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︎Il giorno dopo, mentre mi allaccio le scarpe sul campo d'allenamento, cerco di mantenere la concentrazione. La giornata è luminosa, il sole risplende alto, e l'aria è piena delle risate dei miei compagni e compagne. Ma la mia mente è ancora intrappolata in quella cena, in quel momento in cui Kenan mi ha parlato con una sincerità che non vedevo da tanto tempo. Mentre mi alzo, sento i muscoli sciogliersi lentamente, e vedo Kenan in disparte, che scherza con Weston e Nicola. Mi fa uno strano effetto, come se una parte di me lo osservasse per la prima volta. C'è qualcosa di diverso nei suoi gesti, nei suoi sguardi – una calma che prima non aveva. E anche se cerco di ignorarlo, ogni tanto il mio sguardo torna inevitabilmente a lui.
"Sognatrice, eh?" La voce di Sofia mi coglie di sorpresa, facendomi sobbalzare. Mi osserva con un sorriso complice, le mani sui fianchi. "Non dirmi che c'è qualcun altro che occupa la tua mente, Lis?" Scherza, ma i suoi occhi sono attenti, quasi indagatori. Mi limito a scuotere la testa, cercando di scacciare via i pensieri. "No, niente di che. Solo che ieri... è stata una serata strana." dico, sperando di convincerla.
Ma Sofia non si lascia ingannare così facilmente. "Ah, certo, certo... specialmente quando Kenan si è seduto accanto a te e quando tu e Matias siete arrivati mano nella mano. " dice ridendo. Sorrido leggermente, e prima di poter rispondere, l'allenatore ci chiama per un esercizio di velocità. Tiro un sospiro di sollievo, felice di avere una scusa per allontanarmi e concentrarmi sull'allenamento. Mentre corro, sento gli sguardi dei ragazzi che ci osservano dall'altra parte del campo, e tra loro, inevitabilmente, quello di Kenan e di Matias. Cerco di mantenere il ritmo e di non voltarmi, ma so che sono lì. È come se fossi ipnotizzata da quella sensazione, come se una parte di me non potesse ignorare la loro presenza. Dopo una serie di scatti e allunghi, faccio una pausa e bevo un sorso d'acqua, ancora cercando di rilassarmi. Ma mentre mi sto sistemando i capelli, ecco che Kenan si avvicina. Mi sorride, e nei suoi occhi vedo quella determinazione che mi aveva colpito la sera prima. "Mavi" dice, con un tono che sembra più una promessa. "Come va?" mi chiede lui. "Sto bene, grazie." rispondo, un po' tesa. Cerco di mantenere la calma, di non mostrargli che anche solo la sua vicinanza mi destabilizza. "E tu?" gli chiedo di rimando. "Sto... meglio." risponde, e vedo un lieve sorriso increspargli le labbra. Sento che sta cercando le parole giuste, e per un attimo mi chiedo se stia per dire qualcosa di importante. "Mavi... riguardo a ieri sera..." Si ferma, come se stesse cercando il coraggio per continuare. "Non so cosa sia cambiato, Kenan." lo interrompo, il tono più freddo di quanto intendessi. "So che stai cercando di dimostrarmi che sei diverso, ma non posso dimenticare tutto così facilmente." Lui annuisce, accettando le mie parole senza cercare di giustificarsi. "Lo capisco." risponde. "E non voglio costringerti a niente. Ma sono qui... se vorrai darmi un'altra possibilità. Non smetterò mai di amarti mavi, sappilo." Il suo sguardo è sincero, e per un attimo sento il muro che ho costruito iniziare a cedere. Non dico nulla, ma lo osservo mentre si allontana, lasciandomi con una miriade di emozioni contrastanti. Torno al mio posto, cercando di riprendere fiato e scacciare via il peso di quella conversazione. Ma mentre continuo con l'allenamento, mi accorgo che i miei pensieri tornano sempre lì, al suo sguardo, al modo in cui mi ha parlato con quel tono serio e pacato. Mi chiedo se stavolta, forse, potrebbe davvero essere sincero. "Rayo de sol, tutto bene?" La voce di Matias mi fa sobbalzare, e vedo che mi osserva con uno sguardo preoccupato. Cerco di sorridere, rassicurandolo, anche se dentro di me sento la confusione crescere. So che c'è qualcuno che ci tiene a me, e forse meriterebbe la mia attenzione più di chiunque altro. Ma ogni volta che penso a Kenan, a quel piccolo gesto sotto il tavolo la sera prima, mi accorgo che forse il mio cuore ha già deciso, anche se la mia testa non vuole ammetterlo. L'allenamento prosegue in un vortice di passaggi, tiri, e scatti. L'atmosfera è vivace, ognuno di noi si muove con energia, quasi a voler mettere alla prova i propri limiti. È una giornata di sole splendente, e ogni tanto qualcuno lancia una battuta per alleggerire la fatica.
