Chapter 1

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Sottile tre light o classiche? Che differenza passa? Fanno ingrassare comunque. Passavo molto davanti i freezer dei supermercati dopo le eterne ore passate in caserma e prima di tornare nel mio appartamento nel centro di Roma mi fermavo sempre qui, per comprare cibo. Le vetrate del freezer erano a specchio, intravidi una ragazza girata di spalle, lunghi capelli biondi con sotto qualche ciocca blu, strana come cosa. Leggins di pelle lucida fasciavano le snelle gambe, tacchi alti, una giacca di pelle nera ed una borsa Louis Vuitton grande quanto il mio borsone. Non so perché ma quella bionda mi ricordava qualcuno che avevo già visto prima. Intravidi alcuni tatuaggi sulle braccia ed uno sul collo del piede sinistro. Era intenta a leggere l'etichetta di una scatola di cornflakes quando le fece cadere tutte come se fossero carte da domino. Mi girai di scatto per aiutarla a raccogliere le scatole più quello che le era caduto dalla borsa. Le raccolsi il pacchetto di Marlboro e glielo porsi.
-Oddio che disastro, grazie-
Quella voce. Era del sud. Alzai di scatto la testa. Grandi occhi marroni-verdi penetravano i miei scuri. Per un attimo persi la concezione del tempo, persi tutto. Ci fissammo per molto tempo, non parlammo, ma ci dicemmo tante cose. Il solito rossetto rosso e l''eye-liner ben definito. La stessa voce, lo stesso profumo. Per un attimo sembrava di essere ritornato all'estate dei miei sedici anni. Il mio sguardo si spostò sulla sua pelle chiara macchiata di inchiostro.
Erano passati cinque anni dall'ultima volta che la vidi, bella come il sole in inverno, ma triste come un fiore da solo in un campo. Era cambiata, eccome se era cambiata. Me ne andai e non ho saputo più niente di lei, ed ora eccoci qui. Una donna a tutti gli effetti. Era dimagrita, troppo secondo me, ed era lì a Roma, come disse esattamente cinque anni fa.
-Dayana?-
Le dissi con un filo di voce.
-si- mi rispose con lo sguardo basso. Capii chi ero, eccome.
-come mai sei a Roma?- dissi.
-io vivo qui da quando avevo 18 anni- rispose. Mi era sempre piaciuto sentirla parlare. Era diversa fuori, ma lo sguardo era sempre stato quello di una bambina cresciuta troppo in fretta. Gli zigomi ben definiti, i brufoli spariti, quintali di mascara sempre rimasti. Unghie lunghissime e capelli ancora più biondi con l'aggiunta del blu. Tatuaggi sulla pelle chiara, frasi, simboli, disegni. Piercing al naso, in bocca. Aveva raggiunto i suoi obiettivi ed io non potevo essere più felice di questo.
-insomma, cosa fai?- attaccai il discorso
-aiuto una mia amica con il suo salone di bellezza e studio nell'accademia di danza-
Sapevo di questo suo grandissimo sogno, la danza. Credevo in lei, ed infatti ci è riuscita a realizzarlo, come io d'altronde.
-mi fa piacere, io come vedi, sono nell'esercito- le indicai la divisa ancora sporca di terra.
- lo vedo- rispose con un filo di voce.
-dove vivi?- chiesi.
-in centro, sopra il salone di bellezza insieme alla mia migliore amica-
Mi spiego l'indirizzo più dettagliatamente.
Ancora non potei crederci, la rividi, mio primo grande amore, il mio primo ti amo, la mia prima volta. Era incredibile. Ero sicuro che lei di me si ricordasse a malapena, pensai fosse fidanzata anche, o addirittura già promessa sposa. Un brivido percorse il mio corpo lasciandomi sospirate più e più volte. Ho sempre creduto nel destino, se ci aveva fatto rincontrare, qualcosa di sicuro voleva dire.

~spazio autrice~
Salve a tuttiii, questa è la prima storia che scrivo, sinceramente non ne sono molto soddisfatta, vorrei sentire un vostro parere, accetto le critiche purché siano costruttive. Continuerò a brevissimo, solo se vi piacerà ovviamente.
Baci, Velia❤️

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