He's arrived

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«Devi andare!» Giselle inziò a spintonare Margot, ma la principessa aveva i piedi puntati per terra, mentre Niall aveva lo sguardo spalancato e incredulo. Louis era sorretto da Maura che lo accompagnava sul divano in cucina, mentre Bob Horan incominciava a chiarire brevemente come si sarebbero dovuti comportare nel caso il principe scozzese fosse giunto lì realmente. Poi il capofamiglia si girò verso Giselle e Margot, la quale continuava ad avere lo sguardo vacuo, ripetendosi sotto voce "è impossibile".
«Giselle...» il padre fece un pausa, guardandola leggermente ansioso, con gli occhi che vagavano per tutto l'ingresso. «.. portala da Zayn. Loro non hanno una cantina?»
«Ma papà-»
«Fallo» l'ammonì Maura mentre dava un bicchiere d'acqua a Louis. La signora Horan si girò verso il cocchiere e gli accarezzò la testa come se stessa avendo a che fare con un figlio ammalato. «Ti conosce?»
«Non ne ho idea» le rispose lui con un fil di voce, mentre nel cuore della sera, con il silenzio che aleggiava sulle strade, Giselle spintonava Margot fino a casa di Zayn, che era sul fondo della stessa via in cui abitavano. La principessa camminava come un'automa, una bambola priva di vita che doveva essere mossa per forza da qualcun altro. Giunti di fronte alla casa, Giselle bussò rapidamente, e le andò ad aprire Waliyha.
«Qual buon vent-» Ma non fece in tempo a farla finire di parlare che Giselle entrò di soppiatto in casa, con Waliyha che richiudeva la porta basita. «Cerchi Zayn?»
«E' al piano di sopra?» chiese la ragazza, con Margot che si torturava il labbro tra i denti.
« Sì, ma perchè c'è Chant-»
«Vado da lui» Giselle strinse la sua mano intorno al polso di Margot e si mise a correre sulle scale, aprendo la porta di Zayn senza bussare.
Il ragazzo era steso a letto con le caviglie accavallate, e solo con una camicia bianca addosso e un paio di boxer. «Giselle?» disse alzandosi subito grattandosi la nuca.
«Oh..ehm, scusa, ma..»
«Avrei preferito che mi vedessi in questo stato in altre circostan-»
«Harry» disse Margot puntandogli gli occhi scuri addosso. Dirlo nuovamente a voce alta le fece accapponare la pelle. Com'era possibile che Harry fosse andato a Londra, proprio in quel quartiere dove lei aveva deciso di trovare asilo?
«Harry chi?»
Giselle si schiaffeggiò la fronte e fece entrare Margot nella stanza, stando attenta a non abbassare lo sguardo. «Devi aiutarmi a nasconderla»
«Perchè proprio io?»
«Sono domande da fare?» disse Giselle incenerendolo con lo sguardo, poi fece un cenno al piano di sotto. «In cantina. Per favore, Zayn, è importante. Non abbiamo idea di quanto tempo abbiamo..»
Zayn si prese la piastrina d'argento della sua collana e se la mise in bocca, stringendola con i denti. Si avvicinò alle ragazze e prese Margot per l'avambraccio. «Se mi vengono ad uccidere, giuro che ti ammazzo»
«Come faresti ad uccidermi da morto?» disse Margot mentre i membri restanti della famiglia Malik la osservavano preoccupati. Yaser non aveva ancora avuto modo di conoscerla, mentre Doniya svolgeva la funzione di donna di casa, con Waliyha impegnata ancora nella scuola.
«Anche in momenti come questi, ti credi simpatica» Zayn sbuffò e imboccò le scale che portavano nello scantinato, con Giselle subito dietro Margot.
Aprì una porticina in legno e la fece entrare facendole abbassare la testa. L'aria era satura dell'odore di vino, di legno e muffa, e tutta la parete era coperta da barili pieni. Zayn le fece cenno di avanzare, con Margot che si stringeva tra le braccia per la temperatura più bassa lì sotto.
«Ma mi spiegate che sta succedendo?» disse Zayn con le sopracciglia sollevate. Giselle gli appoggiò una mano sul petto, facendolo indietreggiare e scostando con una mano la porticina con l'intenzione di chiuderla.
La ragazza si girò verso di lui e gli disse semplicemente «Te ne parlo subito»
Si girò verso Margot e la guardò dopo aver inghiottito a vuoto. La principessa incominciò a tremare, con i denti conficcati nel labbro inferiore e la pelle d'oca sulla braccia. «Zayn, dalle una coperta»
Il ragazzo ne recuperò una da una mensola lì vicino e gliela gettò, poi Giselle riprese a chiudere la porta guardando la sua nuova amica. «Tornerò a prenderti presto» poi la chiuse, lasciandola nell'oscurità. Margot sbuffò rumorosamente, non sapendo se il freddo che stava provando fosse solo per la temperatura bassa lì sotto. Harry era lì, e la stava cercando. No, non poteva trovarla, non adesso. Margot si strinse la coperta sulle spalle, mantenendosi i due lembi uniti all'altezza del collo e si avviò verso la parete, con una mano appoggiata sul muro alla sua destra per guidarsi. Quando scorse un piccolo angolo libero, si mise di spalle e si lasciò scivolare lungo la parete, fino a sedersi per terra. Si avvicinò le gambe al petto, con la gonna che le si accorciò sulle ginocchia e nascose la testa tra le gambe, nel silenzio più assoluto, solo con l'ansia che le gravava addosso e la preoccupazione per quello che sarebbe potuto accadere.

Nothing is like it used to be Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora