Jotunheim. Di risvegli e... lo scudo del Lupo

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Il regno di Jotunheim non è solo una landa ghiacciata come tutti pensano, ci sono boschi innevati, terra e fiumi. Laghi. Vita.

È un posto bellissimo, spesso denigrato ma adesso ha il suo ruolo, ora è il regno a cui tutti guardano, il regno che ha portato la pace negli altri e Midgard è terreno neutro ed è il punto nevralgico per molti traffici tra i nove regni.

Aver scelto di vegliare sulle vite degli altri è stato semplice per Loki, re di Jotunheim e protettore dei nove regni. Semplice e faticoso, grazie però all'aiuto del suo capitano e alla sua regina, tutto andava bene. Ciò che gli altri vedevano ora era una società vichinga, come era allora quando gli Dei venivano adorati e come lo è adesso. Ai giganti di ghiaccio non piaceva far arrabbiare Loki e a lui andava bene così. Anche loro avevano capito che c'era un solo re.

***

Amylynn era accoccolata contro il corpo del suo signore che la stringeva con un braccio. Era così bello svegliarsi ogni mattina in questo modo, nel calore di un letto accanto alla persona amata.

Aspira l'odore così familiare per poi baciare un pettorale "Se continui così mia bella Ghiacciolina, non ci alzeremo mai..." "E chi lo ha detto che dobbiamo subito alzarci mio Signore? Sto così bene qui..." sorridi "Ah ma lo so che ti piace mia Signora ma abbiamo degli impegni..." ma la giovane regina aveva altri programmi.

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Risvegliarsi così ogni mattina non lo avrei mai cambiato con niente al mondo.

Amanti, complici, innamorati.

Sono io quello fortunato Lynn, sei la mia ancora, sei ciò che mi tiene in questo mondo e mi vede come un sovrano giusto. Tratto i Nove regni come gli Jarl un tempo, sbroglio le questioni, ascolto tutto e tutti. Ma se la situazione non si può risolvere con le parole, si va in guerra. E ogni volta lasciarla è un po' come morire.

Ma adesso la mia Amy ha altro in mente e si mette a cavalcioni su di me. La coperta di pelo scivola rivelando le sue forme voluttuose. Quando sta con me non deve nascondere il suo vero aspetto, quando sta con me voglio vederla in tutta la sua bellezza. E non importa che sia una sangue misto, lei è bella così com'è, una Dea, la mia.

La sua pelle cerulea, le piccole corna tra i capelli neri che le sfiorano i fianchi pieni, il seno generoso, le labbra che sono una tentazione vivente. E nei suoi occhi scuri c'è quella luce birichina, quelle pagliuzze dorate retaggio del suo essere Elfo di Luce. La voglia è troppa.

Si muove su di me, scuote la corvina chioma, muove i fianchi lasciando scivolare la mia erezione tra le pieghe del suo sesso. La guardo mentre lei socchiude gli occhi in preda alla sensazione di essere piena di me. "Loki... oh, mio Signore..." la afferro per i fianchi guidandola, prendiamo piacere l'uno dall'altro e...

Anche quella mattina avevamo fatto tardi ma poco importava. Siamo i sovrani di Jotun, si poteva fare tardi, si potevano fare un sacco di cose.

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Rocca del Lupo

L'alba era sorta ancora una volta sulla rocca, era in una posizione strategica, circondata dai boschi innevati e rocce acuminate. Una rocca inespugnabile per il Lupo Bianco. Lupo, capitano delle guardie del re, ultimo della sua razza, aveva dormito poco come gli succedeva ormai da qualche mese. La Caccia era nell'aria e lui la sentiva sotto la pelle e nella sua anima. Ciò che era scalpitava. Voleva. Bramava.

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Glielo aveva detto una mistica tanto tempo fa interpretando le fiamme e vedendo il suo futuro. Un futuro incerto, a tratti nebuloso ma che la mistica era certa, lui avrebbe posseduto l'inverno. Criptico, come sempre i responsi dei mistici ma il suo lupo, quello che si agitava sotto la sua pelle e che gli diceva il più delle volte come agire fregandosene della ragione, sapeva che la sua compagna si trovava su Midgard.

Ice and Fire. The chronicles of JotunheimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora