FLASHBACK7 anni prima
E' il 6 dicembre. A Norrodval fa freddo. Oggi è il mio compleanno e a casa mia si sta malissimo. Sono nel salotto e papà sta urlando. Papà mi fa paura quando è arrabbiato, urla e inizia a prendere delle bottiglie, vuote e piene, e le lancia per terra. Dal corridoio sento dei passi, mi giro e vedo che Eddie. "El, vieni con me" mi prende la mano e mi trascina verso camera sua.
"ELOISE NIVEA DWILLINGTON!" Sento l'urlo funesto provenire da dietro di me. Mi giro lentamente. Elodie è davanti alla porta con le mani incrociate, e mi guarda con sguardo truce. "Nome completo? Cosa ho combinato?" "Non lo so, dimmelo tu!" forse lo sa... "I MIEI TRUCCHI!" Oh no! Mi ha scoperto! "Scusa è che ne aveva molto bisogno..." Elodie mi guarda malissimo ma distoglie lo sguardo quando sente bussare alla porta. Lei mi squadra un'ultima volta e poi si muove verso la porta principale, la seguo.
"Sì?" apre la porta. Mi sporgo e guardo, Sebastian McClivery, un amico di Eddie, è sulla soglia "salve ragazze, c'è vostro fratello in casa?" ma non facciamo tempo a rispondere che lui balza fuori dalla sua stanza "eccomi Seb" e escono dalla stanza, "dove andate?" Loro si guardano e per qualche secondo stanno in silenzio, poi rispondono:" a fare un giretto." Li salutiamo e loro se ne vanno.
Sia io che Elodie torniamo a prepararci perché siamo sate invitati alla festa di un nostro amico alle 22.00 al laghetto delle fate.
Sugli occhi applico un ombretto glitterato marroncino, del mascara e una specie di linea di eye-liner con un ombretto più scuro.
Indosso una gonna bianca e un top azzurro e mi porto dietro una felpa abbastanza pesante perché sono molto freddolosa. I capelli sono sciolti al naturale, mossi anche se sono un po' scombinati.
Indosso una delle mie solite composizioni di anelli, oggi sono sulla base del viola, abbinati con una pietruzza della mia collana ea due miei bracciali. Indosso un paio di scarpe bianche basse e esco dalla mia stanza. Elodie indossa una gonna nera corta e un top del medesimo colore, i capelli biondi raccolti in una coda alta.
Salutiamo Felix, il nostro gatto, e usciamo. Camminiamo lungo le strade di Norrodval e intanto ammiro la bellezza di questa valle. Norrodval, nel dialetto antico della valle, significava " valle del nord" perché a sud si trova un'altra valle: "sudrodval".
Dopo qualche minuto di cammino, arriviamo al gazebo che creature marine e fate hanno costruito. E' davvero carino: lo hanno addobbato con luci che fanno giochi di colore sull'acqua del lago. Nell'angolo bar ci sono analcolici di tutti i tipi e cibo gratis, un piccolo palco dove suona già la musica e dei divani poco lontani da noi. Ci sono già molte persone e praticamente conosco tutti.
Sono circa le 23.30 e qualcuno mi chiama dall'altra pare del gazebo. Mi alzo per cercare di capire chi è ma non vedo nulla. Cammino verso la voce ma inciampo nelle mie stesse scarpe. Mi preparo ad impattare il terreno ma un braccio mi blocca. Riapro gli occhi e il braccio mi tira su, mi giro per ringraziare il mio salvatore ma cambio subito idea. E' Nolan, il mio ex. "Ciao Nivea." "mi chiamo Eloise." Odio chi mi chiama con il mio secondo nome, e quello deve essere proprio il mio ex fidanzato di quando avevo 14 e 15 anni. Mi divincolo dalla sua presa e mi giro ma lui mi blocca. "non ti hanno insegato un ringraziare?" mi fissa con i suoi occhi gelidi. "ea te non ti hanno insegnato che non si tradisce la propria ragazza con una sua amica?" lo sfotto. "E' stato quattro anni fa, vorrei riprovarci." Faccio un sorriso sbilenco "è stato tre anni fa, e tu mi ripudi." Me ne vado definitivamente e lo lascio li.
E' l'una di notte. Ho perso di vista sia Helena che Elodie, e sono seduta su un divanetto e sono molto stanca, quindi me ne andrò. Senza salutare nessuno, vado via.
Sono tornata a casa, mi sono struccata e anche svestita, ho fatto una doccia e ora sono nel letto. Sto leggendo un libro con Felix sulle gambe. Sento il clock della chiave della porta di casa e deduco, è Elodie perché probabilmente Eddie è a casa di Sebastian a dormire, come sempre. Si affaccia alla mia porta e sorride. Forse lo ha fatto. "No" lei annuisce "non ci credo" lei annuisce di nuovo. "Chi?!" "Sebastiano." "Aspetta un attimo, mi stai dicendo che Sebastian McClivery ti ha baciata?" Lei annuisce di nuovo ea me scappa un urletto. "Vieni qui e raccontami tutto."
Elodie si è cambiata e ora siamo sdraiate l'una accanto all'altra e mangiamo stiamo facendo delle caramelle. "Senti," rompo il silenzio "che ne dici di superare il portale?" "Ma non possiamo" risponde lei. "Lo so, è che vorrei tanto vedere il mondo esterno. . ."
La nostra valle si trova ''chiusa'' in un portale diviso dal mondo esterno. Soltanto alle creature con età maggiore ai 20 anni possono oltrepassarlo, esso si oltrepassa tramite un bracciale che abbiamo tutti però non possiamo comunque varcarlo, almeno, non si potrebbe. . .
Elodie guarda lo sguardo verso di me e io faccio lo stesso. Avvicino due dita alla sua tempia destra e le leggo nella mente: 'Sarebbe fichissimo passare il portale, ma non possiamo.' Sospiro "lo so". Le palpebre si fanno improvvisamente pesanti e cado in un sonno profondo.
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Norrodval
FantasyNorrodval è un paese di fate, maghi, streghe e creature marine. Eloise Dwillington vive in questo paesino piccolino insieme a sua sorella Elodie e suo fratello Eddie.