Capitolo 15

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Odio la sveglia. Sono le cinque del mattino e ho troppo sonno per alzarmi, ma la mia lezione delle sei mi aspetta. L'unica cosa positiva nel sentire la sveglia è che questa ha la voce di Taylor Swift. Infatti, le note di Enchanted entrano nei miei sogni e, almeno, non mi viene un colpo al cuore. Infilo le pantofole e vado a fare colazione. Arrivata in cucina, noto il solito post-it con scritto «Buona lezione». Spero che sia davvero così. L'ultima volta che ho visto Edoardo non è stata bellissima... non ho detto che quando c'è Edoardo è una bella giornata. Queste parole non sono mai uscite dalla mia bocca. Prendo un pacco di biscotti al cioccolato e lo porto con me, in camera. Ne mangio qualcuno mentre rispondo ai vari messaggi di Giulia. Stasera va al cinema con Federico ed è abbastanza nervosa. Quindi, da buona amica cerco di assicurarla che andrà tutto bene. Dopodiché vado a farmi la doccia, sistemo i capelli in uno chignon con le forcine e controllo che dentro il borsone ci sia tutto.

Sto camminando per le strade di Milano quando mi accorgo che una figura mi sta seguendo. Cerco di velocizzare il passo, quando, a un certo punto, mi sento chiamare.

«Alice, aspetta». È una voce maschile, ma non mi sembra che sia quella di Edoardo. Ok, calmati Alice, non è detto che se conosce il tuo nome e non è Edoardo, è un serial killer. Mi giro verso questa voce e mi ritrovo davanti Alex.

«Ah, ciao Alex. Scusami non ti avevo riconosciuto».

Lui mi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.

«Non ti preoccupare! Stai andando a lezione a quest'ora? Vedo che hai il borsone...», mi chiede.

«Eh, sì. La maestra vuole che mi presenti alle sei ogni giorno per una lezione individuale», provo a spiegare., poi continuo «Tu, invece, dove stai andando?».

«Ho lezione alle nove, ma prima preferisco sempre fare un po' di allenamento all'aperto. Sto andando al parco»

«A quest'ora? Due ore prima?». Forse dall'espressione della mia faccia capisce che lo trovo un po' bizzarro.

«Strano, eh?», mi dice, ridendo.

«Strano per davvero», rido anche io.

Controllo l'ora e sto facendo troppo tardi, per cui gli dico: «È tardi, devo andare»

«Vai, altrimenti non so cosa ti possa fare la maestra», mi guarda e poi, continua, dicendo: «Posso chiederti una cosa?»

«Certo». Ho già in mente cosa mi possa chiedere, ma non vorrei che lo chiedesse.

«Tu e Edoardo vi conoscete?». Ecco la domanda, che non volevo uscisse dalla sua bocca.

«Ho notato come ti guarda e ho pensato che già vi foste presentati», mi dice, in fretta, prima che io possa rispondere.

«Sì, ci conosciamo. Non del tutto, però lui assiste a ogni lezione. Quindi in parte sì e in parte no», gli rispondo.

«Ho capito»

«Va bene, adesso è davvero tardi», cerco di svignarmela, ma quando lo saluto e mi volto per andare via, Alex mi dice: «Stai attenta a lui, Alice. Lo dico per te. Stagli lontana, altrimenti qualcuno si farà del male»

Che cosa cavolo vuol dire?

Edoardo mi dice di stare attenta ad Alex e quest'ultimo a Edoardo.

Non posso dirtelo, però, ascoltami, stagli lontano, così mi aveva salutato Edoardo, andando via. Stai attenta a lui, Alice. Lo dico per te, così mi ha detto poco fa Alex.

Loro due devono avere problemi arretrati. Solo pensando a questo mi spiego le due frasi.

Mi metto le cuffie all'orecchio e corro verso l'Accademia. Sto facendo troppo tardi.

Apro il portone. Come sempre c'è il signor Colombo. Lo saluto e mi avvio verso lo spogliatoio velocemente. Metto le punte ai piedi, controllo che tutto sia a posto.

Entrando in sala, noto che sono già presenti la maestra e Edoardo.

«È tardi, signorina Ferrari», mi rimprovera la maestra.

«Mi scusi, davvero»

«Si riscaldi e iniziamo».

Mentre faccio qualche spaccata, si apre la porta. È Il signor Colombo

«Maestra, ha bisogno di lei il maestro Fumagalli». Fumagalli è il maestro, che si occupa dei ragazzi dell'ultimo anno.

La maestra mi guarda e sospira, fino a quando dice: «Va bene, arrivo subito. Signorina continui il suo riscaldamento, facendo anche diversi developpes»

«Sì, maestra», le rispondo.

Poi lei se ne va. Siamo rimasti da soli, io e Edoardo.

Naturalmente lui si avvicina, dopo un po'.

«Hai riflettuto su quello che ti ho detto riguardo ad Alex?»

«Soltanto perché tu, per me quasi uno sconosciuto, mi dici di stare lontana da un'altra persona, credi che io lo faccia? Forse non hai capito molto su di me e molto probabilmente perché, appunto, come ho detto, non ci conosciamo. Io non permetto a qualsiasi persona di dirmi quello che non devo fare! E comunque Alex non mi sembra una cattiva persona. Piuttosto dovrei stare lontana da te. Questo è quello che mi ha detto Alex». Lui mi guarda con la mascella serrata.

«Ti ha detto di stare lontana da me?»

«Ma che avete tutti e due? Se avete problemi tra di voi, non mettetemi in mezzo, va bene?»

«Quando l'hai incontrato?»

«Devo fare dei devellopes», mi scosto per fare quello che mi ha detto la maestra. Lui, però, non me lo permette.

«Quando l'hai incontrato, Alice?», mi segue.

«Non sono affari tuoi»

«Stagli lontana, Alice». Mi fermo per un attimo, ma non ho il tempo nemmeno di chiedergli che cosa significa perché la maestra rientra in sala e incominciamo la lezione.

Stagli lontana, Alice, altrimenti qualcuno si farà del male

Che vuol dire? Chi può farsi del male? E per opera di chi? 

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