Convalescenza. Di verità taciute e... baci di fuoco e ghiaccio

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Mi hanno avvelenato.

Solo così hanno potuto mettermi fuori combattimento, con il veleno. La mia razza è immortale e immune a qualsiasi tipo di veleno o malattia ma c'è una sola causa a tutto questo. Un veleno creato dai Cacciatori ed è efficace novantanove volte su cento. Ma io sono uno che fa molta fatica a morire. E adesso sto lottando per riemergere da questo stato febbrile che mi rende inerme e debole come un cucciolo.

Il mio corpo è già caldo per il mio essere lupo, abbiamo una temperatura diversa da tutti gli altri ma adesso sto letteralmente bollendo. Il veleno induce l'aumento della pressione della temperatura corporea con gli organi che cuociono. No, non posso e non devo morire così.

**

Questo è il posto più caldo rispetto al castello che minaccioso domina i boschi da una parte e lo strapiombo sull'acqua ghiacciata e le montagne innevate dall'altra. Ma lui è bollente e per quanto lo stia rinfrescando, ci vuole un'azione d'urto. Qualcosa che faccia abbassare rapidamente la sua temperatura. Io non sapevo nulla di come si cura qualcuno eppure, qualcosa dentro di me sì. Un sesto senso, quel qualcosa che mi fa pensare che forse in una vita precedente ero un medico o un guaritore.

Credete nelle reincarnazioni? Beh, adesso ci credevo anch'io mentre pensavo a come salvarlo.

Ho sempre amato il freddo e non ho mai avuto problemi con esso così decido e do ordini alla servitù di aiutarmi. Sarà pazzo e imprudente ma voglio farlo. Salvo lui e lui mi aiuterà a tornare a casa.

"è quello che davvero vuoi?"

Ho una coscienza davvero impicciona ma avevo dei dubbi, dubbi che forse è meglio questo vita che quella di prima che se ho sempre voglia di prenderlo a sberle.

*

Più tardi.

Ho fatto riempire di neve la grande vasca da bagno, poi hanno messo lui dentro e ricoperto da altra neve. Neve che si scioglie più lentamente rispetto a quella normale e che era perfetta per quello che avevo in mente. Qualcuno dei servi scuote la testa contrariato per la mia idea folle di come il padrone sarebbe andato su tutte le furie. Altri invece erano indifferenti. Forse uno o due pensavano che la mia idea fosse giusta. Prego che vada tutto per il verso giusto.


**

Ghiaccio.

Mi avvolge completamente e appena tocca la pelle questa sfrigola. Sono più bollente di quanto pensassi. Ma lo shock termico ha la meglio e apro gli occhi emettendo un ringhio/urlo. I servi si allontanano ma lei è li, con un mantello addosso e sembra non avere freddo. Il suo odore così familiare che mi ha tenuto a galla per tutto il tempo. Fiori, boschi e... qualcosa che ancora non riesco bene a identificare. Qualcosa che solletica il mio lupo a livello molecolare.

La pelle eburnea e l'argento delle sue iridi che mi fissano e poi quel rossore lieve sulle guance. Potrei uccidere per vederla ancora così. Rientra dopo aver dato un ordine, penso proprio che dobbiamo parlare noi due, umana.

**

Meno male che la neve lo ricopriva del tutto perché, Dei aiutatemi! Bello da fare male anche mezzo morto e quando i suoi occhi si sono aperti e mi hanno fissato, sono rabbrividita. Quel ghiaccio emanava fuoco. C'era rabbia, odio ma anche desiderio. Era quasi morto e adesso mi desidera? Non capirò mai gli uomini, figuriamoci esseri sovrannaturali come lui.

Dopo averlo asciugato per bene lo rimettono a letto e aumentano il calore nella yurta. Mi sento osservata e a disagio, il suo sguardo perfora la mia anima. Una volta che i servi vanno via, restiamo soli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04 ⏰

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Ice and Fire. The chronicles of JotunheimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora