Prologo

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Isla:

11 anni prima:

<<Papà, perché siamo qui?>> mormoro, davanti al fiume.

Papà oggi mi ha svegliata presto, dicendo che doveva portarmi in un posto.

<<Ti ho portata qui per insegnarti a controllare i tuoi poteri, Isla.>> risponde cautamente, papà, mentre guarda l'acqua del fiume scorrere.

Tira un leggero venticello, e il sole spacca le pietre.

<<Ma, papà, tutti i bambini iniziano a controllare i propri poteri a 10 anni. Io ne ho ancora 7!>> esclamo.

Ho paura dell'acqua, non mi fido di lei anche se ne ho il controllo.

<<Non abbiamo tempo da perdere, tesoro, la guerra peggiora di giorno in giorno, e noi dobbiamo essere pronti a tutto.>> mi raccomanda, papà.

<<Odio questo mondo, papà! Odio i miei poteri e odio essere uguali agli altri!>> grido.

Se i poteri non esistessero, sicuramente esisterebbe la pace.

E poi odio essere uguale a tutto il resto del popolo d'acqua.

Non sopporto vedere ogni giorno i soliti occhi blu, i noiosi capelli blu e le fredde labbra bluastre.

<<Non mi piace il blu, a me piace il rosso!>> aggiungo, con la rabbia che si espande nel mio corpo.

Papà ridacchia.

<<Non ti converrà dirlo a Noah, allora. Sennò inizierà ad invidiare Damon o Hayden.>> mi prende in giro.

Sono sicura di avere una faccia confusa, sennò non si spiega il fatto che ora sta ridendo più di prima.

<<A cosa stai pensando, Laghetto?>>

Adoro quando mi chiama Laghetto.

<<Chi sono Damon e Hayden?>> chiedo curiosa.

<<Damon è il futuro re del fuoco, l'erede al trono. Mentre Hayden è suo fratello, il principe che lo aiuterà a governare, un giorno.>> mi spiega.

Chissà se papà conosce questo bambino.

<<Come fai a saperlo?>> domando.

<<Diciamo che i principi di ogni regno sono abbastanza famosi nel mondo.>>

<<Che figata!>> urlo.

Papà si addolcisce.

<<Beh, non proprio. Sono quelli presi più di mira dai rivali, ma sono anche quelli più protetti.>> spiega.

<<Oh..>> mormoro.

<<Bene, ora passiamo all'allenamento.>> riprende da dove ci eravamo fermati, con un sorriso di incoraggiamento stampato in volto.

Dopo qualche lamento accompagnato dal pianto, riesco ad ottenere i risultati che papà sperava.

Papà mi guarda, mentre alzo l'acqua dal fiume e la riabbasso, mentre la faccio rallentare, mentre la faccio scorrere più velocemente, mentre la trasformo in ghiaccio, mentre la faccio tornare liquida, e mentre ne faccio evaporare un pò.

<<Bravissima.>> mi incoraggia papà, mentre batte le mani.

<<Perché mi hai fatto allenare prima?>> chiedo.

Papà si addolcisce, ancora una volta.

<<Sai, Isla, la guerra ci sta distruggendo, e se non riuscirò a portare la pace al più presto... Beh... Potrei essere ucciso e tu...>> cerca di spiegare, ma io lo fermo.

Peaceless - Amore e odioWhere stories live. Discover now