VIKTOR.

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Viktor Mikhaylov è seduto fuori da casa sua, a leggere il giornale e fumarsi una sigaretta. Lui è nato in America, ma i suoi genitori sono russi. Come ogni russo che si rispetti, ama il freddo.
È molto preoccupato per Sammie. Ieri ha chiesto a molte persone da diversi isolati, anche da quelli più lontani, ma nessuno sembra aver visto o sentito niente. Si sa solo che è sparita e con lei il suo zainetto grigio. Le telecamere la riprendono solo ad andare in bagno e poi tornare a letto.
Aspetta... Non avevano smesso di funzionare a un certo punto della notte?
Verso le quattro del mattino?
Un dubbio lo colpisce. Possibile che...?
Scuote la testa. No, impossibile.
Va bene che è intelligente e tutto, ma ha undici anni, non può aver pianificato una fuga tutta da sola.
E anche se l'avesse fatto, perché?
O è stata una coincidenza o l'eventuale rapitore ha avuto la perspicace idea di staccarle. Ma Viktor scaccia quell'idea. Non riesce a pensare che qualcuno possa aver rapito Sammie, anche se è molto probabile.
Il telefono squilla. È Oliver.
«Pronto, Signor Brown. Cosa le serve?»
La voce arriva spezzata, quasi sia sul punto di piangere. «Senti Viktor, è difficile da spiegare adesso... Io sono nei casini.
Devo scappare al più presto e portare Candace con me. Tu dovrai-»
«Aspetti, aspetti, aspetti. Mi deve spiegare la situazione.»
«È difficile da spiegare, Viktor.»
«Se vuole possiamo trovarci a casa mia è lì potrà spiegarmi tutto. Non ho nessun ospite oggi.»
Oliver sospira. «Va bene, Viktor. Ma a una condizione.»
L'uomo è sempre più confuso. Cosa può aver fatto il signor Oliver Brown, un signore sempre benevolente, sorridente, affabile e ben vestito, di così grave che sta esitando a dirlo persino a lui?
«Mi dica.»
«Devo avere la tua parola che quello che ti dirò non lo riferirai mai a nessuno.»
Cosa sarà? Al massimo un crimine di poco conto. Forse ha truffato qualche cliente nel corso degli anni. «Certo che no.»
«Perfetto. Alle quattro va bene?»
Viktor si guarda l'orologio al polso. Sono le tre e mezza.
«Forse alle cinque?»
«Va bene, vada per le cinque», dice Oliver.
I due si congedano e Viktor chiude la chiamata.

SAMMIE BROWN HAS HAD ENOUGH. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora