Ero arrivata al mio ombrellone, quando avverto provenire dal mio stomaco una certa fame. Mi incammino verso il bar per prendere un caffè, non molto riempente, ma tra poche ore avrei dovuto mangiare, e non volevo riempire il mio stomaco di schifezze. Entrata nel bar vidi l'unica persona che in quel momento non avrei voluto incontrare, il bagnino, o meglio Andrew.
Mi guardò con quel sorrisino da sbruffone sul volto, poi i suoi occhi puntati su di me passarono alla barista
"Due birre, grazie"
"Grazie per il pensiero ma non bevo"
"Vedi Biondina che sai dire grazie. Camilla al posto della birra dammi un caffè" le disse in tono calmo, come se sapesse perfettamente la cosa di cui avevo bisogno in quel momento.
"Certo Andrew, sarai subito servito" hai capito 'subito servito' questa è una frase che rivolge una persona di nessuna importanza a una persona che importanza ne ha, ed io Andrew non lo vedevo affatto come qualcuno di certa importanza, a dirla tutta mi fa pena, somiglia tanto ad un bassotto con il pelo, tanto carini quanto odiosi, stupidi bassotti. Stupido Andrew. Odiavo il modo in cui Andrew si rivolgeva alla barista e come la barista si rivolgeva ad Andrew. Infatti non so con quale coraggio pronunciai due semplici parole: "State insieme?"
"Chi noi? Biondina mi sembri un pò confusa" disse piegando la testa dal ridere. Non ci trovavo nulla da ridere ma se a lui faceva ridere buon per lui. Finalmente il mio caffè è arrivato, ovviamente quello che è stato servito prima è stato lui. Odiavo già Andrew, il bassotto peloso o quale altro nome aveva, volevo solo togliermelo dai piedi, l'unica cosa carina che aveva fatto era stato pagarmi il caffè.
Il mare era bellissimo, il sole riscaldava la sabbia e un leggero venticello scuoteva gli ombrelloni. Era bellissimo, se solo ci fosse stato lui con me...
Mi mancava ogni singolo giorno di più. Ormai erano passati dieci anni ma io non riuscivo ad andare avanti, non sapevo neanche il motivo, per cui dopo tanto tempo, forse troppo, ero tornata in Toscana. Forse avevo paura di dimenticare o forse ero tornata per trovare un motivo per restare, questa volta per sempre. Anche se di una sola cosa ero certa: senza di lui il mio domani non esisteva. Molte persone vivono per altre persone, ed io ero esattamente quel tipo di persona. Fin da quando ero in fasce dipendeva tutto da mio fratello: quando andavo a scuola stavo sul banco di scuola per sei ore, e facevo il conto alla rovescia di quante ore mancavano all'uscita, perchè la parte più bella della giornata era quando io mettevo piede fuori da scuola e avevo la certezza che fuori ci sarebbe stato mio fratello ad aspettarmi. A carnevale mentre tutte le altre bambine aspettavano quel giorno per travestirsi come le loro principesse preferite, io desideravo solo essere come mio fratello, perchè per me mio fratello era la mia roccia e ci sarebbe stato per tutto, fino ad arrivare a sacrificare se steso per me. Ma non solo questo dipendeva da lui. La mia vita era lui. Quando è morto anche una partedi me è morta, la più bella.
Mamma e papà fin dal giorno in cui Luke è morto mi hanno portata da dottori su dottori, psicologi e chi si ricorda chi altro. Mai nessuno però è riuscito a guarirmi, perchè il problema non erano loro, il mio problema era lo spazio vuoto che c'èra dentro di me, lo spazio che aveva lasciato lui.
Quando da piccola avevo paura dei temporali lui veniva in camera mia, si sdraiava nel letto insieme a me e mi teneva la mano mentre mi leggeva una favola. Ed io non avevo più paura. Perchè non ero io il suo mare, era lui il mio mare. Io ero semplicemente una conchiglia che doveva essere protetta. Ma la mia conchiglia si era rotta. Ormai era tempo che il guscio della mia conchiglia era rotto anche se non lo davo a vedere. Mi tenevo tutto dentro per non trasmettere dolore alle uniche persone che mi erano rimaste.
Finito il caffè mi diressi all'obrellone, come da vera maleducata senza salutare nessuno. La giornata passò in fretta; mi feci un bagno, lessi qualche pagina della mia lettura corrente e guardai Instagram.
YOU ARE READING
Il mare che ci ha diviso
ChickLitOndina, diciannovenne con un passato difficile e un sorriso spento, bella come il mare. Tornerà in un posto ormai dimenticato da lei dopo quasi dieci anni. Pianti e ricordi riaffioreranno, vivi come anni prima. Troverà anche qualcosa di più bello e...