POV: IRIS
Un anno prima
Suonò l'ennesima sveglia e fui, purtroppo, costretta ad alzarmi e iniziare a prepararmi. Non potevo fare tardi anche il mio ultimo primo giorno di scuola, anche se la voglia di tornare a letto era molto alta.
Oggi era il primo giorno dell'ultimo anno liceo e, per una persona emotiva e nostalgica come me, poteva significare solo che sarei scoppiata a piangere da un momento all'altro. Probabilmente mi sarebbe mancato tutto: i compagni, i professori, l'ansia prima di una verifica o quando la professoressa sta decidendo chi chiamare all'interrogazione. Ok, forse quest'ultima non mi sarebbe mancata, però il senso è quello.
Iniziai a prepararmi e, nel giro di un'ora, fui pronta. Uscii di casa giusto in tempo, fortunatamente la mia scuola si trovava a soli dieci minuti a piedi, perciò ci misi poco ad arrivare.
Appena raggiunsi il mio armadietto per posare i libri, qualcuno si buttò su di me e mi abbracciò da dietro.
«Ciao amore, come va?» Non mi servì neanche girarmi per riconoscere la voce della mia migliore amica Zoe.
Mi girai e l'abbracciai a mia volta. «Bene, prima che mi facessi venire un infarto.» dissi ridendo.
Lei alzò gli occhi al cielo e poi si staccò dall'abbraccio. In quel momento presi a studiarla. Ci conoscevamo fin dalle elementari, nonostante fossimo molto diverse, lei era la persona a cui volevo più bene. Nei momenti peggiori c'era sempre stata per me, non mi aveva mai lasciata sola e mi aveva ascoltato parlare per non so quante volte delle stesse situazioni, che penso dovrebbero farla santa.
Inoltre, era una ragazza così bella che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto farmi dubitare della mia eterosessualità. Aveva dei capelli castani che gli scendevano dolcemente sulla schiena formando delle morbide onde e degli occhi azzurri che sarebbero riusciti ad incantare chiunque lei volesse. Indossava una maglietta corta e dei cargo a vita alta che mettevano in risalto il suo fisico a clessidra. L'opposto mio, che, invece, indossavo una maglia lunga e larga e dei pantaloni altrettanto larghi che nascondevano il mio corpo.
«Sto morendo di sonno, mi manca il mio letto.», le dissi mentre posavo i libri dentro l'armadietto, prendendo solo quelli che mi servivano.
«Anche a me manca, ma per motivi diversi dai tuoi.» disse appoggiandosi con la schiena agli armadietti e sfoggiando un sorrisetto malizioso.
Alzai gli occhi al cielo. «Come al solito.» mi lamentai sorridendo mentre lei sogghignava. «Su raccontami com'è andata ieri, so che stai morendo dalla voglia di farlo.»
«Ti dico solo che la ragazza con cui sono stata mi aveva detto che prima pensava di essere etero.», disse, prima di scoppiare a ridere insieme a me.
Prima che potessi commentare, però, un ragazzo comparve dietro Zoe e si accostò al suo orecchio. «Sai, fatico a crederci.», disse con voce rauca, facendole alzare gli occhi al cielo.
Nathan Torres. 185 centimetri di muscoli e tatuaggi, capelli mori, mossi e degli occhi castani capaci di incutere timore con un solo sguardo. Aveva un piercing al naso e diversi orecchini, indossava una maglietta nera e dei jeans dello stesso colore. Era un ragazzo bellissimo e, conoscendomi, me ne sarei innamorata all'istante, se non fosse uno stronzo conosciuto per la sua fama da donnaiolo.
Zoe si girò verso di lui e si avvicinò così tanto al suo viso che, per un istante, pensai stesse per baciarlo. Nonostante lui fosse alto, a lei ci volle poco per raggiungerlo, essendo alta 1,75 metri e perché lui si era leggermente abbassato.
«Che c'è, sei geloso, Torres?», disse la mia migliore amica, con un sorrisetto sfrontato sul viso.
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Memories of a forgotten love
ChickLit"Ma, quindi, tu ci credi a questa leggenda del filo rosso?" "Da quando ti ho conosciuto si." Iris è sempre stata una ragazza insicura di se stessa, finché non ha conosciuto Oliver. Insieme sono riusciti a essere uno la forza dell'altro, amando tutti...