Mi sentivo come se non appartenessi alla mia nuova famiglia. Quando i miei genitori si separarono, avevo solo sei anni. Non ricordo molto di quel periodo, solo le urla e i pianti, ma sapevo che qualcosa non andava. Così, quella notte stellata, quando mia madre mi portò via di nascosto da mio padre, mi sentii sollevata, come se finalmente fossi libera dai problemi. Credevo che le difficoltà fossero finite, ma quando compii otto anni, mia madre si risposò e rimase incinta, e tutto cambiò di nuovo, i problemi tornarono, mio patrigno aveva problemi di rabbia, urlava sempre e lui e mia madre litigavano sempre,quando mia madre partorii mi sentii come se mi avessero tagliato fuori dalla famiglia.
Passarono alcuni anni e mio patrigno vinse un concorso per andare a Boston, io non volevo andare con loro, preferivo di gran lunga andare da mio padre, lui abita a Montpelier. Ero sicura della scelta che avevo preso, perciò parlai a lungo con mia madre e dopo svariati mesi, finalmente decise di mandarmi da mio padre.
L'ultima giornata in famiglia i miei genitori decisero di portarmi al mio ristorante preferito "ATM" pensavo che fosse l'abbreviazione di "At the morning" ma non aveva molto senso anche perché apriva solo di sera. Appena arrivammo il cameriere ci indicò il tavolo prenotato, mi sedetti goffamente e guardai il menù che era nel tavolo, lo lessi distrattamente, sapevo già che avrei ordinato una cotoletta con patatine, passarono alcuni minuti e il cibo arrivò. Alzai lo sguardo e viddi mia madre con aria preoccupata mentre mi guardava, capii che mi aveva fatto una domanda "non ho sentito ", risposi scocciata, mia madre ruotò gli occhi,irritata chiese "ti piace?" risposi nervosamente "Sì,sì ", per poi perdermi di nuovo nei miei pensieri. Ormai avevamo finito di mangiare, ma mia madre voleva stare ancora un po' a parlare, "Edythe, sei sicura che la valigia è pronta?", non mi diede il tempo di rispondere , "hai preso i pigiami? dei vestiti più pesanti? le creme?" risposi a tutte le sue domande gentilmente "si mamma, ho preso tutto non preoccuparti dopo quando torno a casa controllo di nuovo" , mia madre sorrise e,dopo qualche minuto andammo via.
Andai nella mia stanza e mi diressi nel mio armadio, per controllare se ci fosse qualche vestito rimasto, ovviamente non c'era niente, passarono circa cinque minuti e controllai anche nella valigia,che aveva tutto, tranne le creme che avrei usato la mattina seguente, la valigia era affianco al mio letto quindi con poco sforzo mi ritrovai sdraiata nel letto.
Sentii la mia sveglia, con gli occhi chiusi presi il telefono e la spensi <<6:30>> , mi alzai pigramente dal letto e andai a lavarmi, presi lo shampoo all'olio di argan, per poi insaponarmi, misi il balsamo sempre con l'olio di argan, nel mentre che finì di mettere il balsamo, lavai le mani per poi usare il bagnoschiuma con l'odore di berries, dopo qualche minuto uscii dalla doccia, avvolsi i capelli nell'asciugamano e con un'altro asciugamano mi coprii il corpo. Mi lavai i denti e misi le creme per poi dirigermi nella mia stanza e mettere tutto nella valigia. Dalla valigia presi una maglietta leggera rosa, una felpa nera e infine dei pantaloni larghi, chiusi la valigia e iniziai a cambiarmi.
Arrivai all'aereo porto, ero un po' agitata nel dovere prendere l'aereo da sola e andare a vivere con mio padre, mi accorsi che ero seduta ad aspettare che il gate aprisse, distrattamente sentii la voce dell'annuncio, mi alzai velocemente e mia madre mi abbracciò, "non fare scemenze e prenditi cura di te", quando mia madre si staccò mio fratello mi abbracciò strettamente "mi mancherai " e salutai mio patrigno con un cenno.
Mi ritrovai seduta nell'aereo, chiusi gli occhi e iniziai lentamente a rilassarmi, la paura stava lentamente svanendo e ,in qualche modo, ero felice di vedere mio padre, qualche anno fa passai il natale da lui, ma parliamo di quando avevo 10 anni. Sapevo che quando non andavo a trovarlo mio padre era triste, mi scriveva ogni giorno, chiedendomi come stessi e come la mia vita stesse precedendo. Non rispondevo sempre ma, abbastanza spesso da non dover rispondere le sue chiamate. Mi chiedevo come la sua vita era senza di me, se l'arredamento della casa fosse cambiato e se magari le strade che ricordavo di Montpelier, fossero uguali o cambiate, con meno alberi o con più alberi, finì per addormentarmi immersa nei miei pensieri. Apri gli occhi spaventata, avevo sentito l'aereo andare in discesa e, qualche istante dopo capii che stavo per atterrare, provai un brivido lungo alla schiena, ecco che la paura tornava. Non avevo idea di come trovare mio padre o di come sarebbe stato l'aspetto di mio padre dopo sei anni.
Uscii dall'aereo con fare spaventato, andai nel nastro che portava le valigie e aspettai spazientita la mia valigia, appena la viddi mi avvicinai velocemente e allungai le braccia per prenderla, dopo qualche secondo iniziai a incamminarmi , nell'area arrivi, appena uscii trovai mio padre. Non era cambiato niente, i suoi capelli neri e corti erano leggermente più bianchi, il suo sguardo sembrava ansioso e nello stesso momento stanco, quasi come se non avesse dormito per l'ansia. Mi dirisi lentamente verso di lui e anche io iniziai a sorridere, ero felice di vedere mio padre dopo anni e potevo dire che anche lui era felice di vedermi. Mi abbracciò strettamente per poi prendere la valigia e iniziammo a camminare verso il parcheggio. Durante il viaggio stavamo parlando, mi chiese se fossi stanca, se avessi mangiato e se fossi pronta a iniziare una nuova vita, risposi a tutte e tre le domande, felicemente, "Sì, papà ho mangiato, non sono stanca ho dormito in aereo e beh non sono esattamente pronta a iniziare un nuovo capitolo della mia vita" , mio padre distolse gli occhi dalla strada e li poso' su di me,disse sorpreso, "cavolo Edythe" disse con un sorriso che illuminava il suo volto stanco, "mi ero quasi dimenticato del colore dei tuoi occhi, quel verde, con qualche sfumatura marrone , sono davvero bellissimi, magari un giorno tramanderai lo stesso colore dei tuoi occhi a tuo figlio " , poi continuò "ricordavo che i tuoi capelli marroni scuro erano lunghi ma ora ti arrivano alle spalle, sono felice di potere vedere come sei cambiata dal vivo e non da una foto" mi sorrise dolcemente.
YOU ARE READING
Endless
VampireDopo un difficile trasferimento a Montpelier per vivere con il padre, Edythe, una ragazza introversa e appassionata d'arte, si ritrova a confrontarsi con il suo passato e le difficoltà di adattarsi a una nuova vita. Nella cittadina, avvolta da legge...