Statico

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Statico

Nel paesino del nulla, qualche tempo fa un alberello stava appoggiato con le radici su una verde collinetta. Stava rimembrando di ciò che aveva visto in tutta la sua longeva vita: ricordi di quel simpatico coniglietto che faceva il solletico alle sue radici mentre si faceva una casetta oppure pensava a quella piccoletta proprio di fronte a lui, e che ogni pomeriggio o giocava con gli amici attorno a lui o leggeva premendo un po’ sugli ancora teneri rami dell’albero.

Però, ora, all’albero resta solo qualche foglia. Un burrascoso giorno d’inverno capì che qualcosa andava storto. Sentiva odore di carne e neve allo stesso momento.

Un uomo arrivò vicino all’albero e disse: “Questo è perfetto!”. Nel sentire quelle parole, l’alberello si fermò dal suo viaggio mentale. Poi l’uomo prese un’ascia dal suo camion rosso. L’albero cominciò a lacrimare, sorridendo silenziosamente, come qualcuno che di lacrime ne ha viste tante, e mentre cadeva al suolo gli parve di sentire il cagnolino che tempo addietro usava frequentarlo.

Poi, il bimbo della casa di fronte disse calmamente: “Finalmente, ci hai raggiunti...”

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