-Oh, dannazione- Esclamai buttando il telefono sul divano. Ogni persona che avevo chiamato per farmi assumere, o almeno parlare civilmente per ottenere un posto di lavoro, aveva un scusa orribile per non assumermi. "Abbiamo bisogno di un personale che abbia più di 25 anni" o "E' troppo inesperta" o assurdità come "Gli studi che ha frequentato non sono accettabili per questo lavoro" anche solo per lavare degli stupidi piatti in una insulsa pizzeria. Non sapevo più che pesci pigliare, Tyler mi aveva chiesto più volte di fare uno stage nella sua azienda, avrei accettato se non fosse per il capo della Reed&Co, Josh. Josh era la classica persona sfacciata che sapeva solo comandare a bacchetta tutti i suoi dipendenti "Harry portami il caffè" o "Chris, ho bisogno di un computer nuovo perchè ne è uscito uno di ultima generazione due giorni fa" o anche "James portami la giacca che devo uscire". Io di certo non mi sarei mai sottoposta ai suoi comandi, non mi importava quanto fosse alto lo stipendio, volevo solo un piccolo lavoro per mantenermi e pagare l'affitto ed il cibo, ma per ora l'unico che pagava l'affitto era Tyler ed a lui rimanevano tanti di quei soldi che spesso e volentieri me li dava per compassione. Che tristezza.
-Hai ancora intenzione di non fare nessuno stage alla Reed&Co? Ne ho già parlato con Josh e per lui non ci sono problemi- Tyler avevo un sorrisetto sul viso, sapeva che prima o poi avrei accettato.
-Cosa devo portare?- Chiesi ormai abbattuta della mia sconfitta. Sul viso di Tyler comparve un enorme sorriso caloroso -Finalmente ti sei decisa eh- Sospirai -Già, cosa devo portare al colloquio?- chiesi sedendomi sul divano a fianco a lui, Tyler chiuse il libro che stava leggendo e si girò verso di me -Allora, serve il curriculum e dovrai parlare di te in modo onesto e orgoglioso, al Capo piacciono le persone che sanno il fatto loro-.
-Beh, dovrei chiamare per fissare un appuntamento- Da sopra il tavolino di vetro presi il biglietto dell'azienda ormai impolverato per il lungo tempo per il quale rimase lì. Tyler me lo tolse dalle mani e lo guardai sollevando un sopracciglio, lui capì al volo, non perse tempo e subito mi spiegò che aveva già contattato Josh perchè sapeva che avrei accettato, caspita, una persona molto sicura di sè! Mi disse che l'appuntamento lo avrei tenuto il giorno seguente verso le 11:30.Tyler era come un fratello per me ed aveva tre anni in più di me, lo conoscevo da tempo ed eravamo sempre uniti, spesso e volentieri ci eravamo scambiati qualche bacio, per me innocente ma magari per lui forse anche qualcosa di più, perchè alle superiori girava voce che si era preso una cotta per me ed anch'io ero stata attratta da lui per un piccolo periodo ma non era nulla di serio da parte mia. Mi piaceva quando mi coccolava, sembravamo fidanzati ed io mi sentivo come protetta quando ero con lui. Ci scambiavamo ancora qualche bacio, ma ultimamente più raramente.
-Ti accompagnerò io domani, okay?- Beh, il lato positivo era che non avrei dovuto prendere l'autobus che puzzavano di sudore, soprattutto di mattina o il taxy, il quale era difficile trovare perchè molta gente li usava e quindi era raro trovarne uno libero.
-Oh, grazie- Lo abbracciai.
Era sera tardi e la mattina seguente mi sarei dovuta svegliare presto per prepararmi un buon discorso per far colpo sul capo ed aggiudicarmi il posto di lavoro. -'Notte Tyler e grazie mille, davvero- Lo baciai sulle labbra e lui mi diede un buffetto sulla guancia, -Tutto per la mia piccola Beth- Quella frase mi fece sorridere e anche un pò arrossire, non aveva mai messo nella stessa frase le parole "mia", "piccola" e "Beth", diciamo che ne rimasi un pò sorpresa.
Mi rinchiusi nella mia piccola camera a pensare a cosa dire a Josh e all'ultima frase che Tyler mi disse, era stato sempre molto tenero con me, forse qualcosa stava iniziando a cambiare tra di noi. Non avevo mai notato la bellezza dei suoi occhi color nocciola, eppure, quella sera la notai e ne restai ammaliata e poi i suoi capelli color biondo cenere che ricordavano vagamente il colore del fieno non erano mai in ordine e aveva uno strano tick, ossia quello di passarsi una mano tra i capelli quando era agitato o frustato ed infatti quella sera compì quel gesto un paio di volte. Non sapevo perché quella sera notai quanto fosse bello ed un suo tick, cosa che in diversi anni di convivenza e amicizia non avevo mai notato.
Non sapevo da quanto stavo pensando, il sonno non voleva arrivare, quindi mi girai verso l'orologio e sbuffai, era mezzanotte passata, alla faccia dell'andare a dormire presto!
Uscii dalla mia stanza ed andai in cucina, aprii il rubinetto d'acqua fredda e riempii il bicchiere, subito dopo lo misi nel lavandino e ritornai verso la mia stanza. Mi fermai nel corridoio ed invece che imboccare la strada per la mia camera andai dritta verso la stanza di Tyler. Entrai e lo vidi dormire beato, mi avvicinai e mi sedetti sul letto a fianco a lui. Iniziai ad accarezzargli il viso. Sinceramente non sapevo perché stavo compiendo quel gesto. Lui aprii lentamente gli occhi.
-Beth?- Mise una mano sulla mia coscia, poi proseguì -Non dovevi andare a letto presto?-
-Sì, ma non riesco a dormire, posso stare qui?- Stavo balbettando, cosa che succedeva raramente.
-Certo, tesoro- Mi chiamava spesso con quel nomigliolo e di certo non mi dispiaceva ma quella volta mi fece sorridere e comunque avevamo dormito molte volte nello stesso letto, quindi era una abitudine oramai. Mi fece spazio e mi sdraiai sotto le coperte accanto a lui. Notai che non aveva la maglietta addosso, era caldo, misi le mani sul suo petto e mi sentii così bene che mi addormentai in meno di cinque minuti.DITEMI COSA NE PENSATE COME PRIMO CAPITOLO, VI STA PIACENDO? GRAZIE DELLA LETTURA, A PRESTO! :)
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Beside.
RomanceBeth ha appena finito gli studi e non riesce a trovare lavoro in nessun modo. Tyler, un suo caro amico, le suggerisce di fare una prova alla sua ditta, la "Reed&Co" gestita da un milionario sfacciato di nome Josh Reed. Beth saprà tenere testa alla s...