Capitolo 3: La prima uscita

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Mi aspettavo che Ashley sparisse, come spesso accade con le persone che incontri per caso. Invece, dopo quel pomeriggio, mi ha scritto.

Un messaggio semplice: "Ho due biglietti per la partita di sabato. Ti va di venire?"

Ho accettato prima ancora di riflettere. Non perché amassi particolarmente il calcio – non ci avevo mai capito molto – ma perché l’idea di trascorrere del tempo con lei mi dava una strana sensazione di leggerezza.

Sabato sera, Ashley mi viene a prendere davanti al palazzo dove sto temporaneamente. È puntuale, vestita con una maglietta del suo club, jeans e sneakers. Sorrido quando la vedo. È come se il mondo intorno a lei si fermasse per un momento.

«Pronta?» mi chiede, con quel suo sorriso disarmante.

«Pronta a cosa? A non capire niente di calcio?» rispondo ridendo.

Lei ride con me. «Ti prometto che sarà divertente. E non preoccuparti, te lo spiegherò io.»

**
Il traffico di Los Angeles ci accompagna verso lo stadio, ma il viaggio passa in un lampo. Parliamo di tutto e di niente: musica, film, i nostri cibi preferiti. Io parlo delle arancine e del pesce spada alla griglia, lei mi racconta del suo amore per gli hamburger e i tacos. È un dialogo semplice, ma sento che ci stiamo avvicinando sempre di più.

Quando arriviamo allo stadio, l’atmosfera è elettrica. La folla, le luci, il rumore: tutto sembra amplificato. Non mi aspettavo di emozionarmi, ma c’è qualcosa di contagioso nell’entusiasmo dei tifosi.

«Siediti qui,» dice Ashley, indicando due posti quasi centrali. «Vista perfetta.»

Mi guardo intorno, un po’ intimorita dalla confusione, ma lei sembra perfettamente a suo agio.

«Allora, come funziona?» le chiedo, mentre le squadre si schierano in campo.

Ashley ride. «Il principio è semplice: butti la palla in rete e vinci.»

«Molto chiaro,» rispondo sarcastica.

Lei mi spiega le regole con pazienza. Non riesco a seguirle tutte, ma non importa. Quello che conta è il suo entusiasmo, il modo in cui i suoi occhi brillano mentre parla della partita.

Durante l’intervallo, andiamo a prendere qualcosa da bere. La fila è lunga, e ne approfittiamo per chiacchierare.

«Devi essere abituata alle folle, no?» mi chiede, guardando la gente intorno a noi.

«Sì e no. Alle Olimpiadi c’erano migliaia di persone, ma in acqua non le senti. È come se fossi da sola, sempre. Qui, invece… è diverso.»

«Ti piace?»

Esito un attimo. «Sì. Mi fa sentire viva. Ma è anche spaventoso.»

Ashley annuisce, pensierosa. «Sai, quando gioco, mi sento viva anch’io. Ma non per la folla. Per la squadra, per il gioco stesso. È come se tutto il resto svanisse.»

Capisco cosa intende. L’acqua per me è la stessa cosa: un rifugio, un luogo dove il mondo si riduce a un solo obiettivo.

Rientriamo sugli spalti prima che inizi il secondo tempo. Questa volta, però, non guardo solo la partita. Guardo Ashley. La sua passione, il modo in cui si anima quando la sua squadra segna, il modo in cui mi guarda di tanto in tanto per assicurarsi che io stia bene.

Quando la partita finisce – con una vittoria per la squadra locale – ci dirigiamo verso l’uscita, mescolandoci alla folla. Fuori lo stadio, la città è illuminata dalle insegne e dai fari delle auto.

«Ti sei divertita?» mi chiede, mentre camminiamo verso la macchina.

«Molto più di quanto pensassi,» rispondo sinceramente.

Ashley mi guarda per un momento, come se stesse cercando qualcosa nei miei occhi. Poi sorride. «Allora abbiamo un’altra cosa in comune.»

«Cosa?»

«La capacità di sorprendere noi stesse.»

Ridiamo entrambe, ma c’è qualcosa di più sotto la superficie. Qualcosa che non diciamo, ma che sentiamo.

Quando mi lascia davanti casa, esito per un momento prima di scendere dalla macchina.

«Grazie per stasera,» le dico, guardandola negli occhi.

«Grazie a te per essere venuta,» risponde, e per un attimo sembra voler aggiungere altro. Ma si limita a sorridere.

Mentre salgo le scale, mi accorgo che il cuore mi batte più forte del solito. Non è solo l’adrenalina della partita, e nemmeno l’eccitazione di trovarmi in una città come Los Angeles.

È lei.

Ashley.

E anche se non so ancora dove ci porterà tutto questo, una parte di me non vede l’ora di scoprirlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 15 hours ago ⏰

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