𝐇𝐢𝐭𝐦𝐚𝐧 ➳ ᴄᴏᴍᴇ ᴠᴇʟᴇɴᴏ [Primo Volume]

Capitolo 39: Il Passato Di Roman Sergeevich: Secondo Ricordo

“Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati.”

Ｒｏｍａｎ

«L'ho sempre trattata malissimo... Come potevo sapere che fosse mia figlia?» lo zio singhiozza ancora, «adesso ha anche una bambina...» ciò mi fa corrugare la fronte.

Come sarebbe a dire che ha una figlia?

«Come sarebbe?»

Emilio alza lo sguardo e si asciuga le lacrime.

«L'ho saputo oggi. È venuta con la figlia. Non l'ha mai portata qui. Solo oggi lo ha fatto.» spiega brevemente, «perché? Cosa c'è che non va?»

«Che Lemon ama Peter alla follia, non farebbe mai figli con altri.» mi alzo, «ora devo andare, ci vediamo zio», lo saluto con un bacio in fronte ed esco dalla sua stanza.

Percorro il corridoio sotto lo sguardo di tutti, soprattutto quello di Loredana, ma la ignoro nonostante il suo corpo mi stia chiamando, ma evito le donne da un po'. Non so che cosa fare con Darkness. Una parte di me la vorrebbe, l'altra ha paura di spingersi oltre e diventare esattamente come sua madre.

Sospiro e vado fuori dall'azienda. Mi avvicino alla limousine. Miroslav mi apre subito la portiera.

«La vedo preoccupato, signore.» nota.

«Vedi giusto, Miro. Torniamo in Russia. Abbiamo a che fare.»

Annuisce ed entro. Miroslav chiude lo sportello e una volta anche lui in auto, accende il motore e si avvia presso le strade di Spezzano.

Dovevo convincere Yelena a tornare a casa, ma in questo momento, altro ha la priorità.

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1993 - México ➳ Valle de la Muerte.

Con le braccia fuori dalla cella osservo le guardie a comando di mia madre che percorrono il corridoio. Vanno da Rodzack.

«Alzati, Adele ti vuole parlare.» gli dice uno di loro.

Rod si mette in piedi e la gabbia viene aperta. Gli mettono delle manette a catene, perché quelle normali con lui non funzionano. Le distruggerebbe se dovesse incazzarsi.

Lo trascinano.

«Che vuole Adele da lui?» domando.

«Non sono cazzi tuoi, Cobra.» sbotta e anche se non può vedere le mie espressioni, si vede che la sua risposta mi ha urtato particolarmente.

Rod e le due guardie spariscono dalla mia vista. Mi faccio indietro, sfilando le braccia dalle sbarre.

«Ah sì? Non sono cazzi miei? Non sono cazzi miei.» ripeto, cercando di mantenere la calma perché l'unica cosa che voglio in questo istante è di spremere la sua testa, di schiacciarla sotto i piedi.

Mi allontano e prendendo la rincorsa, vado a sbattere sulla cella direttamente con la testa. Avendo questa maschera di ferro sento solo una botta, ma nessun dolore. Il battente si sgancia e appena crolla sul pavimento crea un rumore stridulo e frastornante.

Lo calpesto e gli altri schiavi mi guardano. Alcuni sono ai piani superiori, nelle loro stanze. Ad ogni battaglia vinta, Adele concede a loro delle camere. Klaus l'ha avuta per primo. Avendo Tary e Hathor da proteggere ha fatto il possibile per guadagnare terreno.

Io posso stare su un comodo letto solo quando Adele deve scopare. Ormai non la ritengo più una madre. Ma solo una donna che mi ha cresciuto e che ha fatto di me il suo schiavo.