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Luna pov's

4 anni prima

Oggi è il 13 Maggio, per molti potrebbe essere un giorno comune, ma per noi studenti della Lawrence Academy significa solo due cose....le finali dei campionati studenteschi di pattinaggio artistico su ghiaccio e  di hockey su ghiaccio dove, il nostro istituto, basa la propria fama.

 Adesso mi trovo nello spogliatoio del palazzetto che ospita la gara e non posso essere più nervosa di così, sono arrivata alla finale, rappresenterò la mia scuola in mezzo ad altre mille e devo tenere alto il nome della Lawrence Academy; pensando a ciò un senso di ansia mi assale e mi ritrovo inginocchiata davanti alla tavoletta del water a rimettere tutto quello che è stata la mia colazione.

"Maledizione"  borbotto tra me e me mentre mi pulisco la bocca con un pezzo di carta igienica poi mi alzo, ti tiro lo scarico del water e butto il pezzettino di carta e mi guardo allo specchio. Indosso un body rosso con i brillantini, i miei lunghi capelli sono acconcianti in una crocchia alta e ben tirata e ovviamente sono ricoperta di brillantini da capo a piedi, alzo gli occhi al cielo e ridacchio leggermente, Natasha, la mia allenatrice, ha sempre avuto un debole per i brillantini e ha trasmesso questo amore anche a me, ormai a ogni gara mi ritrovo i capelli, e non solo, pieni di brillantini color argento. 

Mi volto a guardare l'orologio appeso al muro e sospiro...tra mezz'ora terminerà la partita di hockey e sapremmo se la Lawrence Academy si sarà aggiudicata la quinta vittoria consecutiva dei campionati studenteschi, sospiro e prego qualsiasi divinità affinché ciò accadi soprattutto perché Ryan, ovvero il mio migliore amico, è diventato da questa stagione il capitano della squadra della nostra scuola, ovvero i Frostbite Falcons, e tutta la squadra conta sulle sue capacità; sarei tanto voluta andarlo a vedere per festeggiare la possibile vittoria ma purtroppo anche per me è un giorno speciale e non potrei essere più agitata di così, abbasso lo sguardo sulle mie mani e noto che tremano, cerco di scacciare l'ansia e il panico che si stanno impossessando del mio corpo e della mia mente ma niente...il tremolio aumenta e io cerco di ricordarmi ciò che ha detto Ryan ma è del tutto inutile, vorrei che fosse qui per potermi calmare mi allungo verso la borsa e cerco di prendere il telefono per potergli scrivere ma all'ultimo ritraggo la mano e scuoto la testa...non posso essere egoista, oggi è il suo giorno speciale e non posso rovinarglielo per uno stupido attacco di panico così mi accuccio per terra e faccio dei respiri profondo, porto le gambe al petto e nascondo la testa tra esse chiudendo gli occhi...A un certo punto sento il rumore della porta aprirsi e una serie di passi che si fermano davanti a me, alzo la testa per vedere chi sia la persona che è entrata nel mio spogliatoio e appena la riconosco non posso fare a meno di sbattere gli occhi per almeno una ventina di volte

"Ma cosa?...cosa ci fai tu qui?" domando scioccata nel vederlo davanti a me

"Pensi veramente che mi farei perso la tua gara Trottolina?" Ryan si accovaccia accanto a me e quando dice il soprannome che ha scelto per me le mie guance non possono fare a meno di diventare rosa, l'ha scelto quando eravamo piccoli e io stavo imparando a fare le trottole sui pattini, mi ricordo ancora la felicità nei suoi occhi quando annunciò di fronte alle nostre mamme che da quel giorno mi avrebbe chiamato Trottolina, sorrido al solo pensiero di quella giornata.

"Ma tu..tu non dovresti essere alla partita di hockey?" io continuo a guardarlo del tutto sbalordita di vederlo al mio fianco, soprattutto perché mi aveva anticipato che non sarebbe riuscito ad essere presente alla mia gara visto che sarei stata una delle prime a gareggiare e avrei pattinato proprio quando finiva la finale di hockey.

"Bhe suppongo che la sorpresa mi sia riuscita. Ti ho mentito, la partita è finita mezz'ora fa quindi beh eccomi qui...pronto a supportarti Trottolina" lui mi sorride divertito e io non so cosa mi succede ma nello stomaco sento volare uno sciame di farfalle e quando me ne rendo conto scuoto la testa per scacciare questa sensazione. no non può piacermi il mio migliore amico...è impossibile, sarà solo l'ansia che gioca brutti scherzi...si sarà solo per l'ansia. Ryan si accorge del mio silenzio e inizia a guardarmi con uno sguardo preoccupato.

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