Il labirinto onirico dei sogni

Cap 6: Il desiderio pericoloso

La vita come Timmy Turner era diventata una confortevole routine. Le giornate scorrevano in un loop perpetuo di avventure magiche e piccoli drammi scolastici che si risolvevano sempre entro la fine della giornata. Il tempo era un concetto elastico - poteva essere Natale per settimane intere, o far durare l'estate quanto voleva.

"Sapete," disse un pomeriggio mentre fluttuava nello spazio in tuta da astronauta, guardando la Terra da Marte insieme a Cosmo e Wanda, "a volte mi sembra strano che nessuno noti che sono sempre in quinta elementare."

"Oh, questo è perché il tempo è un'illusione!" spiegò Cosmo, che stava cercando di insegnare a un rover marziano a ballare il tip tap. "Come i pantaloni! O la matematica!"

"La matematica non è un'illusione, tesoro," corresse Wanda, che aveva trasformato il suo cappello a corona in un casco spaziale rosa. "È solo che qui funziona... diversamente."

Timmy sorrise, galleggiando pigramente nell'atmosfera rarefatta di Marte. Era passato così tanto tempo da quando aveva iniziato questa vita, eppure ogni giorno portava una nuova avventura. La scorsa settimana, aveva trasformato l'intera scuola in un parco acquatico gigante (il signor Crocker aveva passato l'intera giornata cercando di dimostrare che gli scivoli d'acqua erano opera delle FATE!). Il giorno prima, aveva gareggiato in un Gran Premio intergalattico usando un go-kart alimentato da starnuti di unicorno.

"Sapete cosa?" disse Timmy, mentre aiutava un gruppo di alieni a costruire un castello di sabbia marziana, "All'inizio pensavo che mi sarei stancato di tutto questo. Che avrei voluto... non so, crescere? Ma ora capisco che questa è la vita perfetta."

Cosmo, che stava cercando di convincere un satellite a giocare a nascondino, annuì vigorosamente. "È come dico sempre io: perché diventare grandi quando puoi rimanere un bambino e avere fate magiche che esaudiscono ogni tuo desiderio?"

"E poi," continuò Timmy, "ho capito che qui posso essere chi voglio. Un giorno sono un supereroe, il giorno dopo un esploratore sottomarino, quello dopo ancora un ninja spaziale che combatte i pirati dei buchi neri!"

Wanda sorrise dolcemente. "E non dimenticare tutte le volte che hai salvato Dimmsdale dalle catastrofi più assurde."

"Come quella volta che ho impedito a Crocker di trasformare tutto il mondo in un gigantesco tema di matematica!" ridacchiò Timmy. "O quando ho fermato Vicky dal diventare la regina suprema delle baby-sitter malvagie dell'universo."

La routine quotidiana aveva assunto un ritmo tutto suo. Al mattino, Timmy si svegliava sempre con qualche nuovo piano assurdo in mente. I suoi genitori, eternamente distratti e adorabilmente negligenti, gli davano la solita colazione mentre pianificavano l'ennesima serata fuori, lasciandolo nelle grinfie di Vicky.

Ma anche Vicky non sembrava più così terribile. Le sue minacce erano diventate quasi una specie di gioco - lui sapeva che poteva sempre contare su Cosmo e Wanda per trasformare qualsiasi situazione in un'avventura.

A scuola, Chester e AJ erano sempre pronti a seguirlo in qualsiasi follia gli venisse in mente. Anche i loro problemi - l'apparecchio dentale perennemente malfunzionante di Chester, l'ossessione di AJ per la scienza - erano diventati parte del tessuto confortevole della sua esistenza.

E Trixie Tang... ah, Trixie Tang. La sua irraggiungibilità era diventata quasi un elemento rassicurante della sua vita. I suoi tentativi di conquistarla si erano trasformati in una specie di danza elaborata, un rituale che non aveva davvero bisogno di una conclusione.

"E sapete qual è la parte migliore?" disse Timmy, mentre costruiva un castello di sabbia che sfidava le leggi della fisica (letteralmente - alcune torri stavano fluttuando in aria). "Qui tutto ha sempre un lieto fine. Anche quando le cose sembrano andare male, so che entro la fine della giornata tutto si sistemerà."