Mentre recupero fiato dopo un altro sprint, vedo Weston e Nicola scherzare con Matias. Sono tutti e tre pieni di grinta, e l'intesa tra loro è palpabile. Weston è come sempre una fonte inesauribile di battute – alterna commenti in un mix di inglese e italiano, ed è chiaro che cerca ogni scusa per far ridere tutti. Nicola, con il suo fare più riservato, ascolta divertito, lanciando ogni tanto una replica secca che fa esplodere Matias in risate sonore. Ad un certo punto, arriva Dusan, in tutta la sua presenza imponente, e lancia un'occhiata al gruppo con un sorriso divertito. "Siete qua per fare spettacolo o allenamento, eh?" chiede, cercando di sembrare serio, ma la piega delle sue labbra tradisce il suo buon umore. Weston risponde alzando le mani, come sempre, fingendosi innocente: "Solo mantenere l'atmosfera allegra, Dusanone!" Dusan ride, scuotendo la testa, e torna verso il campo principale, dove Gianluca, quell'iperprotettivo di mio fratello, sta parlando con Motta e De Rossi. Gianluca non perde mai occasione per osservare, con uno sguardo vigile, i ragazzi che si avvicinano a me. In questi giorni lo trovo sempre più guardingo, come se stesse scrutando ogni gesto e ogni parola di chiunque mi stia intorno, specialmente di Kenan e Matias. Mentre l'allenamento continua, lo vedo parlare con l'allenatore, mantenendo quell'atteggiamento protettivo che a volte mi fa sorridere e altre volte mi fa impazzire. Vicino a noi si avvicina Sofia, che come al solito non si lascia sfuggire nulla. Ha un occhio allenato per i dettagli e una perspicacia che spesso mi mette in imbarazzo. Mi osserva per un attimo e poi mi lancia un sorriso di intesa. Con lei, le parole non servono: sa leggere nelle persone e conosce abbastanza di me per intuire che ho la testa altrove. "Sai, Lis" dice Sofia, facendosi accanto a me mentre ci riposiamo tra un esercizio e l'altro, "Secondo me hai bisogno di un po' di chiarezza. Tra te, Kenan e Matias c'è come una tempesta di sguardi e tensioni che si percepisce a chilometri." Ride, ma i suoi occhi mostrano un po' di preoccupazione sincera. "Qualsiasi cosa deciderai, però, sappi che siamo tutti qui per te." Sofia ha sempre avuto questa saggezza che fa sembrare ogni consiglio semplice e illuminante, e le sue parole mi tranquillizzano, anche se so che non sarà facile trovare quella chiarezza che tanto mi suggerisce. Mentre ci avviciniamo alla fase finale dell'allenamento, noto anche Nicola unirsi al gruppo, portando con sé il suo solito carico di battute. "Allora, ragazzi, chi fa il primo giro per il caffè?" chiede, strizzando l'occhio a Dybala, che scuote la testa sorridendo. Paulo è uno dei più tranquilli del gruppo, ma il suo senso dell'umorismo sottile e i suoi interventi sempre azzeccati lo rendono una presenza preziosa. È uno che sa ascoltare, uno di quelli che capisce al volo senza bisogno di spiegazioni, e in qualche modo mi sento a mio agio quando mi osserva con quello sguardo attento. E poi c'è Matias. Con lui la connessione è facile, istintiva. C'è sempre stata una certa