The one in wonderland

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Roaring 20s, tossing pennies in the pool
And if my wishes came true
It would've been you

Era particolarmente strano il modo in cui l'autunno era solito manifestarsi nel Paese delle Meraviglie. Intanto arrivava di colpo, un mattino ci si alzava, e i frutteti cambiavano dalle ciliegie alle mele rosse cremisi, le foglie invece non prendevano il tradizionale color terra bruciata, ma semplicemente smetteranno di cantare l'estate di Vivaldi ed intonavano col loro danzare, l'autunno del maestro italiano.

In questa cornice, sotto una quercia vibrante, all'ombra di questa danza, se ne stava appollaiato un giorno più fresco del solito, il consigliere di corte, con la fronte corrucciata, intento com'era a rammentare, redigere, smerlettare con la sua calligrafia, gli ultimi ritocchi dell'annuale banchetto di fine stagione indetto dalla esigente Regina di Cuori.

Simone prendeva con mano la pergamena e la stendeva con forza sul manto scricchiolante sotto di sé,  cercando di non spostarsi col peso del corpo sulle parole non ancora asciugate al sole, non ancora ferme su carta.

La mano gli doveva, e forse fu per questo che cerco di recuperarne la sensibilità stirandola sulla corteccia del tronco accanto a sé, senza notare come d'un tratto una cavità si fosse aperta al limitare della stessa.
Non se ne accorse per beh, due ragioni probabilmente.
La prima, i tronchi non hanno angoli, non hanno limiti.
La seconda, era talmente preso da quel suo borbottare sotto voce nomi di pietanze tanto astruse da dargli il volta stomaco che neanche l'esondazione del fiume di latte che correva lì vicino lo avrebbe smosso da quel suo cercare di recuperare le forze nei polpastrelli per terminare il suo compito sacro.
Stufato di more, budini di pollo fritto, insalata di mascarpone...

SBEM

Qualcosa lo fece ruzzolare giù dalla collinetta su cui si trovava,
o meglio,
qualcuno.

Erano forse un'allucinazione, quegli occhi che così impauriti e carichi di dubbio lo fissavano da oltre il suo naso, rendendo quel contatto petto contro petto quasi un'inquisizione delle più feroci?

Non parlarono per un tempo che sembrava interminabile, finché non si rese conto con sgomento ed un pizzico di terrore che qualcosa malauguratamente gli stava perforando il fianco due centimetri sotto la stoffa della sua camicia bianca con ricami di cuori color magenta.

"Ahia?" Sospirò quasi come volesse scusarsi con l'intruso che ancora non aveva avuto la premura di scollarglisi di dosso, anche solo per ridargli il fiato.

Sembrò destarlo con questa accusa delicata come la rugiada al mattino, tanto da scatenare il lui la reazione desiderata, in maniera che lui avrebbe descritto in seguito come pomposa, teatrale.

Lo sconosciuto si alzò di scatto, si inchinò con i capelli ricci che descrissero una mezza circonferenza di segale imbevuto di raggi solari, armoniosi e cadenzati col tempo di volteggio di quelle foglie animate, vigorose.

"Perdonami buon'uomo, mi chiamo ..."
Un sospiro di incertezza, in fondo la sfiducia se lo logorava da dentro dalla nascita al malcapitato di giornata.
Gli bastò però osservarlo un secondo per leggere in quegli occhi innocenti, la sicurezza necessaria a saltate nel vuoto.
"Manuel, mi chiamo manuel, scusami se ti ho sgualciato il vestito."

Ma Simone non si rendeva nemmeno conto del sangue che pompava veloce, esuberante nel suo sistema e che per questo prese a scorrergli copioso lungo il punto in cui la penna ad inchiostro del viaggiatore gli si era andata a conficcare durante l'atterraggio,  durante la discesa di un pazzo.

"Cazzo ma sei ferito!"

_

Track buonasera,  non sono back ma forse sì sono pazza e in preda alla vita frenetica e noiosa!
Buona lettura splendori.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03 ⏰

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