III

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-Sì, sarei interessata ad uno stage- sul viso gli comparve un vago ghigno -Bene, Beth, sarà molto interessante averla qui- si alzò e si avvicinò a me -Però non potrai vestirti così- guardò la mia camicia e rise. Cosa intendeva? Tornò subito a sedersi alla sua poltrona sfogliando il mio curriculum ed altri documenti. Dopo qualche minuto li poggiò  sulla scrivania, prese il telefono e compose un numero. -Jeremy, ho bisogno di te. Sì. Okay.- Subito dopo si alzò e andò verso la porta, lo seguii. -E' stato un piacere conoscerla Beth, spero si troverà bene- aveva una voce calda e profonda. -E' stato un piacere per me Signor Reed- Sorrise alle mie parole e mi mise una mano dietro la schiena per condurmi fuori dal suo ufficio con lui, aveva un tocco leggero e mi piacque molto quel contatto. L'ascensore si aprì e ne uscì un ragazzo dai capelli ricci e neri, sul viso aveva un paio di occhiali dalla montatura grande ed aveva un fisico esile e slanciato. -Bene, ora torno nel mio ufficio, dopo il giro potrà trovare il suo ufficio al quindicesimo piano, prima porta a destra- -Grazie- risposi soltanto, ero intenta a ricordare il suo tocco sulla mia pelle.
-Io sono Jeremy, Miss Holloway- sorrisi a quelle parole, nessuno mi aveva mai chiamata 'Miss Holloway'. -Puoi chiamarmi Beth- salimmo sull'ascensore. -Il giro sarà corto, le farò vedere il pian terreno che è molto vasto, gli uffici son tutti uguali quindi non ce n'è bisogno- annuii ed iniziammo il giro del palazzo, mi fece vedere il bar, la zona pranzo, il parcheggio, la recemption e molte altre stanze più piccole.
-Bene, il tour è finito, ora ho delle cose da fare, come penso le abbia anche tu- Non feci tempo a rispondere che scattò via verso la zona ovest dell'edificio, io, invece con tutta calma, andai verso l'ascensore per vedere come era il mio nuovo ufficio. Schiacciai il tasto 'quindici' e dopo qualche secondo le porte iniziarono a chiudersi, come poteva un ascensore di ultima generazione metterci così tanto per far chiudere delle porte? Un ragazzo dai capelli neri, per poco, riuscì ad entrare nell'ascensore. -Meno male che ci mettono tanto a chiudersi le porte!- aveva il fiatone. -Già..- mi fece sorridere. Prese la sua cartella e la poggiò per terra e mi porse la mano -Sono Matthew- gliela strinsi -Sono Beth, a che piano vai?-
-Quindicesimo-
-Ah, pure io-
-Non ti ho mai vista qui, sei nuova?-
-Sì, ho iniziato oggi- Al terzo piano salì molta gente, e così lo stesso al quarto e al settimo. Oramai eravamo tutti stretti, ero schiacciata tra Matt e la parete dell'ascensore, ero in completo imbarazzo e sperai che quella situazione finisse in fretta. Finalmente, dopo un po, arrivammo al quindicesimo piano. -Mi dispiace per la situazione in ascensore, è stata alquanto imbarazzante- si mise una mano tra i capelli e rise. Si stava scusando? -Non ti preoccupare, mi è già successo- dissi entrando nel mio ufficio, -A dopo Beth- sentii dire dal corridoio, -A dopo-. Chiusi la porta alle mie spalle e sospirai, si inizia bene la giornata! Andai verso la scrivania e sopra ci trovai dei fogli pinzati ed un grande quaderno. Iniziai a lavorare e circa tre ore dopo finii, guardai l'orologio, era l'una. Sentii bussare alla porta -Avanti- dissi, era Ty, -Hai finito di lavorare?-
-Sì, proprio ora-
-Allora andiamo a mangiare qualcosa- Dopo aver preso l'ascensore pensavo che saremmo andati alla mensa, invece ci dirigemmo verso il parcheggio, lo guardai con aria interrogativa. -Come primo giorno non ti porto in mensa, andiamo a mangiare fuori da Olivia's Restaurant- Sbarrai gli occhi, era uno dei ristoranti più costosi e buoni della città.
Un cameriere ci portò ad un tavolo in giardino e ci diede i menù. -Cosa prendete?-
Iniziai a girare le pagine -Credo che prenderò una piadina vegetariana, tu Ty?-
-La tagliata di pollo e da bere due birre rosse- Il cameriere annuì e riprese i menù. In fatto di birre, io e Ty avevamo gli stessi gusti, andavamo matti per la birra rossa.
-Allora, come ti è sembrato?- Arrivò il primo piatto -Beh, il signor Reed ancora non lo conosco, però il lavoro mi piace- Arrivò il secondo piatto. -Già, però stai attenta da lui, è un tipo..strafottente- Aggrottai la fronte -Non mi è sembrato, mi è parso una persona normale- dissi tra un boccone e l'altro, -Stai attenta lo stesso- aveva un tono diverso da come mi parlava di solito, era strano.
Alle tre meno un quarto tornai in ufficio e trovai del nuovo lavoro da fare sulla mia scrivania, era tantissimo e non sapevo se fossi riuscita a finire tutto entro le cinque.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 03, 2015 ⏰

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