Capitolo due

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Insomma continuò così per vari mesi, finché non arrivó la magnifica decisione delle professoresse di fare un camposcuola sulla Costa Azzurra.
Saremmo partiti verso fino aprile, per 4 giorni saremmo stati tutti insieme, lo aspettavo da tempo.
Eravamo tutte le terze, prima dovevamo andare a Londra, ma non si concluse bene quest'idea.
Ma a noi ci bastava stare insieme.
Dovevamo trovarci davanti scuola alle 6:30 di mattina.
Eravamo prontissimi.
Appena saliti sul pullman ognuno andó nel suo gruppetto.
I primi posti come sempre erano dei precisetti, quelli che di solito si sentivano male e quelli che volevano dormire.
I posti in mezzo erano per i mezzosangue, erano un po' casinari e un po' precisetti.
E ovviamente gli ultimi posti erano per gente come me.
Guardai chi c'era in fondo agli ultimi 5 posti.
Vidi Riccardo che mi aveva rubato il posto, il migliore dei posti.
Non dissi nulla, feci un selfie prima di partire e poi mi misi vicino a Chiara.
Chiara la conosco da tre anni, è l'amica più matura e semplice che ho. Sa capirmi sempre e con lei non mi vergogno di niente.
Siamo diventate tanto ormai.
Dovevamo stare in viaggio 12 lunghe ore, includendo le soste.
Scherzavo abbastanza con Riccardo, poi gli rubammo il cellulare io e Chiara e lui ci disse che si stava sentendo con una ragazza di nome Giada, che però abitava in Lombardia e l'aveva conosciuta su internet.
L'ho guardato negli occhi come per dire "e ti piace una persona che non hai mai visto?" e lui, intelligente solo quando vuole, mi disse di si.
Arrivammo alla prima sosta, Pisa!
Scendemmo tutti contenti, cominciammo a fare foto con la torre e andare in giro a prendere per il culo i giapponesi.
Poi ci fecero sedere su un prato, quello dietro la Piazza dei Miracoli, proprio attaccato alla torre.
Tutti insieme ci sedemmo a mangiare e davanti avevo proprio lui.
Io sono una ragazza che parla con tutti, ho mille amici maschi e scherzo sempre.
Lui aveva infatti, un oggetto che faceve delle puzzette (se posso chiamarle così) finte.
Andava solo con un telecomando.
Allora iniziammo a correre ovunque, in mezzo al prato, andando addosso alle persone, e gli amici ci guardavano e ridevano.
Io avevo il telecomando e lui lo strano oggetto.
Sapevano tutti la nsotra storia, lui invece si era appena lasciato con Elisa, e io non ci avevo mai fatto caso della persona che era, fino a quel dannato giorno.
Finito di mangiare, incartammo il resto dei panini e ci precipitammo subito nella Piazza.
Ci fermò un marocchino, che dava i soliti braccialetti gratis, stanamente.
Poi mentre scherzavamo e ridevamo con lui se ne uscì dicendo "Riccardo, questa bellissima ragazza sarà l'amore della tua vita" poi per scherzo, Riccardo si mise in ginocchio e mi infilo quel braccialetto, manco fosse un diamante.
Ci scambiammo vari sorrisi, finché arrivati al pullman, seduti e messi per bene, aurora si mise in braccio a lui.
Cazzo non doveva finire già.
Io sapevo che lui ci sarebbe stato a un bacio di Aurora per quanto aveva bisogno di figa.
Durante il viaggio stavano tutti a fargli le foto, si coccolavano e si davano baci intensi quasi vicino alle labbra.
Io ero dietro di loro, e non vedevo l'ora che arrivavano le gallerie per non vederli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31, 2016 ⏰

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