali in auto.» dice soltanto.

Ho un pessimo presentimento, ma salgo lo stesso in auto.

Dopo dieci minuti di puro silenzio parcheggia l'auto, guardo bene dove ci troviamo e vedo un edificio grande. L'ospedale.

«Cosa ci facciamo in ospedale, zia?» chiedo impaurita.

«Vieni.» risponde soltanto.

Non sto capendo un emerito cazzo, vorrei solo sapere perché siamo in ospedale.

Entriamo in ospedale, e seguo mia zia.

Non mi sono mai piaciuti gli ospedali, l'odore di medicine, le pareti bianche e le persone che pregano che i loro cari stiano bene.

Imbocchiamo un corridoio, e lì vedo tutta la mia famiglia in un fiume di lacrime.

Le prime persone che mi saltano agli occhi sono mia sorella e mio fratello.

«Cosa succede?» chiedo a mia sorella più grande Madison, «Perché stanno piangendo tutti quanti?»

Lei non mi risponde, mi guarda con pena.

«Dove sono mamma e papà?» decido allora di chiedere a mio fratello Aaron.

«Kate, mamma e papà hanno fatto un incidente con la macchina...» sento che dice altre cose, ma non lo sto ascoltando veramente.

Sento i miei occhi riempirsi di lacrime, e il mio cuore spezzarsi piano piano.

«Non ce l'hanno fatta...» dice Madison, per poi accogliermi tra le sue braccia.

«Non è possibile.» dico sottovoce, abbracciando ancora di più Madison.

Nessuno si meriterebbe di perdere le due persone più importanti della propria vita a soli quasi quattordici anni.

-SPAZIO AUTRICE

ciaoo, spero che il prologo vi piaccia.
si lo so, non si capisce niente, ma andando avanti capiremo bene il tutto.

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grazie se lo farete 🫶🏻

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