Elena's pov
Oggi è il 31 e la produzione ci ha mandato delle decorazioni e dei costumi per halloween, abbiamo anche del cibo, ovviamente.
Non appena arrivò la scatola io presi la maschera di Ghost face e sgattaiolai in camera. Poco dopo entrò Gabriel.
«Aoo bellissima, abbiamo pure le stesse idee» mi mostrò la maschera, la stessa mia. Io risi, vista la nostra telepatia inaspettata.
«Secondo me sei tu che mi spii»
«Ah certo, certo, o magari sei tu a spiare me». Si avvicinò a me, io indietreggiai fino ad essere con le spalle al muro.
«Siamo fatti per stare insieme, vedi» dissi io con un finto tono serio. Anche se dentro lo penso davvero.
«Letteralmente, me sa». Si avvicinò e mi baciò. Le sue mani scivolarono sui miei fianchi, le mie dietro la sua testa.
Restammo così per qualche minuto, finché non entrò Trigno.
«Dai ma rega, non voglio assistere a nulla io!» Scherzò lui, facendoci imbarazzare entrambi.
«Oh ma non sto facendo niente di male» alzai le mani io, facendomi scappare qualche risata.
«Vabbè fete cosa volete, basta che uscite che tra poco iniziamo». Ci informò e uscì.
«Quindi, come ci vestiamo?» Chiese lui.
«Matchati?»
«Neanche da chiedere».
Scelsi i miei vestiti e lui cercò i più simili.
Io ho una gonna e un top neri, con sopra una maglia attillata, mezza trasparente, ma sempre nera.
Lui ha un paio di pantaloni a palazzo e una camicia, che gli sta da dio, neri.
Poi entrambi abbiamo la maschera e degli accessori, lui ha un coltello finto e io il telefono tipico dei film di 'Scream'.«Spacchiamo, baby». Disse lui, mettendosi dietro di me, mentre mi guardavo allo specchio.
«Aiuto di nuovo baby» io risi, poi gli proposi di truccarci un po'. Inizialmente era titubante, ma ovviamente lo convinsi.
Lo feci sedere sul bordo del letto e mi misi tra le sue gambe.
«Allora, ora ti metto un po' di matita sotto gli occhi, te devi stare fermo sennò ti fai male». La sua espressione mi fece particolarmente ridere. Mi guardava storto come se avessi un'arma e non una matita in mano.
«Fidati, lo so fare» lo rassicurai, ancora col sorriso in volto.
«Ma non ha senso che mi trucchi se ho la maschera» protestò ancora lui.
«Tesoro vorrai mica stare tutta la sera con sta cosa in faccia? Io muoio». Finalmente riuscii a finire il suo. Ora tocca a me.
Mi osservò tutto il tempo mentre mi truccavo. La base già ce l'avevo da stamattina, misi solo la matita nera, il mascara che dovetti ritoccare e un rossetto rosso.
«Oh vieni qua» lo chiamai, facendolo avvicinare. Migliorai sia il mio che il suo costume con un po' di sangue finto, per rendere di più.
«Andiamo?» chiesi io. Lui annuì e inseme andammo in sala, dove trovammo circa mezza casetta.
«Finalmente siete usciti da quella stanza!» Trigno ci riprese con un finto tono di rimprovero.
«Che esagerato» alzai gli occhi al cielo.
«Ma esagerato niente, zi' due ore lì e mi avete chiuso fuori da camera mia».
«Eh scusa bro, ma vostra maestà se doveva cambià». Scherzò lui col suo accento romano.

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STANDARD - Amici24
Fanfiction🅂🅃🄰🄽🄳🄰🅁🄳 - 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑖𝑙𝑒 Gli standard sono nascosti tra i riflettori e le apparenze. Basta un passo falso o una parola di troppo per scoprire quanto possa essere brutale la linea che divide il sogno dalla realtà. Elena...