Anastasia's pov
Mi svegliai con il piede di mia sorella in faccia.
Un attimo.
Il. Piede. Di. Mia. Sorella. In. Faccia.
"CRYSTALLLL CHE SCHIFO", urlai.
Mia sorella alzò le gambe lunghe per permettermi di alzarmi e borbottò qualcosa prima di tornare a dormire.
Mi alzai di fretta e corsi in bagno per farmi una doccia.
Mi feci una doccia fredda cantando la sigla di Friends, e uscii dal bagno con il mio accappatoio blu e i capelli grondanti circa quaranta minuti dopo.
Giusto per dispetto passai davanti alla mia gemella che nel frattempo aveva deciso di dormire con la testa che pendeva dal letto e le gambe tese contro il muro, ormai non mi faccio più domande su questa ragazza, e le strizzai i capelli in faccia.
Spalancò gli occhi e bofonchió "Non rompere i coglioni già di prima mattina Anastasia".
"Buongiorno sorellina" sorrisi falsamente mentre lei si alzava e andava in bagno piagnucolando che stava sognando Tom Cruise e Bred Pitt che le chiedevano di sposarla.
Visto che erano già le 7:30 indossai velocemente dei jeans e un top nero che lasciava intravedere leggermente il piercing all'ombelico e poi asciugai i capelli neri che mi arrivavano fin sotto la vita.
Non avevo tempo di piastrarli quindi mi diressi in cucina dove trangugiai iper velocemente una ciotola di latte e cereali.
Crystal era ancora in bagno quindi andai davanti alla porta di casa e feci finta di uscire.
In meno di 15 secondi mi ritrovai davanti una Crystal mezza nuda con tutta la faccia sporca di dentifricio e dei calzini verdi fluo che non voglio sapere da dove abbia tirato fuori.
Mi scappò da ridere e le dissi "Sbrigati siamo in mega ritardo".
Lei corse in camera e sentii qualche vetro rompersi ma non ho voluto chiedere.🍂🍂🍂
Erano praticamente le 8 quando Crystal si decise in ad uscire.
Eravamo sorelle gemelle eterozigote.
Eravamo molto simili: entrambe con degli occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli neri liscissimi lunghi fino ai fianchi, eppure di carattere eravamo due persone diverse in tutti i sensi.
Il giorno del nostro diciottesimo compleanno, il 27 giugno, siamo scappate dall'orfanotrofio che negli ultimi due anni era diventata più una prigione che una casa e abbiamo preso il primo aereo low cost per New York, ce da quel giorno viviamo completamente da sole nel piccolo appartamento di nostra nonna che ci ha lasciato alla sua morte.
L'unico piccolissimo problema è che si trova nel Bronx dove sparatorie e rapine sono all'ordine del giorno.
Mi riscosse dai miei pensieri il fatto che fossimo arrivate davanti al cancello del nostro nuovo liceo, eravamo all'ultimo anno ormai.
Davanti all'entrata c'era una distesa di prato verde con qualche panchina e qualche albero, dall'altro lato dell'edificio c'era un campo da basket e un campo da football che si intravedeva leggermente.
Mi diressi, trascinando mia sorella per un braccio, verso l'entrata e in poco tempo trovammo la nostra aula
Entrammo e puntammo al banco in fondo dove ci sedemmo, per fortuna la classe era ancora mezza vuota nonostante fossero le 8:10.
A quel punto mi concessi un attimo per osservare mia sorella che indossava dei leggins neri e una maglietta con un unicorno rosa, per carità le stavano divinamente ma mi aveva specificato che voleva passare inosservata...
"Sorella...che bella maglietta, ma proprio oggi dovevi mettere quella con gli unicor-".
Mi interruppe con un gesto della mano e disse "Te lo dico da sempre Anastasia, gli unicorni rosa sono i migliori e si oggi l'ho voluta mettere".
"Hai dei seri problemi".
Continuammo a parlare di unicorni e cavolate varie.
Mentre mi sorella mi raccontava di un figo conosciuto in discoteca io osservai i nostri compagni di classe: sembravano normali.
Verso le 8:30 entrò il professore di scienze, che indossava una camicia a quadri e dei jeans neri, aveva i capelli bianchi e una valigetta in pelle marrone, probabilmente vuota come un classico professore del liceo che si rispetti.
Aveva la fronte imperlata di sudore e si scusò per il ritardo.
A quel punto iniziò la lezione più noiosa della mia vita che passai dormendo e facendo sogni d'oro.
Mi risvegliò la campanella delle 10 che dava inizio ai 15 minuti di pace.
