Una pittoresca, esotica e frizzante atmosfera stava avvolgendo Agrabah. Un matrimonio reale stava per essere celebrato e il popolo, festoso, non faceva che inneggiare al nuovo, giovane e affascinante sultano.
"Chi sarà mai questo nuovo sultano così aitante?" si chiesero alcuni, curiosi, mentre si aggiravano tra le bancarelle dai profumi e colori esotici.
"Ma quale sultano! È solo uno straccione qualunque!" grugnì insinuante Razoul, il capitano delle guardie, servendosi di un tono saccente.
Aladdin era stato a lungo conosciuto come un ladro, un povero orfano di strada, privo di qualunque titolo nobiliare. Le sue umili origini non potevano certo suscitare invidia, neppure nel più potente dei principi.
"Sarà anche stato un bugiardo, un vagabondo senza speranza alcuna! – si sentì mormorare tra la folla. – ma ha dimostrato di avere un buon cuore, un coraggio e un'astuzia stupefacente."
Il matrimonio tra Aladdin e Jasmine sfidava secoli di leggi e tradizioni. Pur tuttavia, gli ostacoli non erano mancati: quaranta spietati nemici si sovrapposero lungo il loro cammino. Il capo di tale banda aveva finalmente ricevuto la sua condanna: l'esilio. Non vi era più pietà nei confronti di colui che aveva scatenato tanto caos. La sua ora era giunta.
"Si batte come un demone!" bisbigliavano alcuni, ricordando con terrore le turbolente azioni di quell'uomo.
"Anche peggio di un demone!" aggiunsero gli altri.
"È Cassim, il Re dei Ladri, a capo dei Quaranta Ladroni. È spietato e crudele, disposto a tutto pur di arricchirsi!"
"Venderebbe perfino la sua anima per del vil denaro."
"Se non l'ha già fatto..."
Eppure, per quanto Cassim avesse potuto apparire spietato, sanguinario e avido, aveva un cuore buono, celato dietro una maschera di bugie e continui depredamenti. Suo figlio Aladdin, in un atto di misericordia, gli concesse il perdono. Ma il vecchio sultano, ormai inflessibile, non fu altrettanto generoso, confermando una condanna severa. Nonostante ciò, Cassim non poteva più sopportare l'idea di perdere l'occasione di assistere, colmo d'orgoglio, al matrimonio di suo figlio e alla sua incoronazione come sultano di Agrabah.
Così, anche rischiando la propria vita, si nascose tra le colonne imponenti del palazzo, pur di vedere il suo bambino varcare la soglia di una nuova vita, colma di felicità e prosperità. Un sorriso fiero gli illuminò il volto quando, da lontano, vide suo figlio rivolgergli uno sguardo complice.
Ma subito, la triste realtà tornò ad incupirgli il volto.
"Buon per te, Aladdin," pensò. "presto ci rivedremo...pivello..." era certo che, in un modo o nell'altro, il destino avrebbe riunito padre e figlio.
Sapeva di dover fuggire, ma sentiva una sensazione dentro, un pensiero incessante, che presto sarebbe tornato ad Agrabah. Le sue malefatte sarebbero diventate solo un lontano ricordo.
Cassim sospirò, volgendo lo sguardo verso Iago, il fedele, malizioso e logorroico pappagallo di suo figlio.
‹‹Come! In pieno giorno e senza maschera? È un tantino rischioso, secondo me!›› commentò sarcastico Iago mostrandosi, come sempre, lamentoso e petulante.
‹‹Anche un latitante può correre qualche rischio per assistere al matrimonio del figlio!›› rispose con fierezza Cassim. Il suo orgoglio di padre traspariva nella sua voce, così come il suo carisma indomabile. Osservò il petulante pappagallo con uno sguardo complice. Era certo che quel volatile irriverente l'avrebbe seguito in capo al mondo, ma preferiva fosse Iago stesso a proporsi. Così lo punzecchiò, giusto per attizzare ancor di più quella imprudente curiosità. ‹‹Allora, tacchino! Sei venuto a salutare?››
‹‹No! Io ho già fatto i miei addii...›› gracchiò Iago, agitando le ali in segno di protesta. ‹‹Solo che lo scimmiotto si è messo a piangere e, così, ha trascinato anche me!››
Cassim sorrise, divertito da quel raro istante emotivo e sincero in quel pappagallo dal becco prolisso.
‹‹Non resti a vivere a palazzo?›› domandò, pur sapendo la risposta.
‹‹Coi novelli sposi? No, figurati! Troppo sentimentale! Preferisco mantenere la mia robusta gioia di vivere!›› disse Iago, un ghigno malizioso gli attraversò il becco.
Cassim, con un balzo energico, saltò in groppa al suo cavallo dal morbido manto caramello. Iago si appollaiò alla sua spalla, ormai certo di voler seguire il suo nuovo padrone, ormai sicuro che non l'avrebbe cambiato. Cassim, con un'espressione pensierosa, tirò le redini del suo cavallo.
"Cosa m'importa dove andrò?" si chiese tra sé e sé. "Dopotutto, sparire e vivere nell'ombra è sempre stata la mia filosofia di vita." Un brivido d'eccitazione cominciò a pervaderlo, le mani leggermente tremanti e il cuore che tamburellava incessantemente. "Dannazione! È eccitante anche solo l'idea di vagare nell'ignoto! La vita non ha gusto se non si corre qualche rischio."
Una cosa era certa: Cassim non avrebbe esitato ad esplorare l'intero pianeta pur di trovare nuove avventure e depredare nuove ricchezze. E con il fedele Iago al suo seguito, era pronto a iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
‹‹Beh, io non so ancora dove andrò, - confessò, i grandi occhi neri che brillavano di quella luce fioca della sera – ma se vuoi venire con me, sarò felice di averti come compagno.›› infierì, con un tono malizioso e seducente. Cassim sapeva essere persuasivo come pochi.
Iago, affascinato da quell'aria di sfida, non si fece pregare.
‹‹Ah! Sei proprio un brav'uomo, Cassim!›› gracchiò malizioso Iago, alzando un sopracciglio, mostrando un ghigno furbo e colmo di un tagliente sarcasmo. ‹‹Ma non esagerare con l'onestà, eh?›› ed entrambi scoppiarono in una risata maliziosa.
Nel silenzio del deserto, sentì il fruscio del Tappeto Volante. Alzando lo sguardo, vide Aladdin e Jasmine librarsi nell'aria, con il sorriso stampato sul volto, mentre dicevano addio. Cassim ricambiò il saluto con un sorriso colmo di speranza.
Sebbene non avesse una meta precisa, sapeva che un'avventura eccitante l'attendeva. Furono necessari due anni di vagabondaggi, saccheggi e ricchezze accumulate prima che Cassim trovasse rifugio in una piccola Isola nel Mare del Nord, tra la Britannia e la Scandinavia.
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Unforgotten Daughter
ChickLitStoria d'amore e d'avventura, dove si intrecciano due tematiche dell'amore: l'amore paterno e l'amore romantico. L'amore paterno vede protagonista Gilbert Leroy, spadaccino formidabile e dal fascino innegabile. A Daffodil Island è considerato l'uom...