PROLOGO

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''Si dice che la legge segreta del mondo risiede proprio nella stretta connessione dei contrari che in quanto opposti, lottano fra di loro, ma nello stesso tempo, non possono fare a meno l'uno dell'altro dato che vivono solo l'uno in virtù dell'altro. Quindi niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto''.

Sul campo di battaglia, il caos dominava. L'esercito di Aldrakor, stremato e ormai sull'orlo della sconfitta, si piegava sotto la forza implacabile dei nemici. Lo stesso re, ferito e indebolito, si trovava a terra, con il peso dell'armatura e delle sue ambizioni che sembravano schiacciarlo. Sangue e fumo si mischiavano nell'aria mentre il sovrano, sentendo la vita sfuggirgli, realizzava che il suo sogno di vittoria stava per svanire.

In quel momento di disperazione, un sussurro freddo e inumano gli giunse alle orecchie. Davanti a lui, come una figura scolpita dalle ombre, apparve l'antico spirito dell'equilibrio. Il suo volto, enigmatico e impenetrabile, era al tempo stesso seducente e inquietante, la sua presenza un misto di grazia e potenza.

Mormorò qualcosa, la sua voce un'eco che sembrava provenire dalle profondità della terra stessa.

Il re, ormai sull'orlo della resa, sollevò lo sguardo, sorpreso ma affamato di speranza. Con un filo di voce, rispose.

Lo spirito sorrise, un sorriso ambiguo e pericoloso, tendendo una mano al sovrano, che spinto dal suo desiderio egoistico di potere e gloria, strinse senza esitazione. Le conseguenze di quel patto gli apparvero lontane, sfocate, mentre la promessa di quella entità era vicina e tangibile. Non avrebbe mai immaginato che, con quell'accordo, avrebbe gettato le basi per una nuova battaglia che avrebbe diviso il destino del suo regno.

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