Mi stiracchiai sbadigliando e insieme a mia sorella mi diressi verso i nostri armadietti per recuperare i libri della materia successiva, o meglio: Crystal mi dovette trascinare perché fosse stato per me sarei rimasta a dormire per altre 12 ore.
Mentre la mia gentile sorellina mi prendeva i libri notai tre ragazzi con le divise da basket che ci guardavano.
Cazzo.
Tutto ma uno sport romance non lo accetto.
Mentre Crystal si chinava per raccogliere dei libri che aveva fatto cadere i tre ragazzi si avvicinarono e potei squadrarli meglio: il primo era snello ma alto, aveva i capelli marroni che gli arrivavano fin sotto le spalle, le pupille dilatate e un sorriso sghembo, sembrava fattissimo; quello al centro aveva dei muscoli assurdi e due spalle che erano grandi quanto un armadio, aveva i capelli biondi ossigenati cortissimi e sorrideva a ogni essere femminile che gli passava accanto.
Il ragazzo a sinistra era alto e muscoloso, dei riccioli biondi gli incorniciavano un viso delicato ma mascolino: aveva due occhi verdi stupendi, un sorriso a 32 denti e la mascella squadrata con un accenno di barba.
I tre moschettieri ci stavano squadrando e quella cretina di mia sorella stava ancora raccogliendo i libri che aveva fatto cadere.
Quando Crystal si alzò si concedette il tempo per studiare i ragazzi, dopo circa dieci minuti decisi di parlare "Se avete qualcosa da dire parlate, grazie".
Iniziò a parlare il fatto "Sentite, noi siamo dei ragazzi e voi delle ragazze e insom-",
venne interrotto dal muscoloso con una gomitata e con un "Will non è questo che dovevi dire".
Allora parlò il riccio che disse "Abbiamo sentite che siete le ragazze nuove e vi volevamo invitare alla nostra festa in piscina di stasera",
"In bikini bellezza" disse Will provando a fare l'occhiolino a mia sorella ma chiudendo entrambi gli occhi e facendo una strana espressione con la bocca.
Mi girai verso mia Crystal e le chiesi "Per te va bene?".
Lei annuì con un sorriso a 1000 denti quindi supposi fosse d'accordo.
"Ah loro sono Will e Lucas e io sono Jake", disse il ricciolino.
Ci presentammo anche noi e poi ci salutammo perché era finita la ricreazione.🍂🍂🍂
Tornammo a casa verso le 14:30 e pranzammo davanti ad un episodio di Friends, precisamente quello in cui Monica chiede a Chandler di sposarlo.
Alla fine dell'episodio eravamo entrambe in lacrime.
Nessun giudizio.
Era davvero commovente, come la altre
17 volte in cui abbiamo visto questo episodio ma questi sono dettagli che non contano.
Passammo le seguenti due ore stravaccate sul divano con Taylor Swift di sottofondo a leggere su Wattpad, il nostro passatempo preferito.
Alle 18 ci iniziammo a preparare, anche perché stavamo diventando cieche a leggere incollate al telefono.
Io indossai un bikini rosso fuoco e sopra un tubino nero da cui fuoriuscivano i laccetti rossi del reggiseno del costume che era a triangolo, ritoccai lo smalto nero e misi semplicemente mascara e eyeliner waterproof come trucco.
Crystal indossó un costume fuscia fluo con sopra un vestitino bianco e una borsetta nera.
Mentre lei si finiva di truccare mi osservai allo specchio attentamente.
Mi piaceva come mi vedevo, mi piacevo io.
Avevo passato anni ad odiarmi e tra disturbi alimentari che mi avevamo prosciugato l'anima.
Ma ne ero uscita.
Ci sono stati momenti in cui ero davvero al limite e ma avevo imparato con tanta tanta difficoltà a vivere la vita anche con qualche kilo in più.
Ero riuscita ad amare me stessa e quello è stato il mio traguardo più grande.
"Si va a rimorchiareee", urlò Crystal prendendo le chiavi di casa.
Alzai gli occhi al cielo e uscii con lei, mia sorella era un caso perso eppure era anche la mia ragione di vita.SPAZIO AUTRICE:
Gli unicorni rosa sono i migliori.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
🤍🍂
STAI LEGGENDO
Yellow Person
RomanceAnastasia e Crystal, due gemelle che hanno affrontato cose piu grandi di loro per anni, scappano il giorno dei loro 18 anni dall'orfanotrofio che le teneva prigioniere. Vanno a vivere mel vecchio appartamento dei genitori nel Bronx e al liceo conosc...