chimica, anche prima di metterci insieme e perfino dopo la rottura, fatta di scherzi e battute, ma anche di una confidenza tranquilla che a volte mi sorprende. Quando mi passa accanto durante un esercizio, mi lancia un sorriso e mi sfiora leggermente la spalla, un gesto discreto ma pieno di significato. È chiaro che vuole farmi sentire che c'è, che in qualche modo posso contare su di lui, ma anche che non ha intenzione di restare in disparte. "Occhi aperti, rayo de sol." mi sussurra piano, mentre continuiamo un esercizio di stretching. Il suo tono è scherzoso, ma sotto c'è una sfumatura di verità. Lui, come Kenan, sta giocando la sua partita, e non sembra intenzionato a fare passi indietro. Quando l'allenamento finisce, ci ritroviamo tutti al bar del centro sportivo per un caffè veloce. Kenan arriva per ultimo, un po' accaldato, e si sistema al mio fianco. Mi sento a disagio, ma anche stranamente tranquilla. Ogni tanto incrocio il suo sguardo e mi sembra che ci sia qualcosa di non detto tra noi, una promessa silenziosa di cui ancora non riesco a fidarmi. Ma lui non si arrende, non distoglie mai lo sguardo, come se volesse ricordarmi che è lì. Sento Weston fare una battuta sulla nostra serietà, mentre Gianluca, di fianco a me, alza gli occhi al cielo, chiaramente scocciato. "Ecco, qui siamo in troppi a fare gli interessati." borbotta, incrociando le braccia. So che sta parlando di Kenan, Matias e Nicola, e il suo tono protettivo mi fa sorridere e sospirare insieme. Alla fine, quando il gruppo inizia a disperdersi, mi ritrovo a passeggiare fuori con Sofia, che mi dà una pacca sulla spalla. "Eli, qualsiasi cosa decidi, fallo per te." mi dice, con la sincerità che solo lei sa avere. "Che sia Kenan o Matias o Nicola o anche nessuno, prenditi il tempo che ti serve. Noi saremo qui comunque, sempre." La guardo e annuisco, sentendo finalmente una calma interiore che mi era mancata. Sofia ha ragione: a prescindere da tutto, devo scegliere per me. E mentre il sole tramonta, mi accorgo che forse la decisione è ancora lontana, ma per la prima volta sento di poter aspettare senza fretta, lasciando che siano i fatti e i sentimenti a guidarmi verso la scelta giusta.Spazio Autrice
Che ne pensate??? Io personalmente ho amato questo capitolo sia quando l'ho scritto sia quando l'ho riletto ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi! Ci vediamo presto (ho già qualche capitolo pronto sia qui che sulla storia di Niccolò)💙💙TIKTOK: 7vinijr__ (dove pubblico con 7vinijr spoiler e anche video inerenti alle nostre storie)
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𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐎𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐅𝐈𝐄𝐋𝐃||𝐌𝐚𝐭𝐢𝐚𝐬 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐞́&𝐊𝐞𝐧𝐚𝐧 𝐘𝐢𝐥𝐝𝐢𝐳
Fanfiction𝐃𝐎𝐕𝐄 la pupilla della Juventus Women si ritroverà ,di nuovo, contesa tra il 15 della Juve e il 18 del Frosinone 𝐎 𝐌𝐄𝐆𝐋𝐈𝐎 dove Elisa dovrà scegliere chi tra la stella turca ed el flaco argentino merita il suo perdono, perchè si sa... 𝐐𝐔�...