Capitolo 2

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- 6 Mesi Prima

Fu così che circa sei mesi dopo mi ritrovai a parlare di college.

Era più e meno gennaio. Erano appena finite le vacanze natalizie e la scuola aveva già iniziato a tartassarci per presentare le domande per i tre college che avevamo scelto. Io stavo ancora sognando Babbo Natale e loro già mi mettevano in ansia con questa storia! Possibile che gli insegnanti non ci lasciassero mai in pace?
Da quando noi studenti eravamo tornati dalle vacanze le uniche parole che avevamo sentito erano 'Ma se ci consegnate i moduli in ritardo poi come pensate che i college vi rispondano in tempo?! Non esistete solo voi!'. In poche parole noi dovevamo compilare i moduli, darli alla scuola, la quale poi li avrebbe inoltrati al college. Passati due o tre mesi avremmo ricevuto le risposte di conferma o rifiuto. Ma non potevamo mandare direttamente noi le domande al college? Ovviamente no, la scuola si doveva fare pubblicità. Come se qualcuno avesse voglia di trasferirsi in South Dakota in mezzo alle praterie per frequentare proprio la nostra scuola.

Fatto sta che era pieno inverno, fuori c'erano trenta centimetri di neve che non avevano proprio voglia di andarsene via per almeno le prossime due settimane, come se non bastasse il meteo aveva preannunciato per dopodomani una bufera di neve proveniente dal Nord Dakota. Ma io sentivo caldo. Anzi, stavo morendo di caldo.

Candy e io eravamo a bordo piscina. Ora vi state chiedendo cosa facciamo a gennaio in piscina e come io faccia ad avere caldo, ma tranquilli, vi spiego tutto.
Casa mia, se così si può definire, è ampia, troppo direi. Ora che la mamma non c'è più e papà è sempre a Washington DC per cercare di conquistarsi un ufficio al Campidoglio, in casa ci vivo io, le domestiche, cuoco e staff della manutenzione. Essendo enorme la casa, anche il giardino lo è. Ci passavo la maggior parte del tempo. Specialmente nella, come la chiamavo io, 'serra'. In realtà era una cupola di vetro alta nove metri il cui contenuto era la cosa che più adoravo della proprietà. Dentro, giardinieri esperti e famosi (e ben pagati, se posso aggiungere), avevano ricreato una sottospecie di giardino tropicale. C'erano piante di ogni specie provenienti da tutto il mondo. Madagascar, Hawaii, Fiji, Tailandia ... In questo periodo dell'anno erano tutte in fiore e io non potevo fare altro che ammirarle. Erano così strane, così sconosciute. Come se non bastasse, i giardinieri sopra citati avevano avuto l'idea di liberarvi centinai di farfalle di specie diverse. Le mie preferite erano quelle di color azzurro intenso. Cadevano subito all'occhio, avevano una forma delicata e il loro volo era così aggraziato che potevano diventare un simbolo della perfezione della natura. All'interno di questa 'foresta' vi erano tre ruscelli d'acqua che scorrevano limpidi fino al centro del complesso dove si trasformavano in piccole cascate per poi immettersi nella grande piscina. Era profonda, rotonda e verde (si di solito le piscine sono azzurre, ma i giardinieri avevano detto che si sarebbe intonata meglio con l'ambiente se fosse stata verde e avrebbe avuto più l'aspetto di un lago tropicale).

Come stavo dicendo, Candy e io eravamo a bordo piscina, lei sdraiata sul lettino e io seduta per terra. Candy mi stava parlando del college e di quale sarebbe stata la scelta migliore, io ero troppo distratta per darle retta. Ero incantata dai raggi del sole, che dopo essere passati dai grandi vetri della serra si riverberavano sulle increspature dell'acqua creando diverse sfumature di un verde intenso. L'acqua sembrava chiamarmi, no, mi stava chiamando.

«Dakota! Dakooota? »

Fu così che usci dal mio stato di trance. Candice mi stava chiamando, purtroppo non era l'acqua. avevo sempre voluto avere qualche strano potere, come per esempio quello di saper parlare con la natura come i Sioux (la tribù indiana da cui proveniva il mio nome).

«Quindi? » Mi chiese con foga, rivolgendomi uno dei suoi smaglianti sorrisi, quelli che usava per convincere la gente a fare quello che voleva lei, quei sorrisi che funzionavano sempre con chiunque, anche con me, soprattutto con me.

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