Stiamo ridendo.

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Io e la mamma siamo pronte.Tom ci ha consigliato di mettere qualcosa di comodo...chissá dove ci porterá.La mamma è davvero contenta di tutto ciò e io sono orgogliosa dell'uomo che amo,sta facendo tanto per noi.
Ho indossato i miei jeans preferiti,sono neri e attillati,con una canotta bianca.Sono molto semplice,ma Tom mi trova bellissima.La mamma ha scelto invece un paio di jeans con una t-shirt nera a fantasia.
Dopo un breve tragitto in macchina,accompagnato da un sottofondo musicale,arriviamo ad un Luna Park. È bellissimo come le luci delle giostre dominano sulla notte buia.Guardo Tom e gli scocco un bacio sulla fronte.Il Luna Park è il miglior modo per staccare un po' la spina, e io e mia madre ne abbiamo profondamente bisogno.
"Bhè, che ne dite?Vi piace questo posto?" dice Tom.È emozionato.
"Ma certo che ci piace, cioè almeno a me fa impazzire,grazie Tom." dice mia madre. In questi attimi mi ricorda noi adolescenti.È così bella quando si sente forte e viva.
"E tu cosa ne dici?" mi chiede Tom.
"Lo trovo fantastico".
Perchè infatti è così.
Il Luna Park si trova su un lungo molo che si protende sul mare.È un molo particolare,infatti non si " poggia " sull'acqua,bensí è sollevato,di quelli che mi sembrano quasi 10 metri.È un luogo parecchio bello,e ricordo che ci venivo da piccola assieme ai miei nonni.C'è la ruota panoramica e io insisto affichè mi ci portano.È enorme e ben illuminata.Inoltre non c'è neanche molta fila.
"È qui che volete andare?" chiede Tom.Io e la mamma annuiamo.
Una volta saliti sulla giostra è tutto piú bello e ti dimentichi del resto.Le persone, quando sei sul punto piú alto,non si vedono piú.Vedi solamente il buio della notte,e le luci delle giostre.Mi si mozza il fiato ogni volta che guardo questo meraviglioso paesaggio. Il giro finisce piú in fretta di quanto io voglia,ma va bene così.Prima del giro,io e Tom abbiamo bisticciato su chi avrebbe dovuto pagare il biglietto,ma alla fine ha avuto la meglio lui e ha offerto per tutti.Dice che se lo può permettere.
La prossima giostra l'ha scelta mia madre:le montagne russe.Ama il brivido, mentre io no. Non c'è cosa piú brutta delle montagne russe,ma peggio ancora se queste sono su un ponte,ancora peggio se questo ponte in fragile legno si protende sul mare.È una pazzia,una completa e stupidissima pazzia.Tom mi mi alza il viso che ha preso fra le mani e mi bacia dolcemente. Da quel bacio capisco che tutto ciò è per lei.Al diavolo la paura.Questa volta decide di offrire la mamma,con mio grande disappunto.Saliamo sul nostro vagonetto che può contenere fino alle 6 persone.Mi siedo e allaccio la cintura di sicurezza.Non è una buona idea.Per niente.Il vagonetto inizia a muoversi e a raggiungere la prima salita,che percorre con una fottuta lentezza solo per mettere ancora piú ansia.La discesa è impressionante,veloce e incredibilmente divertente.La mamma e Tom gridano e ridono e io decido di unirmi a loro.Alzo le mani al cielo e decido di godermi la vita,giorno per giorno,minuto per minuto, così come ha fatto mio padre.
Il giro è un susseguirsi di salite e discese,fino a quando non ci ritroviamo davanti il cosiddetto "giro della morte".No questo è troppo!
Ma anche quest'ostacolo riesco a superarlo,ma non credo che lo rifarei.Scendiamo e decidiamo di passeggiare un po'. Siamo esausti,perciò ci incamminiamo verso la macchina.Il tragitto verso casa è una delle mie parti preferite.La mamma ride ed è contenta, e lo sono anch'io.

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