II

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Il mattino seguente trovai il letto vuoto ed erano ancora le nove quando mi svegliai, Tyler non era una persona mattiniera. Con controvoglia mi alzai ed uscii dalla sua stanza sbadigliando e stiracchiandomi. –Ty?- Chiamai per cercarlo, ma non ricevetti nessuna risposta. -Beth? dimmi- la voce proveniva dal balcone. -Come mai ti sei svegliato così presto?- chiesi sedendomi sulla sedia a fianco al tavolo. -Non so.. Non avevo sonno- rispose bevendo un sorso di caffè -Vuoi del caffè?-, ero stanchissima e sinceramente non avevo voglia di nulla -Ehm, okay. A che ora usciamo di qui?- Ty sembrava teso, cosa che non era mai successa. -Alle 10:15 fatti trovare pronta-.
Erano già le nove e mezzo ed avevo pochissimo tempo per prepararmi, mi alzai ed impacciatamente versai il caffè sul tavolo -E' tardi! Oh caspita, il caffè!- Ty rise e mi fece cenno di andare -Non ti preoccupare, faccio io-. Corsi dentro casa e mi precipitai in bagno per farmi una doccia fresca per svegliarmi un pò, quel giorno volevo apparire al meglio, quindi dovevo scegliere bene le mie carte, decisi quindi che mi sarei truccata lo stretto necessario sui toni dei marrone per non apparire troppo volgare, quindi usai dell'ombretto, il mascara ed un rossetto mattone. Non usavo mai il blush perchè spesso e volentieri diventavo rossa di mio sulle guance.
Scelsi una camicia color salmone che misi dentro ad una gonna nera che arrivava poco sopra le ginocchia ed infine un tacco non troppo alto, rigorosamente nero. Diedi una passata ai capelli col phon per renderli più voluminosi e lasciai ricadere le lunghe onde ribelli sulla schiena ed in parte sulla spalla destra.
Appena finii, controllai l'orologio, erano le 10:13, in perfetto orario come sempre. Non mi piaceva fare ritardo, ero orgogliosa del fatto che ad incontri speciali, o comunque importanti, arrivavo sempre in orario, e se potevo anche in anticipo.
-Ty? Sono pronta- Uscii dalla mia stanza e lo trovai con addosso una giacca e cravatta color blu di prussia, davvero molto bello ed elegante. Lui mi squadrò da testa a piedi, poi si avvicinò a me e mi aprì un bottone della camicia -Ora va meglio, prima eri troppo noiosa- Alzai un sopracciglio -Scusa?!- Scoppiò in una fragorosa risata -Stavo scherzando, Beth. Però ora stai meglio. Okay ora usciamo che se no arriviamo in ritardo- uscimmo di casa ed entrammo nella sua bellissima Audi RS7, ne aveva di soldi lui! -Da quando hai questa bellissima auto?- risi -Da quando Reed mi paga profumatamente, ti piacerà il lavoro e poi non è così pesante come credi- alzai le spalle e Ty accese la radio. Durante il tragitto canticchiai qualche canzone, ma tra me e Ty non ci fu una vera e propria conversazione. Ripensai al bacio della sera prima, da quel giorno in avanti non gli avrei più permesso che succedesse, non volevo che tra noi nascesse qualcosa che non poteva andare stare in piedi, appena parcheggiò l'auto scacciai via il pensiero di Tyler e mi misi ad ammirare il bellissimo ed enorme palazzo davanti a cui aveva parcheggiato. -Questa è la sede della Reed&Co- Rimasi a bocca aperta e continuai a fissare il palazzo come una completa ebete. Tyler guardò l'orologio -Beh, ora corro che tra cinque minuti devo essere in ufficio, a pranzo fatti trovare al bar così pranziamo insieme- mi diede un bacio sulla fronte ed io annuii guardando ancora il palazzo, poi si avviò a grandi passi al suo interno. Erano le 10:55, con molta calma decisi di entrare, ero alquanto agitata. Andai alla reception da una donna bionda -Salve, sono Beth Holloway e sono qui per uno stage- mi guardò e subito mise lo sguardo sul computer -Certo, il signor Reed la aspetta al diciannovesimo piano, prima porta a destra- disse con un enorme sorriso mostrandomi l'ascensore pur esso enorme.
Ci volle qualche minuto prima che arrivassi al diciannovesimo piano, quindi ebbi quel poco di tempo per ripensare a ciò che avrei dovuto dire durante il colloquio.
Bussai alla porta debolmente. -Sì? Avanti- aprii la porta e mi avvicinai al tavolo dietro al quale il signor Reed era seduto. -Prego, siediti-. Cercando di non sembrare impacciata mi sedetti lentamente alla poltrona color borgogna. -Tyler Black mi ha parlato molto bene di te e ha detto che saresti interessata ad uno stage, o comunque ad una prova- disse prendendo il tablet, ancora non l'avevo guardato, avevo un po paura di guardarlo negli occhi -Beth guardami quando ti parlo- disse con superbia e subito divenni rossa sulle guance -Mi scusi, signore- dissi a malapena, poi continuai più decisa -Sì, sarei interessata ad uno stage- sul viso gli comparve un vago ghigno -Bene, Beth, sarà molto interessante averla qui- si alzò e si avvicinò a me -Però non potrai vestirti così- guardò la mia camicia e rise. Cosa intendeva?

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