CAPITOLO DECIMO - parte 1

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La porta di ingresso all'abitazione si spezzò cadendo a terra, e causando un gran frastuono. Jack avanzò disinvolto, poggiandovi i piedi sopra. Un grido provenne da una stanza; -Oddio, che cosa è successo?-.
Era la voce di una donna, probabilmente abbastanza giovane.
Il demone si passò la lingua sulle labbra, sollevando lievemente la maschera blu. La sua fame aveva bisogno di essere appagata.
La vittima giunse correndo lungo il breve corridoio, e si bloccò non appena vide la strana figura che la attendeva immobile davanti alla porta abbattuta. -Oh Cristo...chi sei? Vattene via!- gridò ancora con voce stridula -Chiamo la polizia, vattene subito!-.
Una seconda voce si aggiunse al trambusto; questa volta si trattava di una bambina. -Mamy, chi c'è?-.
-Resta dove sei tesor..-. Non fece neanche in tempo a finire la frase. Jack scattò verso di lei e le tranciò di netto la gola con la piccola lama che teneva nascosta nella manica destra; il sangue schizzò sulla maschera del demone e sulle pareti, imbrattano tutto di rosso. Il corpo morto cadde a terra pesantemente, espandendo nell'ambiente il rumore della carne che sbatte con violenza contro ad una superficie dura.
Jack si chinò sul cadavere e lo girò di schiena, poi incise un taglio netto e preciso. Estrasse un rene, tenendolo sul palmo con attenzione, e se lo portò alla bocca.
Il gusto indescrivibile di quella carne umida di sangue nutrì il demone. Divorò l'organo avidamente, strappandolo in pezzi con i denti seghettati. Quando sollevò ancora il capo, rimettendo la maschera al suo posto, notò che la bambina era in piedi davanti alla porta della sua cameretta, immobile. I suoi occhi erano gonfi e rossi, carichi di terrore. -M..Mamy?- balbettò la piccola.
Ma il demone non provava pena. Avanzò verso di lei, la afferrò e la sbattè violentemente contro al muro, poi trafisse la sua pancia lasciando fuoriuscire le budella. Anche questa volta voltò il cadavere ed incise la schiena, per estrarre il piccolo rene. Scoprì che quelli dei bambini erano più dolci ed appetibili. Lo morse con furore, assaporando quel sapore che a lui pareva il più intenso e buono del mondo.
Un rivolo di sangue scivolò sulle sue labbra grige e scese lungo il collo, mentre dava l'ultimo morso al suo gustoso pasto.
Rimise la maschera al suo posto, e si voltò verso l'uscita.
Ma mentre camminava, di colpo, recuperò il controllo della sua mente. Si bloccò, restando in piedi, immobile, con lo sguardo puntato a terra.
Cos'aveva fatto?
Quella donna... Quella bambina..
Com'era successo?
Il sapore della carne cruda era ancora nella sua bocca. Come aveva potuto fare una cosa del genere?
Cadde sulle ginocchia, in preda alla disperazione, e gettò via la maschera soffocato dalle lacrime che ora scendevano assieme alla sostanza nera, che colava incessantemente sul suo viso.
Non voleva fare male alle persone.
Non voleva essere un mostro.
Non voleva essere Eyeless Jack.

Eyeless Jack - Mostro dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora