Andiamo Brigid? – bisbigliò Gaia, indicando la porta con una mano e nascondendo uno sbadiglio con l'altra. Brigid si alzò immediatamente dal suo tappetino e le corse incontro scodinzolando e trascinando sul pavimento uno zaino di tela.
- Ssssh, non fare rumore – continuò a bassa voce la ragazza - non dobbiamo svegliare gli altri, soprattutto Marc – aggiunse seccata, ma poi accarezzò Brigid sulla testa e sorrise.
L'alba rischiarava appena il cielo e la desolazione di quei luoghi era meno evidente, anche se ancora per poco. Sembrava proprio un giorno come gli altri, faceva già caldo e una giungla di rifiuti di plastica, odiosi ed eterni, erano depositati ovunque, come una neve malefica. Gaia camminava a passo svelto, indossava abiti comodi e leggeri, ma consumati e sbiaditi. I suoi lunghi capelli castani erano raccolti in morbide trecce un po' arruffate, legate con nastri di diversi colori e gli occhi felini accoglievano larghe iridi nocciola chiaro che riempivano quasi tutto lo spazio tra le palpebre.
Quando era rimasta sola, dopo l'ultima pandemia, aveva incontrato Marc e si era unita al suo Gruppo del Rifugio che era diventato la sua nuova famiglia. Marc aveva qualche anno più di lei, uno sguardo tenebroso e profondo, capelli lunghi e nerissimi come la notte e un fisico asciutto e potente.
Gaia non lo sopportava.
Quella mattina la ragazza puntava a battere il suo record. Paride, il più giovane del Gruppo, le aveva chiesto un premio speciale. Lei non aveva saputo resistere a quei suoi occhi supplicanti, azzurri come un cielo incontaminato e così gli aveva promesso di portargli un regalo.
Oltre a Brigid, Marc e Paride vivevano nel Rifugio anche Gio e Diana. Gio era il più anziano, un uomo sulla quarantina, calvo, che indossava occhiali con lenti spesse da miope e ripeteva continuamente parole che non avevano alcun senso. Diana invece era una dolce ragazzina di tredici anni che si occupava soprattutto di Paride, ma anche di verificare la presenza di scorte sufficienti nella dispensa.
Il primo livello da superare era sempre l'ipermercato più vicino al Rifugio. Pur essendo abbandonato e saccheggiato da tempo, sembrava una cornucopia magica, ci si trovava sempre qualcosa da mangiare, anche se la probabilità di essere derubati da altri raccoglitori erranti era molto alta. Gaia riempì lo zaino con alimenti di ogni genere e si diresse verso l'uscita, guardandosi intorno con prudenza, ma una musichetta sinistra l'avvisò della presenza di un agguato.
Alcuni sopravvissuti derubavano i propri simili ogni volta che ne avevano l'occasione. Le scorte di alimenti si stavano esaurendo sulla Terra e la fame stimolava i più bassi istinti.
- Accidenti! – esclamò la ragazza - c'era da aspettarselo.
Uno sconosciuto si avvicinava a grandi passi. Gaia posò a terra il bottino appena raccolto e si preparò ad affrontare l'aggressore. Era un personaggio inquietante, portava una maschera scura sugli occhi, sorrideva in modo beffardo e cattivo, era pieno di muscoli e molto più alto di lei. Le veniva incontro ghignando, sicuro del fatto suo e deciso a derubarla. Gaia fece appena in tempo a prendere dalla tasca posteriore dei pantaloni la sua arma segreta, una pistola sparatranquillanti che aveva una forma simile ad un coccodrillo. Il padre gliel'aveva lasciata in eredità, insieme a qualche altro marchingegno utile alla sopravvivenza. La puntò subito contro il colosso e fece fuoco, premendo uno degli occhi di vetro incastrati nel metallo. L'omaccione rimase stordito a terra e Gaia, agile come una gazzella, riprese lo zaino e uscì in fretta dall'ipermercato. Brigid cessò di abbaiare e ringhiare contro l'orrendo avversario e la seguì immediatamente.
Ce l'ho fatta – esultò Gaia e si preparò, senza esitare, a superare il traguardo successivo.
- Devo portare un giocattolo speciale a Paride! - Pensava tra sé e sé e immaginava già il bambino trepidante, in attesa del momento in cui lei sarebbe tornata a casa, così, giunta al bivio da cui partiva la strada di ritorno verso il Rifugio, prese l'altra direzione. Brigid aveva abbaiato per qualche secondo, ma poi l'aveva seguita.
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SuperGAIA
Science FictionLa Terra è invasa dalla plastica, ma grazie al coraggio di una ragazza emerge una speranza... o forse no?